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venerdì 1 aprile 2016

ORA TOCCA A LEI? Dopo la Guidi, la Boschi? Perché può davvero saltare

Dopo la Guidi, tocca alla Boschi? Perché adesso il ministro può davvero saltare



Travolta da un'intercettazione telefonica, l'ormai ex ministro Federica Guidi, a tempo record, ha rassegnato le dimissioni. Lei parla di "buona fede", ma la "spintarella" all'emendamento che tanto serviva al suo fidanzato (ora indagato) nell'ambito del caso Tempa Rossa, almeno stando agli atti dell'inchiesta, pare troppo evidente per evitarle di capitolare. Ed è curioso notare come, subito dopo il passo indietro, nelle reazioni delle opposizioni in un qualche modo nel mirino ci finisca Maria Elena Boschi, lambita dal caso poiché citata nelle intercettazioni ("la Boschi è d'accordo") e, soprattutto, più che lambita dal recente caso di Banca Etruria, l'affare di famiglia per il quale, però, non ha mollato lo scranno al dicastero delle Riforme.

Per esempio, Giorgia Meloni attacca su Twitter, dove scrive: "Prendiamo atto delle dimissioni del ministro Guidi. Un gesto doveroso che dovrebbe servire da esempio a qualche altro esponente del governo". E chi ha orecchie per intendere, intenda. Dunque si fa sentire Gaetano Quagliariello, con un messaggio "criptico" piovuto sempre su Twitter. "Per la seconda volta: Renzi ricordi per quale motivo ha chiesto le dimissioni della Cancellieri e ha fatto dimettere Lupi. #statesereni", ha cinguettato il senatore. Dunque Raffaele Fitto: "Dimissioni Guidi inevitabili. Governo non pensi di cavarsela così. Vicende politicamente opache in più settori", e anche qui ogni riferimento non è puramente casuale.

Non poteva mancare il - durissimo - intervento di Beppe Grillo, secondo il quale "le dimissioni del ministro Guidi sono un’ammissione di colpa, dimostrano il coinvolgimento del ministro Boschi e del Bomba che fanno l’interesse esclusivo dei loro parenti, amici, delle lobby e mai dei cittadini. Devono seguire l’esempio della Guidi e dimettersi subito: la misura è colma. Che altro deve succedere perché si schiodino dalla poltrona questi abusivi non eletti da  nessuno? I cittadini vengono prima dei papà banchieri indagati e dei compagni petrolieri. Basta battute, basta supercazzole, basta balle", conclude Grillo sul suo blog.

Fendenti contro il governo arrivano anche da Arturo Scotto, capo dei deputati di Sinistra italiana: "Le dimissioni della ministra Guidi sono un atto dovuto. Ma un problema resta: il conflitto d'interessi è la cifra prevalente di questo governo. Serve un chiarimento parlamentare".

Riuscirà il ministro Boschi a resistere a questo nuovo assedio e al fatto che il suo nome sia stato tirato in ballo anche in questo "fattaccio"? Per inciso, anche secondo Dagospia, "lei è la prossima"...

giovedì 31 marzo 2016

Attico di Bertone, il Vaticano si muove: i due indagati (e la lettera del cardinale)

Attico di Bertone, il Vaticano si muove: i due indagati (e la lettera del cardinale)



Il "pasticciaccio" dei lavori di ristrutturazione dell’appartamento del cardinale Tarcisio Bertone, già segretario di Stato, avrà un risvolto giudiziario in Vaticano. La Sala Stampa della Santa Sede conferma quanto scritto dal settimanale L’Espresso: i giudici vaticani hanno aperto un’inchiesta sull’attico di Tarcisio Bertone, e hanno iscritto nel registro degli indagati due persone: Giuseppe Profiti, ex presidente del Bambin Gesù e manager vicinissimo al cardinale, e l’ex tesoriere Massimo Spina.

Secondo L’Espresso, "l’istruttoria penale è scaturita dalle rivelazioni del saggio Avarizia, di Emiliano Fittipaldi. I giudici, scrive il settimanale, "ipotizzano reati gravissimi: peculato, appropriazione e uso illecito di denaro". E avrebbero già trovato i riscontri documentali che dimostrano che i lavori di ristrutturazione dell’appartamento sono stati pagati dalla Fondazione dell’ospedale pediatrico "Bambin Gesù".

Ma c’è anche un altro risvolto inquietante: Bertone, nel carteggio, sostiene di aver pagato anche lui alcune fatture relative ai lavori. Se fosse vero bisognerebbe capire allora dove sono finiti i soldi dell’ospedale vaticano. È noto che il cardinale Bertone ha anche restituito una somma importante al Bambin Gesù sotto forma di donazione: 150 mila euro. 

Travolta dallo scandalo, si dimette Guidi addio: il governo è all'angolo

Travolta dallo scandalo, si dimette. Federica Guidi addio: il governo è all'angolo



Federica Guidi si è dimessa. Il ministro dello Sviluppo Economico, con una lettera inviata al premier Matteo Renzi e diffusa dal Mise, annuncia il passo indietro a tempo record. Solo poche ore fa era emersa un'intercettazione telefonica in cui l'ormai ex ministro rassicurava il fidanzato, Gianluca Gemelli, circa l'approvazione di un emendamento alla Legge di Stabilità con cui è stato dato il via al progetto di estrazione petrolifera Tempa Rossa. Un'opera contestatissima dalle associazioni ambientaliste e molto "utile" al fidanzato del ministro, che ora è indagato dalla procura di Potenza.

"Certa della buona fede"  - "Caro Matteo - ha scritto la Guidi -, sono assolutamente certa della mia buona fede e della correttezza del mio operato. Credo tuttavia necessario, per una questione di opportunità politica, rassegnare le mie dimissioni da incarico di ministro. Sono stati - si legge nella lettera - due anni di splendido lavoro insieme. Continuerò come cittadina e come imprenditrice a lavorare per il bene del nostro meraviglioso Paese".

La telefonata e la Boschi - Nell'ambito dell'inchiesta che coinvolge Gemelli sono state arrestate cinque persone: quest'ultimo, emerge dagli atti, era interessato a sbloccare l'operazione Tempa Rossa, gestita da Total. Secondo l'accusa, dopo l'ok all'operazione, le aziende di Gemelli avrebbero guadagnato circa 2,5 milioni di euro di subappalti. Della vicenda, l'uomo ne parlava al telefono con la Guidi, che lo rassicurava: "Dovremmo riuscire a mettere dentro al Senato se... è d'accordo anche Mariaelena la... quell'emendamento che mi hanno fatto uscire quella notte. Alle quattro di notte... Rimetterlo dentro alla legge... con l'emendamento alla legge di stabilità e a questo punto se riusciamo a sbloccare anche Tempa Rossa... ehm... dall'altra parte si muove tutto!". Il compagno le chiede se la cosa riguardasse i suoi amici e il ministro gli risponde: "Eh certo, capito? Per questo te l'ho detto".

