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domenica 15 giugno 2014

L'Italia parte col botto Balotelli piega l'Inghilterra: 2-1

Mondiali, Italia-Inghilterra 2-1



Due urli in piena notte da Aosta a Palermo. Il primo è per Marchisio, il secondo è per Mario Balotelli. L'Italia batte l'Inghilterra 2-1 e porta a casa 3 punti d'oro per volare verso gli ottavi del mondiale brasiliano. La partita si gioca a Manaus davanti a 83mila spettatori con un caldo e un'umidità che tolgono il fiato. Il match è duro, combattuto. Prandelli sceglie Balotelli come unica punta e lascia in panchina Insigne e Immobile. L’Italia all’Arena Amazonia è quella annunciata, con Chiellini a sinistra e Paletta al centro della difesa. Nell’Inghilterra alla fine c’è Sterling e non Lallana alle spalle di Sturridge, con Welbeck a destra e Rooney sul lato opposto. Darmian comincia subito la sua corsa sfruttando la scarsa propensione di “Wazza” al contenimento in fascia. La migliore tra le incursioni dell’esterno granata trova Balotelli finalmente in grado di eludere la guardia di Jagielka e Cahill, ma la deviazione di testa non arriva. E’ il primo acuto azzurro dopo cinque pericoli inglesi. Le insidie per gli azzurri ci sono e nascono da ripartenze avversarie, inevitabili quando si cerca di costruire una manovra. 

SuperMario fa volare l'Italia - Il doppio playmaker funziona, Pirlo e Verratti si cercano, dalla parte di Candreva e Darmian riusciamo ad allargare il gioco. Al 35' arriva ilo vantaggio. Verratti corre a raccogliere un corner corto e Pirlo fa velo sul suo passaggio, Marchisio si ritrova metri liberi per caricare il destro dai venti metri. Gol! Rasoterra su cui Hart non arriva. Passano due minuti e un pallone perso malamente finisce a Sterling, che mette in partita Rooney, sul cui cross Sturridge si avventa come un centometrista per l’1-1. Si esce dagli spogliatoi con una parata di Sirigu su Sturridge, ma al 5’ è di nuovo Italia. Candreva spara Cahill perde Balotelli e Mario gli salta alle spalle, incornando il 2-1 che fa esplodere Manaus.

Dentro Thiago Motta per Verratti, Hodgson risponde con Barkley al posto di Welbeck. Il clima di Manaus ci dà una mano, perché smorza la foga dei nostri avversari protesi nel tentativo di recuperare. Fuori Balotelli, Henderson, Candreva e Sturridge. Gerrard ci grazia su punizione. Il brivido finale lo regala Pirlo: traversa su punizione in pieno recupero. Poi il fischio finale. La festa durerà poco. Ci attende la Costa Rica...

sabato 14 giugno 2014

Berlusconi suona la carica: "Ritorniamo a combattere"

Berlusconi suona la carica: "Ritorniamo a combattere"


di Luca Romano 


Il Cavaliere, in collegamento telefonico a Napoli: "Durante la campagna elettorale delle Europee abbiamo commesso alcuni errori ma sapremo far tesoro di questo errori"


"Questa prima manifestazione segna il nostro ritornare a combattere, la nostra voglia di reagire e di andare avanti con Forza Italia capace di rinnovarsi e combattere per assicurare a tutti noi un futuro di democrazia e di libertà. Siamo già in pista". Così Silvio Berlusconi, in collegamento telefonico a Napoli durante la manifestazione "La Campania guida un nuovo Sud". "Sapete bene che sono in condizioni particolari, devo stare dove vogliono loro", ha aggiunto il Cavaliere.

Che poi ha fatto una sorta di mea culpa: "Durante la campagna elettorale delle Europee abbiamo commesso alcuni errori ma sapremo far tesoro di questo errori". "Dopo i risultati delle ultime elezioni sappiamo di avere di fronte l’assoluta possibilità di arrivare alle prossime elezioni a convincere tanti italiani a non restare a casa e dare il loro voto ad una forza politica come la nostra", gli ha fatto eco Francesca Pascale in prima fila.

