Visualizzazioni totali

lunedì 21 ottobre 2013

L'avvocato Risponde

L'avvocato Risponde 

(Spazio settimanale dedicato all'avvocato risponde)


Avvocato Mario Setola
(Foro di Napoli)
Egregio Avvocato, mi chiamo Giovanbattista ho 35 anni e scrivo da Pomigliano D'Arco. Avendo lavorato per 3 anni con la qualifica di direttore commerciale per una ditta italiana, ho scoperto che il mio nominativo appare ancora sul sito della mia ex azienda nonostante io da anni non ne faccia più parte di quella società. Ora, dal momento che ritengo la cosa dannosa per la mia immagine, mi potrebbe consigliare cosa devo fare?

Gentilissimo Giovanbattista, 
Veda, ai sensi dell'articolo 7 Codice Civile, norma che tutela il diritto al nome, la persona che possa risentire pregiudizio dall'uso che altri indebitamente fanno del proprio nome, può chiedere giudizialmente la cessazione del fatto lesivo, salvo il risarcimento del danno, come diritto all'uso esclusivo del proprio nome, è protetto con la cosiddetta azione di usurpazione che si potrebbe esperire contro contro chi usi indebitamente il nome di altri nelle seguenti ipotesi; 
a) Per identificare sè, attribuendosi la rinomanza acquisita da altri; 
b)Per indicare una cosa, scegliendo come marchio di un prodotto per esempio il nome di una persona;
c) Per fare comunque indebito uso del nome altrui; In quest'ultimo caso pacifica Giurisprudenza ha affermato che "l'uso non autorizzato del nome altrui costituisce una illecita lesione sia del diritto di cui all'articolo 7, che dell'identità personale e comporta pertanto il risarcimento del danno" (ex plurimis Trib. Milano 2 Marzo 2000). L'azione di usurpazione mira ad ottenere dal Giudice una sentenza che ordini la cessazione del fatto lesivo, e di tale sentenza può altresì essere ordinata dal Giudice la pubblicazione in uno o più giornali. Fondamentali in casi del genere a la pubblicità. Non è "appagante" in alcuni casi infatti la cessazione del fatto lesivo in se, ma fondamentale è la precisazione che l'evento è stato interrotto e che c'è stata la condanna dell'autore dello stesso fatto lesivo. Non occorre che la persona lesa provi di avere subito un danno. In casi simili basti infatti dimostrare che il nome sia stato usurpato e che il fatto appaia suscettibile di recargli un pregiudizio, anche non economico, ossia che sussista il vero pericolo di generare nelle persone una qualche forma di confusione. Questo affinchè cessi il fatto lesivo e possa essere condannato l'autore. Diverso è leggermente più complesso è il caso in cui si voglia chiedere anche una sorta di risarcimento danni. Per ottenere inoltre il risarcimento de quo infatti, occorrerà invece provare, oltre al dolo o la colpa dell'autore della violazione, il pregiudizio effettivamente subito secondo la disciplina del fatto illecito ex. art. 2043 del Codice Civile. Ai fini pratici, evengo al suo caso di specie le suggerisco di diffidare la ditta, presso cui prestava la sua attività lavorativa, a perpetrare tale condotta lesiva significando loro che, in difetto, adirà l'autorità giudiziaria. Qualora inoltre, ritengo che da tal fatto lesivo sia a lei derivato, in modo concreto, anche un danno (sia patrimoniale che non), potrà ottenere dall'autorità giudiziaria - adempiendo all'onere della prova a suo carico - anche il risarcimento. Le ricordo che il danno (risarcibile) va calcolato non solo per quello che si definisce danno emergente il danno cioè conseguenza diretta dell'eventuale illecito/inadempimento ma anche per il lucro cessante, cioè per il mancato guadagno conseguente all'illecito/inadempimento (per rimanere nel caso precedente, il mancato guadagno lavorativo derivante dalla mancata appetibilità alle sue prestazioni da parte di altra azienda che la riteneva ancora nella pianta organica di quella società). 

Cordiali Saluti 

Avvocato Mario Setola - Iscritto all'ordine degli Avvocati di Napoli al n. AA0233492 - 
Studio: Cardito (Na) Corso Cesare Battisti n. 145 
Tel. 081.8322523 - 081.8314496 - Fax: 081.8322523
Cell: 338.2011387
Email: avvocato.mariosetola@libero.it
Pec: mariosetola@avvocatinapoli.legalmail.it





Monti: Su Imu Letta si inginocchia al Pdl

Monti: Su Imu Letta si inginocchia al Pdl 


Senza un contratto di coalizione chiaro, accadrà in futuro quello che è successo per la manovra, con Letta che sull'Imu "si è inginocchiato al Popolo della Libertà, con la conseguenza di una manovra non adeguata sul cuneo fiscale e facendo aumentare l'Iva". Così Mario Monti in una recente intervista televisiva. E: "Trovo curioso che Mauro e Casini, che stanno facendo aperture al Pdl, critichino Scelta Civica". La Stabilità è minacciata dal Partito Democratico, "variabile indipendente" e dal Pdl con "continui diktat", si scrive Letta ma "si legge Brunetta". "In Europa e nel Ppe" ritengono che io abbia salvato l'Italia. Letta? "Vorrei un governo del fare non del disfare". Ancora: "Avrei fatto l'accordo con il Popolo della Libertà, ma depurato da certi personaggi e prassi, incompatibili con Scelta Civica". Infine: "Chi non ha votato Scelta Civica perchè c'era Casini forse aveva ragione". Su Berlusconi: "Se venisse usata la grazia non mi scandalizzerei". L'ex Premier è tornato anche sull'episodio del cagnolino regalatogli durante un intervista Tv da Bignardi: "Fu scorretta" a mettermelo in braccio.  