Caivano (Na): Crollo di Via Puvccini le critiche all'amministrazione

Caivano (Na): Crollo di Via Puvccini le critiche all'amministrazione


di Angela Bechis

Gaetano Daniele
Amministratore il Notiziario sul web

Lo scorso 25 Marzo, alla vigilia di Pasqua, intorno alle 20.15, da cause ancora da accertare, pare per una fuga di gas, uno scoppio distrugge tutto il primo piano di un palazzo sito in Via Puccini angolo Corso Umberto I. Fortunatamente l'esito è di 4 feriti di cui uno ancora in prognosi riservata, dove appunto la comunità caivanese ha fatto quadrato e prega per Pasquale Castricato, ormai definito l'Eroe di Via Puccini, che attirato dalla voce di una donna anziana al primo piano, si è subito precipitato a soccorrerla, e dopo pochi minuti lo scoppio tremendo che lo ha preso in pieno. Poteva essere una strage. Il comune secondo Lei ha offerto la giusta collaborazione? 

Da una prima ricostruzione pare che il Sindaco Monopoli abbia messo a disposizione per gli sfollati l'Hotel il Roseto. 

Proprio in quei giorni ci sono state però anche delle lamentele, è vero? 

In effetti, le famiglie coinvolte anche quella dell'eroe Castrigato, pare non abbiano ricevuto la giusta vicinanza. Sì, è vero, il Sindaco ha messo a disposizione l'Hotel il Roseto, ma una situazione cosi grave e disagiata non la tappi solo con l'alloggio. 

Cioè?

Assistenza psicologia, sostegno morale, e perchè no, anche un aiuto economico affinchè le famiglie coinvolte ritornino alla normalità.  

Il Sindaco Monopoli sulla sua pagina Facebook annuncia di aver fatto tantissime cose. 

Il Sindaco Monopoli sulla sua pagina Facebook e sui giornali dei suoi amici può scrivere ciò che vuole, quello che conta sono i fatti, e al momento dicono il contrario. I proclami non servono a nulla. Restando in tema Facebook, anch'io ho letto che Julie News ha promosso Monopoli, ma lei sa chi è il direttore di Julie News? glielo dico io, Giovanni De Cicco. E sa chi è Giovanni De Cicco? e anche questo glielo dico io, il Capo di Staff di Monopoli. Ora secondo lei questa notizia è credibile? Un pò come se io scrivessi sul mio blog che Daniele è il più bello del mondo, secondo lei sarei credibile? 

La Giunta?

Ecco, la Giunta, se la Giunta fosse stata tutta di Caivano, soprattutto l'assessore alle politiche sociali, avrebbe sentito sulla sua pelle l'incidente accaduto in Via Puccini, viceversa, le famiglie in questione non hanno ancora visto l'assessore alle politiche sociali. Qualsiasi cosa succede a Caivano, si vede solo il Sindaco Monopoli, che ormai ha assunto il ruolo di prima donna, pur non avendo le capacità in ambito gestionale. 

Può essere mai nessun politico oltre al sindaco Monopoli si è fatto avanti?

Purtroppo la situazione è delicata, potrebbe essere fraintesa o addirittura strumentalizzata, ma corro il rischio, se proprio vuole sapere la verità, alcuni giorni fa vengo contattato dal Luigi Sirico PD, e da Francesco Emione (Liberi Cittadini), mi chiedono come arrivare alla famiglia Castricato, una delle famiglie più colpite dalla catastrofe 25 Marzo. Mi chiedono con riservatezza di far recapitare i loro numeri di cellulare alla moglie di Pasquale Castricato, e oltre ai numeri di telefono di riportare un messaggio forte e chiaro, e cioè di dire alla famiglia Castricato di telefonare in qualsiasi momento e per qualsiasi necessità, e di poter contare sul loro appoggio e sulla loro solidarietà, sempre, ma quello che ci tenevano a precisare, che sotto il profilo umano mi ha commosso, e che lo facevano non in quanto politici locali, ma come fatto umano nei confronti di una loro concittadina. Queste sono le risposte che la comunità caivanese vuole vedere. 

Lei è riuscito a far recapitare i numeri di telefono di Emione e Sirico alla famiglia Castricato?

Si!

Si sente di aggiungere altro? 

Più fatti e meno proclami su Facebook. 

ULTIM'ORA: Arrestato il sindaco di centrodestra

Arrestato il sindaco di Tagliacozzo




I carabinieri del Comando provinciale dell'Aquila hanno eseguito una ordinanza di custodia cautelare nei confronti del sindaco del Comune di Tagliacozzo, Maurizio Di Marco Testa (eletto nel 2011 con una lista civica di Centrodestra), di un amministratore di un tecnico e di un imprenditore. Dodici in tutto gli indagati. Il provvedimento e' stato emesso dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Avezzano, Maria Proia, a conclusione di una lunga ed articolata attivita' di indagine, in ordine ai reati di tentata concussione, turbata liberta' degli incanti, frode nelle pubbliche forniture, falsita' ideologica commessa dal pubblico ufficiale ed altro. Oltre al sindaco i destinatari del provvedimento, richiesto dal pubblico ministero Roberto Savelli, sono il responsabile dell'ufficio tecnico del comune di Tagliacozzo, Gianpaolo Torrelli, di Celano, l'architetto Carlo Tellone e l'assessore alla Cultura Gabriele Venturini. Il primo cittadino e' stato rinchiuso nel carcere di Avezzano, mentre agli altri sono stati concessi i domiciliari. Gli altri indagati sono invece il vicesindaco Angelo Poggiogalle, l'assessore Antonio Amicucci, l'ex segretario comunale Giampiero Attili, Franco Pasquini concessionario dell'ippodromo, Anna Calzetta dell'ufficio urbanistica, Antonio Mastroddi e Luigi Mastroddi. Sottoposti a divieto di esercitare l'attivita' di impresa Angelo Di Marco, Giancarlo Bonifaci, Maurizio Palmeggiani, Alessandro Di Michele e Mauro Volpe di Barisciano. L'inchiesta della Procura di Avezzano riguarda appalti pubblci, gare, organizzazione e patrocini ad eventi. Tra queste il Festival di Mezza Estate e il raduno motociclistico in piazza dell'Obelisco. I carabinieri piu' volte avevano acquisito a Palazzo di citta' atti riguardanti queste tematiche. I carabinieri hanno depositato in Procura anche gli atti relativi alla scuola da realizzare "con urgenza" negli edifici dell'ex Pretura, e l'affidamento alla srl Carrera, che ha in gestione fino al 2035 l'ippodromo dei Marsi. E poi gli atti relativi all'affidamento dell'incarico di progettazione dei lavori della scuola elementare "Bevilacqua", quelli relativi all'affidamento dell'incarico di progettazione dei lavori di ampliamento del cimitero di Tremonti. Nella notte tra l'11 e il 12 febbraio scorsi sotto l'abitazione del sindaco erano state incendiate le sue tre auto di famiglia. L'episodio desto' molto scalpore anche tra la cittadinanza che partecipo' in massa ad una manifestazione pubblica indetta dallo stesso Comune. I dettagli dell'inchiesta saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa, tenuta dal Procuratore della Repubblica di Avezzano Andrea Padalino, che avra' luogo alle 11 al Comando Compagnia dei carabinieri di Tagliacozzo

Lo schiaffone dell'India all'Italia: cosa dovrà fare adesso Girone

L'India risponde picche all'Italia: il rientro di Girone "inammissibile"



La richiesta italiana di far rientrare Salvatore Girone dall’India è "inammissibile" e ha "carattere tendenzioso". Lo si legge nel lungo documento inviato dai rappresentanti di Nuova Delhi alla Corte d’arbitrato internazionale dell’Aja alla fine di febbraio, reso pubblico oggi.  A quella che Nuova Delhi definisce "inammissibilità" viene dedicato l’intero terzo capitolo del documento indiano, da pagina 26 a 46, che ripercorre nei dettagli la richiesta dell’Italia. Nel breve capitolo successivo, a pagina 47 e 48, si parla di "carattere tendenzioso" della domanda di Roma. Oggi è stata resa pubblica anche la richiesta italiana, firmata dall’ambasciatore Francesco Azzarello, che agisce in qualità di agente di Roma all’Aja: a pagina 33 di questo documento si chiede di "permettere il ritorno in Italia del sergente Girone, sotto la responsabilità delle autorità italiane".

