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domenica 13 aprile 2014

Roma, scontri al corteo per la casa: oltre 40 i feriti, 5 i fermati

Roma, scontri al corteo per la casa: oltre 40 i feriti, 5 i fermati


Guerriglia a Roma, per la manifestazione dei gruppi per il diritto della casa cui hanno aderito anche No Tav e No Mous. Dal corteo principale, centinaia di manifestanti si sono diretti verso via Veneto, dove è la sede del ministero del Lavoro. La Polizia in tenuta antisommossa ha respinto le cariche. I dimostranti si sono poi asserragliati a Piazza Barberini. Le prime file si sono spinte ancora verso via Veneto, lanciando petardi e bombe carta. Gli agenti hanno risposto con manganelli e lacrimogeni. Feriti: oltre 40, di cui 14 tra le forze dell'ordine. 5 le persone arrestate. Il corteo è tornato a Piazzale Porta Pia, dove resta il presidio di protesta. 

sabato 12 aprile 2014

Marcello Dell'Utri arrestato a Beirut, in Libano

Confermata l'indiscrezione de "Il Notiziario", Marcello Dell'Utri arrestato a Beirut, in Libano



Finito il giallo delle fuga di Marcello Dell'Utri: l'ex Senatore del Pdl è stato fermato a Beirut, in Libano. L'annuncio è stato dato dal ministro dell'Interno, Angelino Alfano, a margine dell'assemblea di Nuovo Centrodestra: "Dell'Utri - ha spiegato - in questo momento si trova negli uffici della polizia libanese a Beirut". Così, dopo poco più di 24 ore, si chiude il mistero della sua fuga, che come avevano suggerito diverse indiscrezioni sin dal principio della vicenda si trovava in Libano. L'ipotesi era stata confermata anche da una fonte anonima all'agenzia di stampa Ansa, che spiegava di aver viaggiato su un aereo diretto a Beirut al fianco dell'ex Senatore.

"Subito l'estradizione" - "Marcello Dell'Utri - ha spiegato il titolare del Viminale - è stato rintracciato a Beirut dalla polizia libanese, in ottemperanza a un mandato internazionale, ed è stato catturato". Alfano ha poi annunciato che il governo si attiverà immediatamente per l'estradizione: "E' una cattura connessa a una procedura che diventerà estradizionale, per la quale il governo italiano, per il tramite del ministero della Giustizia, immediatamente si attiverà". Dell'Utri è stato catturato all'Intercontinental Pheonicia, un hotel a 5 Stelle della capitale libanese.

Richiesta d'arresto - La richiesta d'arresto per Dell'Utri, alla vigilia della sentenza definitiva per mafia (l'accusa è quella di concorso esterno in associazione mafiosa), era scattata l'8 aprile, ed era stata concessa il giorno successivo dalla Corte d'Appello di Palermo. Il giorno precedente, il 7 aprile, un'informativa della Dia confermava ai magistrati che Dell'Utri si trovava in Libano, poiché il 3 aprile la cella del suo telefonino era stata agganciata a Beirut. Già il 20 febbraio la procura di Roma aveva segnalato alla procura generale di Palermo l'esistenza di dialoghi intercettati nel novembre 2013 tra il fratello gemello di Dell'Utri, Alberto, e Vincenzo Mancuso. A quest'ultimo Alberto Dell'Utri spiegava il progetto del fratello, quello di "andarsene in Libano", o comunque lasciare l'Italia prima del verdetto di Cassazione.

Il nodo del passaporto - Il 4 marzo la procura generale di Palermo, in base ai contenuti delle intercettazioni, aveva chiesto il divieto di espatrio e il ritiro del passaporto: una richiesta però respinta dalla Corte di Appello, ritenendo che per i reati di mafia l'unica misura possibile è la custodia cautelare. La procura di Palermo, però, ritenendo troppo duro l'arresto preventivo, continua a chiedere un provvedimento più lieve e fa ricorso al tribunale del riesame affinché a Dell'Utri venga ritirato il passaporto. L'ex senatore viene però a conoscenza non solo della richiesta di ritiro del passaporto, ma anche dell'intercettazione del fratello di cui dispongono gli investigatori. Ne segue la breve latitanza, conclusa a Beirut 