Il leader di Forza Italia ha poi parlato della situazione economica: "Oggi l'euro per noi è una moneta straniera perché non c'è alle sue spalle una banca che lo garantisca. Siamo nelle condizioni dell'Argentina che metteva i suoi titoli in dollari e poi è andata in default. Possiamo tenere l'euro come nostra moneta a patto che la Bce diventi una vera banca centrale, che garantisca i debiti, che stampi moneta quando uno Stato non riesce a pagare i titoli pubblici che vanno in scadenza. La ricetta è una svalutazione dell'euro".

In merito alle riforme, il Cavaliere ha annunciato: "Per mercoledì credo saremo pronti per presentare un referendum che dia agli italiani la possibilità di eleggere il presidente della Repubblica". Il programma di Forza Italia che verrà presentato nei prossimi giorni sarà "assolutamente chiaro, all’opposto della sinistra che non è assolutamente cambiata", ha assicurato Berlusconi. Che poi ha aggiunto: "Già dalle prime azioni del governo si è capito che la sinistra non è assolutamente cambiata. Questo è il terzo governo non eletto dai cittadini, noi avremo un programma assolutamente chiaro" ricordando quanto fatto nel corso degli ultimi 20 anni. Abbiamo presentato 40 riforme e guardandole ad una ad una abbiamo un unico grande torto. Abbiamo fatto un solo grande errore a noi imputabile: non convincere il 51% degli italiani a dare il voto a noi. Solo così si potrà cambiare l’assetto istituzionale del Paese".

In un teatro gremito, alla Mostra d’Oltremare, ci sono anche Giovanni Toti, Barbara Matera, il governatore Stefano Caldoro, Alessandra Mussolini, tra gli altri. "C’è bisogno di dibattito interno", ma non esistono "formule magiche per trovare la svolta" e le primarie interne al partito "sono uno strumento semplificato per risolvere il problema". Così il consigliere politico di FI, Giovanni Toti. Che poi sulla richiesta di Raffaele Fitto di aprire una discussione ricorda che "stiamo dibattendo tutti i giorni, l’ho chiesto a tutti coordinatori regionali ed è stato Berlusconi nel settembre scorso, quando ha deciso di tornare a FI, che ha chiesto al partito di rinnovarsi nei contenuti e nella classe dirigente". 

Cardito (Na): Parco Taglia sotto assedio: Baby gang rapinano due ragazzini. Sorveglianza da rivedere

Cardito (Na): Parco Taglia sotto assedio: Baby gang rapinano due ragazzini. Sorveglianza da rivedere 


di Mario Setola


Parco Taglia, croce e delizia della città di Cardito. Se da un lato è vero che il grande parco pubblico a Nord di Napoli catalizza l’attenzione di tantissime persone della provincia di Napoli che approfittano della grandissima struttura immersa nel verde per fare lunghe passeggiate e qualche corsetta, dall’altro è purtroppo realtà che sta sempre diventando meno sorvegliata e terreno di conquista per malintenzionati. E’ notizia dell’altro giorno infatti che due ragazzi di 15 e 17 anni sono stati accerchiati da tre ragazzi che puntando dei coltelli alla gola dei due li sequestrano e li trascinano nei locali abbandonati sotto l'anfiteatro all'interno del Parco. Minuti interminabili per i due ragazzi che sono stati spogliati dei loro telefonini e dei soldi ed altri oggetti che portavano con loro durante quella che doveva essere una tranquilla passeggiata pomeridiana nel parco più frequentato dell'area a nord di Napoli. A raccontare l'accaduto Luigi Imperatore, papà di uno dei due ragazzi che preoccupato per l'incolumità delle persone che frequentano la villa comunale lancia un grido di allarme:" La villa è terra di nessuno, spero con questa denuncia si riesca ad avere più controllo delle forze dell'ordine." - Imperatore tra l'altro si pone e ci pone una domanda: "se al posto di mio figlio e l'amico ci fosse stata una bambina o una ragazza.... cosa sarebbe successo?". L'accaduto regolarmente denunciato alle forze dell'ordine che stanno conducendo le indagini per tentare di risalire agli autori del gravissimo episodio. Tutto questo mentre la città ancora aspetta che la politica torni a fare il proprio dovere, dopo lo scioglimento del consiglio comunale a seguito delle dimissioni dei consiglieri comunali, che ha sancito, di fatto, la fine della fallimentare esperienza di Giuseppe Cirillo alla guida del municipio. 