Caso Regeni, spunta lettera anonima "Giulio è stato ucciso perché faceva..."

Lettera anonima all'ambasciata italiana: Regeni coinvolto in traffico di reperti archeologici


Depistaggi, false informazioni, ammissioni e smentite. C'è stato di tutto nella tristissima vicenda della morte al Cairo di Giulio Regeni. E ora pure una lettera anonima. E' quella che è arrivata nelle scorse ore presso l'ambasciata d'Italia nella capitale egiziana. C'è scritto, in quella lettera, che il ricercatore italiano scomparso e poi trovato morto era coinvolto in un traffico di reperti archeologici e che, dunque, sarebbe stato ucciso in relazione a questa sua attività illecita. Secondo gli inquirenti italiani, che precisano di non voler dare comunque seguito a segnalazioni anonime, il contenuto della lettera sarebbe privo di fondamento. 

Evadi le tasse? Poche ore e sei finito Come ti becca il Fisco: la decisione

Evadi le tasse? Da domani sei finito: come ti becca il Fisco (tra poche ore)



Evadi le tasse? Tra poche ore sei finito. Già, perché da domani, giovedì 31 marzo, all'anagrafe fiscale arriverà un profluvio di dati utili per stanare i furbetti. Movimenti del conto corrente, saldi d'inizio e fine anno, giacenza media, depositi, investimenti. E ancora, in mano al Fisco finiranno dati sull'utilizzo di carte di credito e bancomat, oltre al numero di accessi alle cassette di sicurezza. Tutte queste informazioni - relative al 2015 - entro domani verranno trasmesse dalle banche e dalle poste e dagli altri operatori finanziari all'Agenzia delle Entrate, che poi le utilizzerà per "le analisi del rischio evasione".

Tutti i dati, insomma, verranno incrociati per individuare le posizioni sospette. Si tratta dell'anagrafe per i rapporti finanziari istituita con il decreto Salva Italia di Mario Monti nel 2011: dopo anni di annunci e attesa, il Grande Fratello Fiscale inizia ufficialmente la sua opera di spionaggio. L'obiettivo è di ridurre drasticamente il sommerso, che in Italia ammonta secondo le ultime stime alla cifra (mostruosa) di 120 miliardi di euro. Lo strumento, in verità, servirà in primis come deterrente: il contribuente, almeno questo è l'auspicio, conscio del fatto che il Fisco dispone di quest'arma in più potrebbe ravvedere in modo autonomo alcune delle condotte illecite.

VENDETTA TOTALE Marino sputtana Renzi: se lo avessi ascoltato...

Marino, vendetta totale: così distrugge Renzi



“Non sento Matteo Renzi da due o tre anni. Nel momento in cui abbiamo avuto chiarezza della presenza della criminalità organizzata nella città di Roma, la capitale del Paese di Matteo Renzi, non ha ritenuto di rispondere alle mie telefonate e ai miei inviti di sederci intorno a un tavolo per capire cosa stava succedendo”. Lo ha detto l’ex sindaco di Roma Ignazio Marino, ospite a “L’Intervista” di Maria Latella su Sky Tg24 HD. Durante la presentazione del suo libro "Un marziano a Roma", l'ex sindaco rivela: "Se avessi seguito tutti i consigli del Pd forse mi avrebbero messo in cella di isolamento". Ma soprattutto il premier Renzi: "Roma bisognava sganciarla dalle lobby, mentre Renzi preferisce sedersi a tavola con le lobby".   Dopo aver attaccato Renzi, Marino spara a zero, durante l'intervista alla Latella, anche su Orfini: “Non ho nessun rapporto con Matteo Orfini, però in questi giorni pensavo che una figura importante nel Partito Democratico come lui, il Presidente del PD nazionale, mi ricorda un po’ una canzone di Elton John, “Empty Garden”, quando dice che un insetto da solo può rovinare un intero campo di grano. Se il PD romano - ha proseguito - ha diversi rappresentanti arrestati e un commissario, probabilmente non è al massimo del suo splendore”. Nell'intervista l'ex sindaco ha ribadio che si è " è interrotto il rapporto con le lobby che Remzi invece mantiene molto saldo. Per quanto riguarda il rapporto coi cittadini, io l’ho invitato ma non ha mai risposto: si faccia una passeggiata con me per Roma, poi vediamo chi ha un rapporto interrotto con i romani”. 

Mea culpa – Marino poi fa alcune considerazione sugli errori commessi. “Sicuramente il fatto che durante la campagna elettorale del 2013, a differenza di come ho sempre fatto nella mia vita, dove ho scelto i collaboratori e la squadra con cui avrei potuto lavorare, ho delegato interamente al Partito Democratico la scelta dei candidati del PD. Non ho voluto conoscere i candidati alle elezioni, alcuni dei quali poi sono stati arrestati”. Poi fa una rivelazione: "la proposta di andare via per otto giorni, andando a Philadelphia, per dichiarare irreperibile il sindaco e commissariare la città di Roma “mi è stata fatta nell’appartamento di Marco Causi. C’erano almeno cinque o sei testimoni che ascoltarono, io rimasi così stupito che dissi ‘forse non sono all’altezza di questa discussione, è meglio che vi saluti’. L’obiettivo era chiaro da molti mesi, non si voleva una persona che non scendesse a patti”.

La farsa – Le ultime primarie del PD a Roma, ha continuato poi l'ex sindaco “sono primarie farsa, perché le primarie sono un impegno tra i cittadini e un candidato che si candida, ad esempio, alla guida di una città.“Le vere primarie del PD – ha proseguito - sono state fatte, e sono state molto partecipate, nella primavera del 2013. Più di centomila persone andarono a votare, ci furono dei candidati che effettivamente rappresentavano ideologie e visoni diverse, e io le vinsi con il 55%, staccando addirittura l’attuale Ministro degli Esteri di 40 punti. Oggi si sono rifatte delle primarie arrangiate, perché volute dal Presidente e dal Segretario del partito. Proprio perché sapevano che si era staccato il rapporto con la città, qualcuno ha messo delle schede in più per far vedere che c’era stata una partecipazione che di fatto non c’è stata”. Poi l'attacco al centrodestra: In questo momento – ha proseguito - le uniche discussioni che vediamo sono nel centrodestra Giorgia Meloni che deve parlare con Bertolaso che a sua volta deve parlare con Berlusconi, che vuole Bertolaso ma forse vorrebbe Marchini. Nel centrosinistra non si capisce bene che tipo di appoggi abbia il candidato scelto da Renzi, se la città lo supporti. Sembra di no, perché a votare alle primarie sono andati in pochissimi”.

