Agenzia delle Entrate, il nuovo direttore è Rossella Orlandi
Nella conferenza stampa che ha seguito il varo del decreto sulla Pa, Matteo Renzi ha annunciato anche una serie di nomine nei posti chiave. Tra le poltrone in ballo c'era anche quella lasciata libera da Attilio Befera, l'ormai ex direttore dell'Agenzia delle Entrate, l'ex sceriffo delle tasse che lascia spazio alla "sceriffa". Befera infatti passa il testimone a una donna, Rossella Orlandi. Il Cdm ha avviato la procedura per la sua nomina, una scelta nel nome della discontinuità rispetto al predecessore (almeno nelle intenzioni).
La carriera - Nata ad Empoli nel 1956, laureata in Giurisprudenza a Firenze nel 1980, la Orlandi ha iniziato la sua carriera nel 1981 all'Ufficio imposte dirette di Empoli, dove era vice direttore tributario. Nel 2000 diventa dirigente di seconda fascia con l'incarico di Capo ufficio controlli fiscali della direzione regionale della Toscana. Nel 2006 il salto in avanti: Massimo Romano, che all'epoca guidava l'Agenzia delle Entrate, la chiama a Roma dove la Orlandi ottiene la nomina a dirigente generale con le funzioni di Direttore centrale aggiunto dell'Accertamento.
I traguardi - In veste di direttore, la Orlandi partecipa a diverse iniziative contro l'evasione fiscale. Nel dettaglio si occupa dei grandi contribuenti, e lavora per riorganizzare il settore e realizzare nuove tecniche di controllo, tra le quali il tutoraggio delle imprese di maggiori dimensioni. La Orlandi, inoltre, ha seguito personalmente alcune grandi inchieste di rilevanza nazionale in materia di evasione fiscale, ed ha collaborato con le principali procure d'Italia, ottenendo buoni risultati in termini di recupero di gettito.
Ombra rossa - Ma sulla Orlandi si allunga subito un'ombra "sinistra". Nel suo passato toscano, infatti, è stata anche consigliera del Pds a Empoli. Una comunista alle Entrate, dunque, che vanta anche un solido rapporto con l'ex ministro delle Finanze, Vincenzo Visco, l'ex ministro delle Finanze nel governo Ciampi, dunque titolare del Tesoro nel governo di Giuliano Amato (quello della patrimoniale, per intendersi) e viceministro dell'Economia anche nel secondo governo Prodi
Nessun commento:
Posta un commento