Pagamenti, le regole per l'uso del contante
Le nuove regole per l'uso del contante. Tra decreti, annunci e norme, la soglia per l'uso del contante è cambiata repentinamente, abbassandosi e alzandosi ben cinque volte negli ultimi sei anni. Le nuove regole impongono che nei rapporti tra privati sia espressamente vietato scambiarsi denaro contante per somme pari o superiori a 1000 euro. Ma la regola non vale per tutti. Proviamo a chiarire alcuni punti. Come racconta il Sole 24 ore la soglia va interpretata sul fronte dei rapporti familiari.
Pagare una colf - Se è chiaro che è vietato trasferire mille euro tra privati, sono diffusi i casi in cui c'è necessità di farlo. Si immagini - spiega il Sole 24 ore - il caso della colf che non abbia un conto corrente e abbia uno stipendio di 1100 euro. In questo caso si interviene facendo un trasferimento ad un intermediario abilitato a cui chi eroga il denaro ordina di mettere a disposizione del beneficiario la somma in contanti. Sul fronte prelievi il cliente di una banca può prelevare dal proprio conto qualunque somma di denaro in contante, ma se l'operazione appare sospetta la banca può segnalarla alle autorità. Anche all'interno dello stesso nucleo familiare si può realizzare il passaggio di denaro contante ad esempio da un genitore ad un figlio. L'agenzia delle entrate ha chiarito nel corso di Telefisco 2012 che la violazione del divieto di uso del contante si configura quando un genitore trasferisce denaro al figlio minorenne e privo di una posizione fiscale autonoma.
Transazioni in famiglia - La soglia non viene rilevata invece nel rapporto tra tra coniugi che si trovano in regime di comunione dei beni. Per i pagamenti fuori dai rapporti familiari il frazionamento della somma è ammesso quando è già previsto dalla prassi commerciale stabilendo un pagamento rateizzato.
Acquisti a rate - Ad esempio per quanto riguarda l'acquisto di un'autovettura a rate o al pagamento del canone di affitto di importo unitario di 11 mila euro per anno con un pagamento mensile sotto la soglia. In questi casi il pagamento è ammissibile in contanti anche se la somma totale è superiore a 1000 euro a condizione che le singole rate siano inferiori a 1000 euro.
Affitti - Per quanto riguarda infine gli affitti la legge 147/2013 ha imposto di pagare a prescindere l'importo i canoni in modalità tracciabili ad esclusione del contante. Ma il ministero dell'Economia ha chiarito che si può continuare a corrispondere i canoni di locazione in contante purchè singolarmente di importo inferiore alla soglia di 1000 euro conservando traccia della transazione con un documento sottoscritto da locatario e locatore.