Bollette, dal primo aprile cambiano: ecco quanto (molto) risparmieremo

Bollette, finalmente una buona notizia: quanto risparmieremo in un anno



Dopo i ribassi già registrati per i primi tre mesi dell’anno, dal prossimo 1 aprile in forte riduzione le bollette dell’energia. Per la famiglia-tipo la bolletta dell’elettricità registrerà infatti un calo del 5,0%, mentre per la bolletta gas la diminuzione sarà ancor più consistente, con un -9,8% (solo in parte attesa per la stagionalità estiva), per risparmi complessivi nei 12 mesi dell’anno scorrevole di 67 euro. È quanto prevede l’aggiornamento delle condizioni economiche di riferimento per le famiglie e i piccoli consumatori in tutela per il secondo trimestre 2016.

Il risparmio - Per l’elettricità, la spesa per la famiglia-tipo nell’anno scorrevole (1 luglio 2015-30 giugno 2016) sarà di circa 502 euro, con un calo dell’11,6% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell’anno precedente (1 luglio 2014-30 giugno 2015), corrispondente ad un risparmio di circa 8 euro. Per il gas la spesa della famiglia tipo nello stesso periodo sarà di circa 1.076 euro, con una riduzione del 5,2%, corrispondente a un risparmio di circa 59 euro rispetto all’anno scorrevole.

Alitalia si piega ai padroni arabi Donne a bordo degli aerei solo così

Alitalia, banditi per le hostess unghie e capelli lunghi



Che la "cura Etihad" abbia fatto bene non solo ai conti di Alitalia, risulta evidente a chi sia stato di recente a bordo di un volo della compagnia tricolore: più cura dei particolari nel servizio e cortesia estrema degli assistenti di volo sono ormai diventati la regola, laddove prima, per decenni, erano stati l'eccezione. Ma l'ultimo intervento pare un po' eccessivo: le hostess, infatti, non potranno più truccarsi e tenere i capelli a bordo come vorranno. Banditi i capelli lunghi a favore dello chignon, unghie rigorosamente corte e trucco ultra-sobrio con un tocco appena di rosso sulle labbra. La compagnia aerea ha infatti affidato il look delle hostess allo stylist Roberto Carminati. Il quale ha disegnato quattro acconciature esclusive con quattro diversi tipi di chignon che le assistenti di volo dovranno imparare a riprodurre in maniera impeccabile.

PROFEZIA DELLA CITY "Non arriverà ad agosto" Renzi travolto: chi lo elimina

La profezia della City: "Renzi sarà travolto dagli sbarchi"


di Caterina Maniaci


Continua inarrestabile il flusso dei profughi che arrivano in Italia, con sbarchi che ormai sfiorano costantemente le centinaia di persone al giorno, quando non superano le migliaia, come è avvenuto ieri. E sono ormai la maggioranza coloro che sfuggono ad ogni controllo. Una situazione che potrebbe diventare insostenibile e che il governo Renzi potrebbe pagare molto caro. Lo denuncia adesso anche il Financial Times in un editoriale in cui fa notare che l' afflusso di migranti attraverso il Canale di Sicilia rischia di mettere a dura prova la politica del premier Matteo Renzi sui migranti. Il quotidiano di riferimento della City osserva che il flusso di barconi con a bordo immigrati diretti in Italia ha avuto inizio prima del previsto quest' anno, a causa delle favorevoli condizioni meteo, e sembra più drammatico del passato. «Nei primi tre mesi dell' anno, quasi 15mila persone dal Nord Africa sono riuscite ad arrivare sulle coste italiane, il che rappresenta un aumento del 43% rispetto allo stesso periodo del 2015 e del 38% rispetto al 2014. Se la percentuale si mantiene tale o se aumenta, molti italiani lo vedranno come un segnale che la politica europea sull' immigrazione ha fatto poco per affrontare le esigenze di Roma, anche se riuscirà a limitare il numero dei migranti che viaggiano per la Grecia», si legge infatti nell' editoriale. E se l' Europa fa poco o nulla, la colpa non può che essere anche del governo italiano, che non riesce a farsi rispettare.

Questa incapacità di ottenere aiuti dall' Europa secondo l' analisi del Financial Times, «potrebbe incoraggiare i partiti populisti anti-immigrati, come la Lega Nord, e danneggiare la posizione politica di Renzi in vista delle elezioni comunali a giugno e un referendum cruciale sulle riforme costituzionali in autunno». Un segnale da non sottovalutare, in questo senso, potrebbe essere letto in quello che si prepara per sabato prossimo, a Bolzano, per la manifestazione di protesta contro il progetto di una tendopoli da allestire per accogliere i profughi. È confermata l' adesione dell' Npd - partito nazionalista tedesco - alla manifestazione con la presenza di uno dei suoi leader: Uwe Richard Meenen. L' Npd è il principale partito nazionalista tedesco, rappresentato al Parlamento europeo e membro importante di Alliance for Peace and Freedom, partito paneuropeo presieduto da Roberto Fiore, segretario nazionale di Forza Nuova, anche lui presente per il corteo di protesta.

Da ricordare, infine, che a Bolzano si voterà per le Comunali l' 8 maggio. Per tornare all' analisi di Ft, se pure sarà rispettato l' accordo faticosamente stipulato tra la Ue e la Turchia, con la chiusura della rotta balcanica si otterrà, alla fin fine, di far «dirottare i migranti in Italia». Il quotidiano quindi sottolinea che «Renzi e i suoi alleati si troveranno ad affrontare un anno difficile sul fronte dell' immigrazione». Uno dei problemi di Palazzo Chigi che rendono difficile farsi aiutare dall' Europa è comunque molto chiaro: «La maggior parte dei profughi arrivati di recente in Italia provengono dalla regione sub-sahariana e non hanno automaticamente diritto alla protezione internazionale. Questo significa che non possono qualificarsi per il programma europeo di ricollocamenti che riguarda solo i siriani e gli eritrei fuggiti dalla guerra».

Proprio per questo a molti probabilmente sarà respinta la richiesta di asilo e «saranno bloccati in un limbo in Italia per molti mesi fino a quando non sarà presa una decisione finale».