Caivano (Na): Il bomber D'Ambra dallo "Sporting Caivano" al Napoli

Caivano (Na): Il bomber D'Ambra dallo "Sporting Caivano" al Napoli

di Antonio Parrella




CAIVANO. Dalla scuola calcio Sporting Caivano ‘94 al Napoli. E così si avvera il sogno del giovane attaccante Andrea D’Ambra, classe  2001, approdato alla corte del presidente Aurelio De Laurentiis. Dunque un riconoscimento importante per la società sportiva caivanese, diretta e fondata 20 anni fa dal professore di educazione fisica Giuseppe Annibale, che continua a sfornare campioni. D’Ambra ha delle caratteristiche tipiche del goleador che gli hanno consentito di primeggiare in vari tornei nella classifica dei marcatori. Un fisico ben impostato, potente e slanciato, insieme a tanta volontà e classe, fanno di Andrea un campione con ampie e positive prospettive future. “Andrea ha carattere e classe da vendere,  certamente farà un’ottima carriera calcistica - commenta con soddisfazione mister Annibile -. E lui, così come anche tanti altri allievi del nostro club, si è sempre impegnato a fondo, sia durante gli allenamenti settimanali che nelle competizioni alle quali è stato chiamato a dare il suo contributo alla squadra. L’interessamento di una società prestigiosa come il Napoli al nostro tredicenne attaccante costituisce per noi un motivo di orgoglio e ci dà la forza per continuare su questa strada”. Da segnalare che anche il fratello maggiore di Andrea, Salvio, conta un passato nelle fila del Napoli, per la gioia dei genitori Mario e Lina. Tra i tanti e importanti successi dello Sporting Caivano ‘94 si annovera, tra l’altro, per la categoria 2004, la vittoria della XXIV edizione del torneo internazionale di Cava De’ Tirreni (2-1 la gara finale con il Millenium di Salerno, reti di Falco ed Esposito). Ma nel suo palmares la società di Annibale conta anche un secondo posto al prestigioso torneo internazionale “Città di Cesena”. E, oltre al bomber D’Ambra, altri campioni in erba sono già nel mirino di società professionistiche. Tra questi Pasquale Rossi (classe 1999), Alfonso Credentino (2001) e Andrea Falco (2001). Tra i tanti campioncini da segnalare le ottime prestazioni, in precedenti vari tornei (categoria 2001), di Chioccarelli, Ponticelli, Lanza, Pepe, Buttafoco, Vettone, Zampella, Fusco, Vigoriti, Angelino, Perna, Credentino, D’Ambra, Falco, Del Gaudio, guidati da mistere Antonio Santonastaso. Ancora la categoria 2004 con alla ribalta i vari Billino, Raniero, Persiani, Mennillo, Castaldo, Falco, De Lorenzo, Cirillo, Esposito, Bervicato, magistralmente allenati da Giuseppe Annibale. Da segnalare, infine, le brillanti affermazioni di Pasquale  Perrotta (portiere, categori 1998), Domenico Billino Domenico (portiere categoria 2004) e Francesco Esposito (attaccante, categoria 2004).

Caivano (Na): Finisce in rissa l'ennesimo consiglio comunale sospeso per mancanza del numero legale

Caivano (Na): Finisce in rissa l'ennesimo consiglio comunale sospeso per mancanza del numero legale 


CAIVANO – Finisce in rissa l’ennesimo consiglio comunale, sospeso dopo soli dieci minuti per mancanza del numero legale. Intervengono le forze dell'ordine che identificano un consigliere comunale dell’Udc, Luigi Falco.

Nel cortile della scuola media Scotta, quest’ultimo, il consigliere dell'Udc, Luigi Falco, stava parlando furiosamente con il capo dei vigili Alborino, cosi è intervenuto il consigliere di Forza Italia Giuseppe Mellone, a fare da paciere che ha avuto la peggio. Indiscrezioni, colpita anche una donna: anche lei aveva cercato di calmare gli animi. Per fortuna è intervenuta subito la pattuglia dei carabinieri in servizio proprio per il consiglio comunale, la quale ha fermato il consigliere furioso mentre nel frattempo è giunto il sindaco che era in aula al momento dello scoppio della rissa. La lite sarebbe nata per futili motivi, perchè per quelli importanti l'accordo lo trovano sempre. Adesso, se qualcuno denuncia l’aggressione subita ci potrebbero essere anche strascichi penali.

Intanto per la maggioranza targata Tonino Falco, che ormai da Dicembre non delibera, sono seri guai. L’altro ieri (giovedì 10 Aprile) mancavano all’appello cinque consiglieri: Abbagliato (Mpa), Della Rossa (dichiaratosi indipendente proprio il 10 Aprile), Gebiola (Pd) e Carlo Lanna (Popolari). Castelli (Mpa) è rimasto in aula a fare l’ago della bilancia, come per dire io sono qua, o mantenete la parola data oppure esco dall'Aula, infatti poi quando è uscito il numero legale è venuto meno. Insomma, l'Mpa si ritrova nuovamente immischiata con questa maggioranza in cambio di un posto in giunta. 