Pronto l'assalto alla Bastiglia. La Legge di Stabilità oggi a Bruxelles. I nodi: Sanità, Statali e Cig

Pronto l'assalto alla Bastiglia. La Legge di Stabilità oggi a Bruxelles. I nodi: Sanità, Statali e Cig


In attesa dell'esame di Bruxelles previsto per oggi, Pd e Pdl sono pronti a dare battaglia alla Legge di Stabilità. Domani comincia in Senato l'esame della manovra ma potrebbero arrivare montagne di emendamenti che la appesantirebbero di 8-10 miliardi. Le critiche alla Legge di Stabilità non si fermano e i sindacati oggi valuteranno l'ipotesi di uno sciopero. Forti critiche anche da Confindustria. Tutti contestano l'esiguità del cosiddetto cuneo fiscale da 14 euro al mese. Il Partito Democratico propone di concentrare le risorse verso i redditi più bassi e potrebbe cercare in Parlamento di raddoppiare i 2,5 miliardi oggi disponibili. Sull'altro fronte, il Popolo della Libertà, giudica troppo onerosa la sostituzione dell'Imu con Trise, Tari e Tasi. Quindi, punta all'abolizione. Resta, comunque aperta la questione Sanità, uno dei nodi più difficili da sciogliere: scongiurati i tagli, il ministro Lorenzin e le Regioni vogliono evitare l'aumento dei ticket dal 2015. Critica anche la "partita" degli oltre 3 milioni di statali. Ci sono forti pressioni per rivedere i tagli, soprattutto per il comparto sicurezza. Cosi come le risorse per la Cassa integrazione, che per i sindacati sono insufficienti. A rischio anche il taglio lineare delle agevolazioni fiscali, già criticato dal Pd. 


Santanchè: "Napolitano ha tradito"

Santanchè: "Napolitano ha tradito"


"In Italia ci sono dei traditori, il primo è il Partito Democratico perchè è venuto meno ai patti. Poi c'è il Presidente della Repubblica, che sta facendo il suo secondo mandato perchè lo ha proposto Berlusconi. Ma la pacificazione di cui aveva parlato non c'è. E' invisibile. Così Daniela Santanchè (PDL), replica alla domanda se ritenga Alfano un traditore. E aggiunge: "Napolitano ha tradito. Non ritengo che fare il secondo mandato sia un sacrificio". "Quando vuole le strade le sa trovare. Deve mantenere la parola data. Deve essere arbitro della Costituzione". 

Tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare - Alfano avverte il Pd: Cambi su Decadenza

Tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare - Alfano avverte il Pd: Cambi su decadenza


Il Vice-Premier, Angelino Alfano, in una recente intervista, ha richiamato il Partito Democratico a tornare sulle proprie posizioni in merito all'applicazione della legge Severino. "La questione è l'enorme sproporzione tra i due anni di interdizione stabiliti dai giudici di Milano e i sei previsti dalla legge Severino. Come si fa ad applicare una legge cosi afflittiva in modo retroattivo? Speriamo che il Partito Democratico in Parlamento corregga la propria impostazione", ha affermato Alfano, riferendosi al voto dell'Aula del Senato sulla Decadenza del Leader del Popolo della Libertà, Silvio Berlusconi. I rapporti con Mauro e Casini: "Dobbiamo unire tutta l'area alternativa alla sinistra" e puntare a un grande Centrodestra nazionale"

domenica 20 ottobre 2013

Roma: Lo schiaffo di Marino ai due Marò, La Torre e Girone: via lo striscione dal Campidoglio

Roma: Lo schiaffo di Marino ai due Marò, La Torre e Girone: via lo striscione dal Campidoglio 

di Gaetano Daniele

L'amministrazione comunale su disposizioni del Sindaco Marino, rimuove la gigantografia dalla facciata del Campidoglio, ma si rifiuta di dare spiegazioni. L'ex Sindaco, Alemanno: "Vergogna!"

Lo striscione a sostegno dei Marò
affisso sul balcone del Campidoglio
Ad aprire la discussione su Twitter è l'ex Sindaco di Roma, Gianni Alemanno, che ha notato: "Vogliamo che tornino a casa". "Lo scorso 23 febbraio - ha dichiarato Alemanno - abbiamo esposto la gigantografia dei nostri Marò, La Torre e Girone, al centro di Piazza del Campidoglio per mantenere alta l'attenzione del Governo e delle Istituzioni sulla drammatica situazione dei nostri militari, indebitamente detenuti in India dallo corso 15 febbraio del 2012. La furtiva rimozione dello stendardo è un atto gravissimo del quale aspettiamo ci vengano date spiegazioni dettagliate". Se ad ogni domanda lecita, di solito, arriva una cortese risposta, in questo caso, dall'ufficio stampa del Sindaco Marino, arriva il nulla di fatto: "Per il momento non c'è intenzione di replica". 

Bondi: Questa politica è disgustosa!. "La finanziaria fa aumentare le tasse"

Bondi: Questa politica è disgustosa!. "La finanziaria fa aumentare le tasse"


Sandro Bondi
Coordinatore Nazionale PDL
"Il discutere ancora di formule e di alleanze da parte dei massimi esperti di questo modo di gestire la politica non mi interessa, anzi mi disgusta". Lo afferma il Coordinatore del Popolo della Libertà, Sandro Bondi, in una nota. "Il nostro partito, il Popolo della Libertà - aggiunge Bondi - ha il dovere di non restare muto difronte a una legge di Stabilità che, come ormai tutti ammettono, non fa che aumentare ulteriormente le tasse; soprattutto a carico dei ceti medi senza mettere in campo alcuna azione contro la recessione. Così l'Italia - conclude Bondi - farà una brutta fine"