Questa l' analisi. La realtà quotidiana registra che solo nella giornata di ieri sono stati complessivamente 1569 le persone salvate nel Canale di Sicilia nel corso di 11 distinte operazioni di soccorso coordinate dalla Centrale Operativa della Guardia Costiera di Roma del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. In particolare, dopo i 730 sbarcati ieri mattina a Pozzallo, altri ottocento migranti sono sbarcati sempre in Sicilia, precisamente ad Augusta, in provincia di Siracusa. Non si arresta il flusso di rifugiati anche dalla Turchia alla costa greca. Secondo gli ultimi dati diffusi, sono stati circa 200 gli arrivi, mentre i media ellenici parlano di più di 300 persone sbarcate durante la mattina di ieri solo nell' isola di Lesbo, con l' hotspot (ossia il centro di registrazione) dell' isola, un ex carcere vicino alla regione di Moria, che è al limite della sua capacità.

mercoledì 30 marzo 2016

Bossetti, arriva la perizia-terremoto "Ecco cosa faceva sui siti porno"

Bossetti, la contro-verità "Cosa faceva sui siti porno"



Nuove rivelazioni sul processo di Brembate. Giovanni Bassetti, il consulente informatico della difesa di Massimo Bossetti, imputato per l'omicidio della tredicenne Yara Gambirasio, sostiene che nei due computer sequestrati in casa del muratore "non c'è nessuna evidenza di ricerche che denotino un interesse particolare" nei confronti di ragazzine. I siti consultati dai due pc, inoltre, sono di argomento pornografico ma non pedo-pornografico e aderiscono tutti alla campagna contro la pedo-pornografia.

Le parole del consulente - Rispondendo alla domande del pm, il consulente ha detto che effettivamente quella del 29 maggio 2014, riguardanti ragazze e a sfondo sessuale è stata effettivamente una ricerca anche se non è possibile attribuirla al muratore. L'analisi dei computer trovati a casa di Bossetti che avevano evidenziato ricerche riguardanti tredicenni era stata svolta dal Racis dei Carabinieri e dai consulenti della procura e l'esperto della difesa ha inteso oggi "contestualizzarli", partendo dal riconoscimento della corretta metodologia usata dagli investigatori.

Testimoni della difesa - Nel processo a carico di Massimo Bossetti per l'omicidio di Yara Gambirasio è stata sentita oggi in aula una serie di testimoni, citati dalla difesa, che alla fine del 2010, quando la ragazza scomparve, frequentavano il centro sportivo da cui la ragazza sparì. Molti hanno detto di non aver mai conosciuto la tredicenne, tutti di non avere mai visto Massimo Bossetti prima del fermo, il 16 giugno 2014. Tutti i testimoni, in gran parte genitori di ragazzi che frequentavano il centro sportivo, hanno spiegato che, pur avendo fatto mente locale dopo aver appreso la notizia della scomparsa, non ricordavano nulla di strano in quel tardo pomeriggio del 26 novembre 2010.

Caivano (Na): Pasquale Castricato, l'eroe di Via Puccini resta ancora intubato

Caivano (Na): Pasquale Casticato, l'eroe di Via Puccini resta ancora intubato 


di Gaetano Daniele

Pasquale Casticato l'eroe di Via Puccini


Cesena ancora con il fiato sospeso per le condizioni di salute di Pasquale Castricato, l'eroe di Via Puccini, che per salvare una vecchia anziana rimasta incastrata all'interno del suo appartamento mentre la puzza di gas si espandeva per tutto il palazzo e il vicinato, anche se le cause sono ancora da accertare, nonostante si teme che a provocare lo scoppio di venerdì 25 Marzo, sia stata proprio una fuga di gas che con la sua potenza ha raso al suolo tutto il primo piano dello stabile ubicato ad angolo tra Via Puccini e Corso Umberto I, ferendo appunto anche in modo grave Pasquale Castricato.  

Stando all'ultimo bollettino medico, come riporta ai nostri microfoni, Patrizio, il fratello di Pasquale, l'eroe resta ancora intubato, almeno per altre 48-72 ore. La causa, potrebbe dipendere dai polmoni, perchè la preoccupazione dei medici è che i polmoni non potrebbero ancora reggere ad una respirazione autonoma. Le ustioni sul volto e sulle mani sono molto accentuate. L'auspicio dei medici e che tra 48 ore, i polmoni dell'eroe di Via Puccini possano recuperare ulteriormente stabilità e consentire al paziente di respirare appunto autonomamente. Questa la speranza dei familiari e di tutta la comunità caivanese. 

MATTEO RENZI UMILIATO "Non è in grado di capire": la bastonata della Gabanelli

Gabanelli umilia Renzi: "Non è in grado di capire la differenza tra gufi e cani da guardia"



Milena Gabanelli a tutto campo. In un'intervista al Fatto Quotidiano parla d'informazione, partendo dalla fusione La Stampa-Repubblica: "Immagino che ci siano delle ragioni economiche", premette. E dopo aver affermato che per i lettori non cambia nulla, aggiunge che "per quel che riguarda la concorrenza direi che quel che manca non sono i giornali, ma gli editori puri e anche un po' illuminati". Dunque parla della difficoltà del suo lavoro, e sottolinea: "Non c'è dubbio che l'abitudine di portarti in tribunale a prescindere ha un effetto intimidatorio sul nostro lavoro e quindi sulla libertà d'informazione".

Dunque si passa alla politica, e quando le si ricorda che i giornalisti che un tempo erano montiani oggi sono renziani, lady Report spiega: "La ragione è sempre la stessa. Conformarsi è più facile e non ti fai dei nemici". E ancora: "Quando si insedia un nuovo governo penso sia giusto fidarsi della sua politica economica, e credere che ci porterà fuori dalla palude. Dopodiché, strada facendo, il giornalista deve monitorare i fatti in modo pragmatico. Troppo spesso invece lo fa in modo ideologico o si limita a riportare gli slogan". Infine, la frecciata a Matteo Renzi. Si ricorda alla Gabanelli l'ormai celeberrima classifica dei titoli peggiori, e quando le chiedono cosa ne pensa risponde così: "Che i gufi esistono, ma spesso (Renzi, ndr) li confonde con i cani da guardia".

L'asse tra camorra e jihadisti Per cosa lavorano fianco a fianco

A Napoli camorra e terroristi uniti nel business dei documenti falsi


di Peppe Rinaldi 


Non esiste «agenzia» di contraffazione di documenti più grande della Campania: e Napoli è la sua capitale. Lo sanno tutti, lo dicono tutti, lo confermano spesso i fatti quando incrociano la grande cronaca. «Allah si è fermato a Eboli» titolava Libero sabato scorso: tempo dodici ore dall' uscita in edicola e finiva in manette proprio nell' area descritta dal reportage, Djamal Eddine Ouali, algerino quarantenne, inseguito da gennaio da un mandato di cattura internazionale chiesto dalla polizia belga per i fatti di Parigi. Membro di una cellula terroristica, il suo compito sarebbe stato fornire passaporti agli attentatori del Bataclan, a loro volta collegati con quelli di Bruxelles. Un ruolo centrale, determinante. Ouali non ha aperto bocca dinanzi ai giudici che ne hanno convalidato il fermo in attesa dell' estradizione (si deciderà il primo aprile) ma a chi l' ha avvicinato nel carcere di Salerno-Fuorni pare abbia detto di non sapere nulla né di terrorismo né di documenti contraffatti. Si vedrà.

Certo è, oggi, che la saldatura tra due grandi «tradizioni», quella indigena, ultra-specializzata da sempre nella contraffazione, e quella dell' estremismo islamico, rende tutto più preoccupante. Anche perché i casi venuti finora alla luce parlano di una qualità e di un grado di perfezione tecnologica raggiunti dai falsari nella produzione dei documenti spesso sconosciuti altrove, anche nel circuito legale.