La mossa di Berlusconi: adesso tutti in silenzio poi guiderò la riscossa

Il leader Berlusconi, da Arcore prepara la campagna per le Europee: nel week end ultimi ritocchi alle liste con Toti e Verdini. E sulle riforme promette una trattativa leale ma franca

Obiettivo «agibilità politica». Si aggrappa a quello, Berlusconi; che guarda al bicchiere mezzo pieno. Ossia all'apertura ai servizi sociali, fatta giovedì dal Procuratore generale di Milano Antonio Lamanna

Un male, certo; ma il male minore. Berlusconi resta cauto, prudente; soprattutto silente. Un silenzio che vorrebbe totale anche da parte dei suoi perché il verdetto definitivo ancora non c'è. Arriverà tra qualche giorno, forse martedì. Ed è meglio il cielo coperto dei servizi sociali che non la tempesta degli arresti domiciliari con tanto di silenziatore. Il timore di manette e bavaglio non è svanito del tutto e il Cavaliere predica prudenza e controllo ai suoi. In gioco c'è la sua libertà. Non è necessario che l'ex premier dia un ordine particolare. Lo capiscono tutti: in questa fase anche una virgola fuori posto potrebbe far spostare la lancetta del barometro da «brutto tempo» a «burrasca». Ecco perché tutti, dai più stretti collaboratori ai soldati semplici, s'imbottiscono di gomma piuma.

Tutti col leader. Tutti muti. Nessuno che commenti la minaccia del procuratore Lamanna che ha fatto sapere che i servizi sociali verrebbero revocati all'istante qualora l'ex premier «diffamasse» i giudici. Si tace per non nuocere in alcun modo al leader. Si tace per permettere a Berlusconi di parlare tra qualche giorno; di far campagna elettorale e trainare ancora una volta il suo partito.

Campagna alla quale Berlusconi tiene tantissimo e sta già lavorando assieme ai suoi. I temi? Principalmente temi economici e prettamente europei. Quando non parla e non pensa alla sua condizione personale, Berlusconi si getta a capofitto sulla sua creatura. «Dobbiamo convincere i tanti disamorati dalla politica. Dobbiamo parlare a quelli che sentono sulla pelle la crisi. Dobbiamo dire che non siamo contro l'Europa ma siamo contro questa Europa». Insomma, il Cavaliere ha la testa anche sui temi caldi dei prossimi comizi, qualora i magistrati - come sembra - glieli concederanno: «Non siamo e non saremo mai il partito della spesa; ma assieme al Ppe dobbiamo contrastare per davvero l'austerità imposta dalla Germania». Economia perché «troppi italiani fanno fatica ad arrivare alla fine del mese». Europa perché «così com'è ci impoverisce».

È pronto all'ennesima battaglia, l'ex premier. Quella finale. Ad Arcore con i figli, la compagna Francesca Pascale, la senatrice Maria Rosaria Rossi e il consigliere Giovanni Toti, Berlusconi si appresta a chiudere le liste per le Europee. I nodi per scegliere la squadra migliore restano ma si scioglieranno nelle prossime ore. Nel week end a Villa San Martino è previsto l'arrivo di Denis Verdini con sottobraccio il faldone candidature. Alcuni dati certi: capolista al Nord Ovest, Giovanni Toti; al Sud Raffaele Fitto dopo che Mara Carfagna ha dato forfait proprio per non entrare in rotta di collisione con l'amico pugliese; al Centro l'eurocommissario uscente Antonio Tajani; al Nord Est l'europarlamentare Elisabetta Gardini mentre nelle Isole è ancora in forse Gianfranco Miccichè.

E poi c'è la partita delle riforme, ancora tutta da giocare. Niente «sì» a scatola chiusa ma trattativa franca e leale con il premier Renzi. Non farà sconti ma neppure colpi di testa, il Cavaliere. Perché se riuscisse a costruire assieme al premier le fondamenta della Terza Repubblica, sarà vittoria. Per Berlusconi e per il Paese. Ma su questo fronte la variabile che più preoccupa il Cavaliere è il Pd: «Sono loro che sono divisi, non noi», ripete spesso quando parla di abolizione del Senato e riforma del titolo V della Costituzione.

E il Mattinale di Brunetta, infatti, non fa sconti: «In tema di riforme il governo continua a far pasticci. Ma noi, tuttavia, manterremo gli impegni presi». Ma la trattativa è ancora lunga.

Dell'Utri latitante, "non mi sottraggo a cattura". "Sono all'estero per motivi di salute"

Dell'Utri latitante, "non mi sottraggo a cattura". "Sono all'estero per motivi di salute"


"Non intendo sottrarmi al risultato in Cassazione, trovandomi in condizioni di salute precarie sto effettuando ulteriori esami e controlli". Lo spiega Dell'Utri, che dice di avere avuto qualche settimana fa una angioplastica e di essere ora all'estero per cure e riposto. Per lui è stato ordinato l'arresto e la Corte d'Appello di Palermo ha emesso un mandato d'arresto europeo, valido anche nei paesi non Ue che contemplano estradizioni. Dell'Utri si "sta curando e quando ci sarà la sentenza prenderà le sue determinazioni", dice il legale. "Non è un latitante, ma un evaso", dice il fratello alla Stampa, "negli ultimi 20 anni è stato come in carcere". 