Arrivano gli emiri. Il Cda di Alitalia approva l'accordo con Ethiad

Il Cda Alitalia approva l'accordo con Etihad



Alitalia dà il via libera al progetto della compagnia araba Etihad Airways. Dopo 9 ore il cda della compagnia italiana ha sciolto la riserva sull'accordo che porterà la compagnia di bandiera italiana a siglare un contratto con gli emiri: "Il cda si è espresso assolutamente a favore del progetto e della proposta - ha detto l'amministratore delegato Gabriele Del Torchio che è stato così incaricato, con il presidente della compagnia Roberto Colaninno, di "approfondire i temi e arrivare rapidamente alla stesura del contratto". L'investimento della compagnia araba si aggira intorno a 560 milioni di euro e punta a potenziare gli scali di Roma e Milano per i viaggi intercontinentali e in Europa. Nella definizione degli dettagli, Alitalia dovrà trovare un accordo con Etihad sui 2.200 dipendenti in esubero, annunciati da Del Torchio in occasione della relazione Enac 2013. Per loro l'azienda dovrà trovare "forme di tutela sociale" ha dichiarato Del Torchio, visto che non sono più sfruttabili strumenti come il contratto di solidarietà o le varie forme di cassintegrazione o rotazione.

Bilancio senza numeri - Iniziata alle 11.30, la riunione dei consiglieri Alitalia ha partorito una nota diffusa alla stampa con la quale si comunicava l'approvazione del bilancio 2013, ma senza indicare alcuna cifra. Unico dettaglio esplicito è stato quello dell'accantonamento per 233 milioni di euro "in preparazione - si legge nella nota - di future strategie". Il 29 giugno prossimo il bilancio sarà sottoposto all'assemblea dei soci, convocata in seconda seduta per il 25 luglio.

Clamoroso Montezemolo: "Questa Formula 1 non piace più. La Ferrari entro il 2020..."

Luca Cordero di Montezemolo: "La Ferrari potrebbe abbandonare la Formula 1"



Una bomba, sganciata da Luca Cordero di Montezemolo, il presidente della Ferrari che annuncia il possibile addio del Cavallino alla Formula 1 per le competizioni di auto sportive entro il 2020. E' quanto scrive il Wall Street Journal, che ha intervistato il presidente della scuderia di Maranello. Secondo quanto riportato dal quotidiano finanziario, la Ferrari e la Fia (la Federazione internazionale dell'automobile, l'organismo che governa la F1) si stanno scontrando in modo aspro sulle nuove regole che hanno reso questo mondiale decisamente poco appetibile. "La Formula uno non sta funzionando", dichiara Montezemolo al Wsj. "E' in declino perché la Fia si è dimenticata che le persone guardano le gare per divertimento. Nessuno le guarda per l'efficienza". Dunque, dal suo ufficio di Maranello, Montezemolo si dice contrario alla norma che impedisce lo sviluppo sui motori durante la stagione: "Non li possiamo toccare...". Una serie di amare considerazioni, dunque, che spingono il presidente del Cavallino rampante a pensare ad un clamoroso addio, che priverebbe il circus della Formula 1 della squadra più importante e di maggior tradizione.