Non molto tempo fa, in città, nel cuore della Napoli islamica (l' area della stazione centrale, Piazza Mercato, corso Arnaldo Lucci) di fronte al centro di preghiera più grande, è finito in manette un marocchino, Brahim Chougred, titolare di una stamperia clandestina, capace di riprodurre permessi di soggiorno, passaporti, carte d' identità, patenti, carte di circolazione, certificati di proprietà del Pra, contratti di assicurazioni automobilistiche e tanto altro ancora: il tutto in duplice nazionalità, sia marocchina che italiana, a seconda delle esigenze. Decine di altri episodi scoperti nel corso degli anni qua è là sul territorio della Campania, in particolare tra Napoli, Salerno e Caserta, danno il segno di un' inedita alleanza con il crimine locale, almeno per quanto riguarda le forniture di documenti, materia vitale per un terrorista. Girano soldi e i soldi non hanno odore, neppure per la «cattolicissima» camorra. Altro discorso è poi la convivenza con le popolazioni locali, ambito nel quale i clan, a struttura prevalentemente «popolare» riescono a far da contraltare, contenendo fenomeni degenerativi grazie ad un certo controllo mantenuto sul territorio. Se chiedi a un abitante di Posillipo o del Vomero ti dirà che l' integrazione è un valore, che non ci sono problemi con le comunità musulmane, eccetera. Farsi un giro nel cuore della Moleenbek ai piedi del centro storico di Napoli partendo dal quadrilatero di Piazza Garibaldi, racconta invece tutta un' altra storia. A Porta Nolana, non più tardi di otto mesi fa, una napoletana del quartiere fu strattonata da un immigrato tunisino, ovviamente abusivo, infastidito dall' urto che la donna aveva involontariamente dato alla sua merce.

Ne scaturì il finimondo, con i napoletani da una parte e gli immigrati dall' altra a lanciarsi contro di tutto, scene in scala quasi da «Quattro Giornate di Napoli». Una situazione ancora irrisolta nella metropoli più «islam-friendly» d' Italia, con un sindaco ammaliato dall' epica terzomondista, sostenitore di onlus simpatizzanti di Hamas (storica la colletta fatta in consiglio comunale per Freedom Flotilla contro l' embargo di Gaza), dove concedere la cittadinanza onoraria al presidente palestinese Abu Mazen è stata presentata come una conquista di civiltà.

Ma la storia incredibile di Napoli, alla luce dei fatti di questi giorni, è chiedersi che fine abbiano fatto Soufienne Blel e sette suoi amici, tutti tunisini e tutti con sede eletta a Napoli, almeno fino a novembre scorso, quando la loro storia è venuta alla luce. Ma chi è Soufienne Blel?

C' è chi lo ha definito il John Nash della jihad perché si tratta di un giovane e brillante tunisino di buona famiglia, laureatosi alla Federico II a pieni voti e in tempi record in matematica. Descritto come una specie di genio, sembra si sia radicalizzato proprio qui, nel cuore di Napolislam, dopo un percorso sulla via della salafismo sunnita integrale avviato pochi anni prima. Con lui altri sei complici di una cellula che chiamava alle armi in favore dell' Isis attraverso la propaganda via social network. Dopo la strage nella redazione di Charlie Hebdo a Parigi, sia lui che i suoi sodali ebbero uno scontro cruento con un «imam» napoletano, reo di esser stato critico nei confronti del blitz terroristico nel settimanale satirico: Blel e i suoi cantavano invece le lodi dei fratelli Kouachi, i martiri che sparavano all' impazzata sui vignettisti francesi inneggiando alla grandezza di Allah. Individuato dai servizi segreti, sottoposto a controllo continuo e dichiarato di pericolosità «Livello 5» (su 10) almeno fino a quel momento, sembra sia stato inghiottito dal nulla, dopo che la sua vicenda era emersa in un' inchiesta di Simone Di Meo per Lettera43.

Nella moschea di via Arnaldo Lucci, immobile ospitato su due livelli, è un andirivieni di fedeli di ogni etnia, in prevalenza maghrebini, molti senegalesi, ivoriani, pakistani. Il venerdì pregano, come pregano anche in altri due centri culturali nelle vicinanze. Scene consuete d' Eurabia, a seconda della prospettiva con cui si guardano le cose. La pagina Facebook della comunità islamica di Napoli non è operativa dal 13 gennaio scorso, l' ultimo post risale alla strage di Istanbul con il comunicato di condanna dell' Ucoii (Unione delle comunità islamiche italiane). Un paio di post prima campeggiava un rigoglioso «Denunciate Libero» per bocca dell' imam locale: si riferiva a questo giornale, ovviamente, per la storia del titolo «Bastardi islamici» successivo alle carneficine di Parigi e che tanto scandalo suscitò al tempo. «Postini del diavolo» - ci definisce Amar Abdallah, l' imam in questione, in un accorato articolo del Mattino postato subito dopo, «perché fomentano l' odio».

Una bella torsione della logica, che spiega meglio di centinaia di articoli, lo squilibro della convivenza. Anche a Napoli.

Il vescovo anti-islam senza censura Occhio: le frasi-terremoto sul Corano

Il vescovo senza censura. Le frasi contro l'islam: il suo giudizio tombale



Non usa mezzi termini il vescovo polacco Tadeusz Pieronek per definire la natura della religione islamica, a pochi giorni dalle stragi di Bruxelles in Belgio e Lahore in Pakistan. Come riporta lafedequotidiana.it, l'ex segretario della Conferenza episcopale polacca ha detto di non poter escludere che possa esistere un piano per cancellare l'identità dell'Europa, collegato al flusso di migranti. Il vescovo si è dichiarato particolarmente scetticco sulla possibilità che i musulmani riescano davvero a integrarsi con gli europei: "L'Occidente da molta parte degli islamici è visto come nemico e questo abbiamo il dovere di considerarlo. Certamente - ha continuato - esistono islamici bravi e non violenti, e con loro dobbiamo dialogare e convivere, ma per tanti di loro eravamo e siamo infedeli da sottomettere".

I moderati - La distinzione per mons. Pieronek tra islamici moderati e fondamentalisti ha poco senso: "Non credo che sia corretto fare la distinzione tra Islam buono e Islam cattivo. L'Islam si basa sul Corano, un testo nel quale la violenza esiste ed è contemplata. Questo non elimina il mio giudizio sul Corano, che è la base dell'Islam, siamo al cospetto di un libro nel quale si predica la sottomissione con la forza degli altri, tra i quali ci sono i cristiani".

L'invasione - Il rischio anche in Europa è che i cristiani diventino minoranza: "Io credo che ci sia un rischio di islamizzazione nel continente europeo. Una sorta di invasione insidiosa da non sottovalutare. Mentre gli islamici pregano cinque volte al giorno e sono costanti nella loro fede, i cristiano, anzi l'Europa, ha smarrito le sue radici e non ha il coraggio di manifestare in pubblico la fede e di testimoniarla nella vita di ogni giorno. La sole vera risposta all'Isla, senza scontri di civilità, è il rafforzamento dell'identità cristiana".

