Esclusiva - Terra dei Fuochi - Accuse a Don Patriciello: Claudio Velardi interviene sul nostro portale per esprimere le proprie riflessioni
a cura di Gaetano Daniele
L'ex assessore regionale e consigliere personale di Massimo D'Alema, interviene sul nostro portale per chiarire quanto avanzato e scritto nei confronti di Don Maurizio Patriciello
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Claudio Velardi Ex Assessore Regione Campania |
Dott. Velardi, in queste ultime ore, abbiamo appreso una notizia sconcertante, apparsa dal suo blog, e cioè una forte critica nei confronti di chi sostiene la "Terra dei Fuochi" e nei confronti di chi opera nell'esclusivo interesse della collettività, nei confronti di Padre Maurizio Patriciello, addirittura additandolo "sciacallo", perchè?
Non ho "genericamente" criticato Don Maurizio Patriciello. Ho detto che una frase da lui pronunciata al funerale di una bambina morta di leucemia mi sembrava gravemente sbagliata. In una terra martoriata è difficile, nel clima di rabbia e tensione esistente, dire che la morte è causata "dall'ambiente degradato" non fa altro che esasperare animi già sconvolti, nella più triste delle circostanze: la morte tragica di una bimba. Chi, come Don Patriciello, è alla testa di un movimento importante e significativo ha invece - secondo me - anche il dovere della responsabilità. Non deve incendiare, deve razionalizzare, capire e far capire, cercare soluzioni. Altrimenti il rischio è, appunto, usare, sfruttare i sentimenti delle persone, quelli più profondi e "irrazionali". Che è cosa, secondo me, molto brutta. Questa è la critica che ho fatto.
Dott. Velardi, per anni in Campania, sul problema "Rifiuti" le Istituzioni locali, provinciali e regionali hanno fatto a scarica barile, un po come il cane che si morde la coda. Purtroppo gli scarichi illegali sono "per noi" sinonimo di una mancanza di controllo da parte degli organi competenti, a volte per mancanza di personale o peggio di fondi, figuriamoci puntare il dito contro i cittadini, o peggio contro chi cerca di attirare l'attenzione, appunto delle istituzioni locali, provinciali e regionali. Cosa propone?
Le istituzioni sono colpevoli e latitanti da molti anni. Oggi, difronte all'enormità crescente del problema, mi sembrano come sopraffatte, totalmente incapaci di agire e anche di controllare. Proprio per questo penso che i movimenti posso avere un grande ruolo, ma di proposta, oltre che di protesta. In sintesi, il mio pensiero è che oggi prendersela con le istituzioni e i politici è "inutile", se mi passate il termine. Bisogna cercare di autogovernare il proprio territorio. Capisco che è molto difficile, ma non c'è altra strada.