Ombre rosse all'Agenzia delle Entrate: per il dopo-Befera spunta una comunista. Ecco chi è la "sceriffa" delle tasse

Agenzia delle Entrate, il nuovo direttore è Rossella Orlandi



Nella conferenza stampa che ha seguito il varo del decreto sulla Pa, Matteo Renzi ha annunciato anche una serie di nomine nei posti chiave. Tra le poltrone in ballo c'era anche quella lasciata libera da Attilio Befera, l'ormai ex direttore dell'Agenzia delle Entrate, l'ex sceriffo delle tasse che lascia spazio alla "sceriffa". Befera infatti passa il testimone a una donna, Rossella Orlandi. Il Cdm ha avviato la procedura per la sua nomina, una scelta nel nome della discontinuità rispetto al predecessore (almeno nelle intenzioni).

La carriera - Nata ad Empoli nel 1956, laureata in Giurisprudenza a Firenze nel 1980, la Orlandi ha iniziato la sua carriera nel 1981 all'Ufficio imposte dirette di Empoli, dove era vice direttore tributario. Nel 2000 diventa dirigente di seconda fascia con l'incarico di Capo ufficio controlli fiscali della direzione regionale della Toscana. Nel 2006 il salto in avanti: Massimo Romano, che all'epoca guidava l'Agenzia delle Entrate, la chiama a Roma dove la Orlandi ottiene la nomina a dirigente generale con le funzioni di Direttore centrale aggiunto dell'Accertamento.

I traguardi - In veste di direttore, la Orlandi partecipa a diverse iniziative contro l'evasione fiscale. Nel dettaglio si occupa dei grandi contribuenti, e lavora per riorganizzare il settore e realizzare nuove tecniche di controllo, tra le quali il tutoraggio delle imprese di maggiori dimensioni. La Orlandi, inoltre, ha seguito personalmente alcune grandi inchieste di rilevanza nazionale in materia di evasione fiscale, ed ha collaborato con le principali procure d'Italia, ottenendo buoni risultati in termini di recupero di gettito.

Ombra rossa - Ma sulla Orlandi si allunga subito un'ombra "sinistra". Nel suo passato toscano, infatti, è stata anche consigliera del Pds a Empoli. Una comunista alle Entrate, dunque, che vanta anche un solido rapporto con l'ex ministro delle Finanze, Vincenzo Visco, l'ex ministro delle Finanze nel governo Ciampi, dunque titolare del Tesoro nel governo di Giuliano Amato (quello della patrimoniale, per intendersi) e viceministro dell'Economia anche nel secondo governo Prodi

HANNO UCCISO IL TIQUI-TACA L'Olanda demolisce la Spagna: 5-1, ma potevano essere sette Robben e Van Persie? Mostruosi

L'Olanda distrugge la Spagna: 5-1



Il tiki taka è morto? E' presto per dirlo, ma questo sembra il verdetto della prima partitissima di questo Mondiale brasiliano. L'Olanda travolge la Spagna: finisce 5-1, un trionfo per gli orange, padroni assoluti del campo, velocissimi, precisi, impressionanti. Un tripudio, una roboante rivincita per la nazionale guidata da Van Gaal, sconfitta dalla Spagna per 1-0 nella finalissima mondiale del 2010 in Sudafrica. Una vendetta clamorosa, quella degli olandesi, che fino all'ultimo secondo hanno cercato la via del (sesto) gol, hanno cercato di disintegrare le Furie rosse da cui furono battuti a Johannesburg. A fare da contraltare alla gioia degli olandesi - guidati dal mostruoso tandem Robben-Van Persie -, la delusione degli iberici, umiliati, straziati e pazzescamente ridimensionati. Per la squadra di Vicente Del Bosque, una superpotenza del calcio che resta comunque tra le favorite per questo mondiale, una lezione di calcio, una batosta dalla quale sarà dura, durissima riprendersi.