Aereo Egyptair, epilogo da barzelletta Ecco qual'era l'"arma" del dirottatore

Il dirottatore dell'Egyptair aveva addosso solo delle custodie per smartphone



Per l'Egitto un'altra figuraccia. Che peserà ancor di più sull'industria turistica del Paese, che appare sempre più senza controllo. Una diretta durata ore sulle tv di tutto il mondo in cui un aereo della compagnia di bandiera Egyptair veniva tenuto in scacco da un dirottatore con a bordo decine di ostaggi. C'è voluta una mezza giornata per capire che l'uomo, Seif Al-Din Mustafa non era un pericoloso terrorista dell'Isis o di Al Qaeda, ma un disperato mezzo matto. Minacciava di farsi esplodere con la cintura che aveva indosso. Ma dopo la resa s'è scoperto che quell'arma, altro non era che una cintura di custodie per smartphone tenute insieme con fili e cotone. Insomma, roba che può aver portato a bordo senza suscitare sospetti per poi legarsela addosso dopo il decollo. Ma per l'Egitto, quella di oggi resta un'altra giornata nera. Che poteva essere nerissima...

L'ultimo "capolavoro" della Fornero Lo sfregio: chi va in pensione oggi

Fornero, l'ultimo "capolavoro": calciatori e artisti in pensione prima dei minatori


di (S.IAC.)


Ballerini, cantanti e calciatori potranno andare in pensione prima dei minatori, di chi maneggia l’amianto o di chi presta servizio la notte. Proseguono, anche nel 2016, gli effetti paradossali della legge Fornero. Nel provvedimento presentato alla fine del 2011 con le lacrime agli occhi, l’ex ministro del Lavoro aveva individuato una serie di categorie a cui garantire, fino al 2022 uno speciale regime di armonizzazione tra le vecchie e le nuove norme. Si tratta di lavoratori che non rientrano nelle tradizionali attività usuranti, ma che, per la specificità del lavoro svolto, subiscono, secondo il legislatore, gli effetti di un fattore temporale.

Si tratta di alcuni tipologie di lavoratori delle spettacolo, degli sportivi professionisti, dei marittimi e del personale viaggiante addetto ai pubblici servizi di trasporto. Per coloro, in ottemperanza della Fornero, il Dpr 157/2013 ha stabilito regole speciali per l’accesso alla quiescenza. Fino al 31 dicembre 2013 questi lavoratori potevano andare in pensione a 60 anni (55 per le donne). Dal 2014 il requisito è stato fissato, con alcune deroghe, in 5 anni prima dell’età pensionabile del regime generale obbligatorio. Anche le eccezioni alla Fornero hanno subito, nel corso degli ultimi anni, alcuni innalzamenti dell’asticella dovuti alla progressione prevista per tutti i comuni mortali, compresa quella dovuta all’innalzamento dell’aspettativa di vita stabilito dall’Istat. Ma il risultato è che nel 2016 i marittimi addetti al pilotaggio hanno diritto alla pensione di vecchiaia a 61 anni e 7 mesi (60 anni e 7 mesi le donne), i marittimi adibiti al servizio di macchina a 57 anni e 7 mesi, gli autoferrotranvieri a 61 anni e 7 mesi (60 anni e 7 mesi le donne), il gruppo ballo a 46 anni e 7 mesi, gli sportivi professionisti a 53 anni e 7 mesi (50 anni e 7 mesi le donne), il gruppo cantanti, artisti lirici ed orchestrali a 61 anni e 7 mesi (58 anni e 7 mesi le donne), il gruppo attori, conduttori e maestri d’orchestra a 64 anni e 7 mesi (61 anni e 7 mesi le donne). Questi ultimi due gruppi in assenza di anzianità contributiva al 31 dicembre 1995 saranno soggetti alle regole generali.

Lasciando da parte l’impietoso confronto con gli altri lavoratori, che nel 2016 possono andare in pensione solo se hanno raggiunto i 66 anni e 7 mesi (65 anni e 7 mesi le donne del privato) di età, il paragone clamoroso riguarda chi svolge attività fisicamente e usuranti. Malgrado la presenza, anche per questi lavoratori, di un regime speciale, in alcuni casi gli «armonizzati» continuano a godere di una corsia preferenziale. Chi effettua un lavoro faticoso e pesante potrà andare a riposo a 61 anni e 7 mesi, ma solo se è dipendente, Gli autunomi dovranno aspettare fino a 62 anni e 7 mesi. Per chi svolge un’attività notturna esistono diverse fascia. Chi colleziona durante l’anno più di 78 giorni di turni di notte avrà il diritto di lasciare a 61 anni e 7 mesi. Chi ha fatto un po’ meno notti, da 72 a 77 giorni l’anno, dovrà aspettare 62 anni e 7 mesi (63 e 7 mesi gli autonomi). Per chi ha lavorato durante la notte «solo» da 64 a 71 giorni l’asticella si alza a 63 anni e 7 mesi (64 anni e 7 mesi per gli autonomi).

La beffa più grande è poi per i macchinisti delle ferrovie. I loro «colleghi» di tram e autobus vanno tranquillamente a riposo a 61 anni. Per avere lo stesso trattamento chi guida un locomotore (misteriosamente escluso dagli armonizzati) dovrà dimostrare, certificazioni alla mano, di aver viaggiato di notte almeno 78 giorni l’anno. 

MASSACRATI Aumenta la tassa più odiata Quando dovrai pagare 508 €

Il maxirincaro sulla tassa più odiata. Massacrati: quando pagherai 508 €



L'ultimo rapporto della Corte dei conti è impietoso sul futuro delle tasche degli italiani, apparentemente condannati a subire un rincaro del costo della vita, che sia diretto o indiretto. I giudici infatti hanno detto chiaramente che se non verranno tagliate le spese fiscali, l'aumento dell'Iva entro il 2018 sarà inevitabile. In realtà più che un taglio generale, i giudici indicano la necessità del riassetto della base imponibile "redistribuendone la collocazione tra aliquota ordinaria e quelle agevolate". Per il governo c'è poco margine di manovra e come riporta Italia Oggi, già le clausole di salvaguardia del 2016 costeranno a ogni famiglia in media 414 euro nel 2017. Nel 2018 la cifra salirà a 508 euro, considerando l'inflazione all'1,74%.

Dove intervenire - Secondo i giudici contabili le detrazioni in Italia sono fin troppe. Nel 2001 erano 720 e costavano all'erario 254 miliardi di euro. Nel 2016 sono arrivate a 799 per un valore complessivo di 313 miliardi. Dati da record per l'Italia, secondo paese al mondo per erosione della base imponibile, che comporta: "una significativa riduzione dell'are di azione e dei margini di manovra della politica fiscale". Troppi regali da parte del governo quindi, per i giudici ci vuole un maggior impegno nella lotta all'evasione e meno concessioni a chi magari qualche servizio può benissimo pagarselo da solo.

martedì 29 marzo 2016

Casa inagibile, va a vivere in tenda Equitalia lo umilia: cosa gli chiede

Casa inagibile, va a vivere in tenda. Equitalia lo umilia: cosa gli chiede



Un vero paradosso. Ma succede anche questo in Italia. Un signore polacco di Belluno vive da anni in una tenda dato che la sua casa è stata dichiarata inagibile. Andrej Jez, tecnico industriale, musicista da 26 anni in Italia, ha comprato una casa a Ceresera, in provincia di Belluno. Sta ancora pagando il mutuo ma l'abitazione non ha l'allacciamento dell'acqua dunque non è abitabile.