I fatti:
Quattro giorni prima della Cassazione sulla condanna a 7 anni per concorso in associazione mafiosa, Marcello Dell'Utri è per gli inquirenti irreperibile. Nei suoi confronti è stato firmato dalla Corte d'Appello un ordine di custodia in carcere, chiesto dal Pg che paventava il pericolo di fuga; l'ordine è stato poi trasmesso per l'esecuzione a Milano, ma Dell'Utri aveva lasciato la Città come anche il Paese. Per trovarlo sarà attiva anche l'interpol. Secondo qualcuno è in Libano - ma Beirut non conferma - con due passaporti diplomatici, pronto a cambiare Paese. Da giorni era monitorato. La Farnesina smentisce: non ha passaporto diplomatico. 



venerdì 11 aprile 2014

Maddaloni (Ce): Giocatori in rivolta al Royal Bingo: "Non si vince, il banco sbanca sempre"

Maddaloni (Ce): Giocatori in rivolta al Royal Bingo: "Non si vince, il banco sbanca sempre"


di Giuseppe Crispino 


"Non si vince, il banco sbanca sempre". Questa la parola d'ordine dei tanti frequentatori della Sala "Bingo Royal" di Maddaloni (Caserta). Un lamento generale che unisce i tanti giocatori e li induce a riflettere seriamente. Oltre al Bingo, alla classica tombola, ci sono loro, le macchinette VLT, Slot che se sei sfortunato possono "mangiare" anche 3/4 mila euro in meno di due ore. Lo Stato legalizza, le sale aprono e la gente fallisce. Incontriamo A.L, uno di quelli che al Royal Bingo di Maddaloni è di casa. Ciao Antonio, grazie per averci chiamato. Cosa ti senti di dire ai tanti giocatori che in questo momento hanno la possibilità di leggere il tuo consiglio? Buonasera, grazie per l'opportunità che mi date attraverso il vostro blog "Il Notiziario". E' vero, al Royal Bingo non si vince mai, più giochi più perdi. Non c'è nessun limite, in più non sei tutelato grazie alle VLT che, sono online, nel senso che mentre inserisci centinaia e centinaia di euro in una macchinetta, può capitare che a vincere e proprio quel giocatore non frequente che con poco più di 10 euro si porta a casa la vostra perdita, a volte, consigliato da qualcuno all'interno della sala. Un controsenso assoluto. In più, al Royal Bingo succedono cose strane. Persone appunto che girano costantemente all'interno della sala che, direttamente o indirettamente, consigliano macchinette fortuite in cambio di qualcosa, anche in cambio di un caffè. E' capitato a me. Una ragazza, sui 40, mi indicava senza che io gli chiedessi nulla, la macchina da giocare perchè 10 minuti prima perdeva grandi somme di denaro un anziano giocatore. Insomma, non hai neanche il tempo di prelevare al bancomat e ritornare alla tua macchinetta per "fare fesso il pensiero",  per cercare di recuperare che gli sciacalli subito sono pronti a vendersi l'informazione per un caffè o poco più. Uno squallore unico. Si specula sulle disgrazie altrui. Non solo, ricordo ancora che, all'interno della sala, mentre giocavo, mi contattò un ragazzo che non avevo mai visto prima, mi chiedeva in caso di vincita, superiore ai 1000 euro, di rivolgermi a lui, onde evitare assegno bancario o bonifico, ovviamente in cambio di una percentuale. Si sente di aggiungere altro? Sento di dire ai tanti giocatori di smettere subito di giocare alle VLT, e di non farsi fregare da queste vere e proprie ghigliottine. Al Royal Bingo vi sono più di 100 macchinette, più di 10 dipendenti ed una sala immensa, vi siete mai chiesti come fanno a mantenere la struttura? Non offrono qualcosa, offrono intrattenimento che equivale a grosse perdite da parte dei giocatori, poi può anche capitare che ogni tanto qualcuno possa fare una grossa vincita, come del resto è capitato. Ma è una caso. Il giocatore regolarmente ha scarsissime possibilità di vincita, figuriamoci in una sala con più di 100 macchinette. Praticamente le possibilità equivalgono al 5%. Meditate e fate come me, non frequentate più sale gioco dove le possibilità di vincita sono limitatissime. Dove appunto, a vincere è sempre il banco!. Ringraziamo il Signor Antonio L. per la sua segnalazione.