Il primo tempo - La Spagna parte forte, dettando il ritmo con il possesso di palla. Ma la prima grande occasione è per Sneijder, che si trova a tu per tu con Iker Casillas e si lascia ipnotizzare e gli spara il pallone addosso. Dopo un'altra buona parata di Casillas, è la Spagna che ha un'occasione d'oro per passare in vantaggio con Diego Costa, che però fallisce. Dunque altra occasionissima per David Silva, che ha la possibilità di battere l'estremo difensore Cillessen ma prova senza successo a servire costa. Al 26esimo la prima rete: rigore per le Furie rosse. Nel mondiale delle polemiche, un altro penalty eufemisticamente molto sospetto, fischiato dal nostro Nicola Rizzoli per un presunto fallo di De Vrij su Diego Costa. Dagli undici metri si presenta Xabi Alonso che realizza piazzando la palla nell'angolino destro. Dopo un fuorigioco dubbio fischiato a Robben, a riportare subito in parità il match ci pensa Robin Van Persie, che realizza uno strepitoso gol di testa su assist di Blind dalla metà campo olandese. Alla fine del primo tempo, comunque, sono gli iberici a recriminare per le occasioni sprecate. Ma il peggio - per loro - deve ancora venire. Quarantacinque minuti di fuoco dai quali gli spagnoli usciranno in ginocchio.

Secondo tempo - Nella ripresa la Spagna parte ancora forte, ma dopo otto minuti arriva un gol che si candida ad essere tra i più belli della kermesse brasiliana: lancio lungo, Robben controlla in modo miracoloso e mette a segno il gol del 2-1 con una gran botta. Le Furie rosse provano a reagire ma al 60esimo è ancora Olanda: una clamorosa azione iniziata da Robben viene conclusa ancora da Ven Persie, un destro terrificante che però si infrange sulla traversa. Gli iberici provano a mischiare le carte: dentro Torres e fuori Diego Costa, quindi Pedro al posto di Xabi Alonso. Ma le mosse non funzionano. A colpire è ancora l'Olanda che, ha ormai preso in mano le redini del gioco ed è padrona del campo: il terzo gol è di Stefan da Vrij, che infila di testa su calcio da fermi. Dubbi sulla regolarità della marcatura: Casillas ostacolato, ma Rizzoli convalida. La partita poi si intesisce, vola qualche calcione. Quindi un gol (giustamente) annullato alla Spagna: David Silva insacca dopo la respinta di Cillessen, ma viene segnalato il fuorigioco.

Il tripudio - L'Olanda continua ad attaccare, e trova ancora la via per arrivare in rete: il quarto gol è ancora di Van Persie, che sigla la sua doppietta dopo aver rubato la palla a un disastroso Casillas. Van Gaal concede poi la passerella a Van Persie, che esce tra gli applausi. Ma non è finita. L'Olanda continua a macinare calcio. Tocca a Robben, che prende palla a metà campo e corre come se non ci fosse un domani, dribbla Casillas, che scivola, e mette a segno una straordinaria doppietta. E' il 5-1, per l'asso del Bayern Monaco un gol pazzesco, che duella con quello di Van Persie in quanto a bellezza. Come detto l'Olanda non si ferma. Vuole vendicare il 2010 e lo vuole fare fino in fondo. Vuole, calcisticamente parlando, il sangue. Per Robben c'è un'altra enorme occasione, neutralizzata da Casillas che riscatta in parte una partita da insufficienza netta. Una partita che la Spagna, negli ultimi secondi, vorrebbe solo finita: Torres risce anche a mangiarsi una rete, gli orange ne potrebbero fare altre due, tre quattro. Poi il triplice fischio. Inizia la notte di festa degli olandesi. Inizia il processo agli spagnoli, che vivono un incubo. Il tiki taka è morto?