L'uomo ha quindi allestito una tenda di fronte a casa dopo che, per un certo periodo, ha alloggiato nelle case comunali d'emergenza. Il 7 marzo riceve una busta da Equitalia, una raccomandata in cui l'ente riscossione gli chiede i soldi della tassa dei rifiuti, la Tares. Immediata la protesta del signor Jez: "Non abito in quella casa, è inagibile. Per 5 anni sono stato a Triches e ora dormo in tenda", si sfoga sulle pagine del Gazzettino, "Praticamente  a Ceresera non posso avere residenza, né domicilio. Allora perché devo pagare tasse? Da 12 anni non posso ristrutturare l’edificio per mancanza di accesi carrabili, cosa devo fare?". 

Guerra in tribunale Carlucci-De Filippi: due indagati. Con una frase Maria demolisce Milly

Guerra in tribunale Carlucci-De Filippi: due indagati. Con una frase Maria demolisce Milly



Dalla Tv alla Procura di Roma, il passo è stato breve per la polemica tra la conduttrice di Ballando sotto le stelle, Milly Carlucci, e la collega di Amici, Maria De Filippi, scoppiata lo scorso maggio. L'ultimo capitolo della vicenda, vede l'iscrizione nel registro degli indagati di due persone, gestori della pagina Trash Italiano, sulla quale sarebbe scoppiato lo scontro tra le due conduttrici. Alla vigilia del verdetto del premio Social, uno dei riconoscimenti assegnato con il Premio regia televisiva di Raiuno, sono comparsi sulla pagina Facebook Trash Italiano gli screenshot di un profilo Twitter @defilippi_m, quasi certamente un fake. I messaggi scritti dal falso profilo della conduttrice Mediaset sono frasi al vetriolo contro la Carlucci, a proposito del premio da assegnare in base alla quantità di tweet raccolti con l'hashtag del programma: "Complimenti a Ballando Rai che compra i tweet per vincere il Premio Tv Social". Quelle frasi vengono cancellate, ma sul web difficilmente certe cose spariscono del tutto. I messaggi vengono letti da tanti, a cominciare, scrive il Tempo, anche da Francesco Facchinetti, in gara per The Voice, che minaccia di ritirarsi. Vista la malaparata, la Rai decide di declassare il premio in semplice menzione. Nonostante lo scambio di accuse, i due programmi non vincono, Amici si piazza secondo e Ballando sotto le stelle quinto, ma la polemica sbarca in Tribunale, con l'avvocato della Carlucci, Titta Madia, incaricata di presentare un esposto.

Lo scontro - Tra le due conduttrici non ci sono mai state accuse dirette, per quanto da entrambe le parti siano stati sollevati sospetti e dubbi sulla regolarità di tutta la vicenda: "Lei non c'entra niente - ha chiarito la Carlucci riferendosi alla De Filippi che comunque ha detto - Ci si stupisce che settemila utenti generino quarantamila voti in 60 ore, mentre in un'altra pagina, si elogia Amici che genera 117mila voti provenienti da 18mila utenti unici più o meno in tre ore". La conduttrice di Amici è stata anche interrogata dalla Procura di Roma e in una nota Mediaset ha ribadito che la De Filippi: "non è la regista occulta di un bel niente. E tanto meno è indagata per questo tipo di accuse". La conduttrice Mediaset ha ammesso di conoscere diversi gestori delle pagine sui social, anche perché spesso sono presenti tra il pubblico in studio. Sono appassionati o professionisti della comunicazione: "E con certezza so di non aver mai nemmeno influezato nessuno di questi operatori".

La frecciata - Certo andare in Tribunale per beghe tra trasmissioni non deve essere piacevole, anzi per la De Filippi è stato quasi sgradevole: "Non mi sono mai sognata di querelare chi da produzioni rivali ha fatto intendere che io avessi il potere di taroccare l'Auditel a mio vantaggio".

Addio affitto: ci sono 4 motivi epocali Perché conviene comprare casa adesso

Mutuo o affitto? Cosa conviene. La risposta in questo momento epocale



L'eterno dilemma tra mutuo e affitto in questo periodo storico trova una risposta più certa rispetto a pochi anni fa. Come riporta il Corriere della sera, oggi esistono almeno quattro motivi validi che rendono il mutuo una soluzione più conveniente rispetto all'affitto di casa.

I perché - Il primo motivo riguarda i prezzi delle case che nell'ultimo periodo sono scesi di più rispetto a quelli delle locazioni. Entrambi i dati sono in calo nelle grandi città, dal 2011 però i costi dei mutui sono scesi del 15%, mentre gli affitti del 10. Mai come ora il tasso dei mutui fissi e variabili è basso. Negli ultimi tre anni, quelli variabili sono scesi in media di 250 centesimi di punto, mentre quelli fissi di 300, restando comunque un po' più cari di circa il 10%. Sperando che il governo Renzi non ci ripensi, non ci sono più imposte per i proprietari delle prime case, come Imu e Tasi. E infine il quarto motivo, cioè gli scarsissimi rendimenti delle obbligazioni. L'investimento in Btp può rendere l'1% netto a 10 anni, fermo restando che i tassi potrebbero salire, con l'effetto immediato di aver perso il capitale investito. Solo nel 2011, chi aveva abbastanza denaro per comprare titoli di Stato, ricavava denaro necessario per pagare l'affitto grazie a generose cedole semestrali.

Come conviene - La convenienza del mutuo rispetto all'affitto si realizza con la presenza di almeno tre condizioni fondamentali. La prima è che si abbia da parte almeno il 30% del valore dell'immobile che si vuole comprare; la seconda è che il proprio reddito possa sostenere la rata del mutuo; la terza è che si abiti in quella casa per almeno 10 anni, considerando che i costi legati all'acquisto, atti notarili e commissioni per l'agenzia, possono arrivare al 7% del valore complessivo della casa, una cifra che ha bisogno del suo tempo per essere ammortizzata.

"C'è il nuovo simbolo, qui cambia tutto" Il mega-partito che "accoppa" Renzi

La soffiata di Bisignani: "Lega e 5 Stelle lavorano al logo per un partito unico"



Alla Lega l'intesa con Forza Italia sta stretta. Lo si è visto anche a Roma, sul caso Bertolaso. Ma più in generale, al Carroccio 2.0 guidato da Matteo Salvini, una riedizione del centrodestra vecchio stile, quello targato Berlusconi-Bossi, sta stretta. Fratelli d'Italia, da parte sua, è troppo piccolo, con quel 4% dal quale a livello nazionale non pare essere in grado di schiodarsi. Come fare, allora, per schiodare Renzi e i suoi da Palazzo Chigi? Dove trovare sponda? Da tempo, si vocifera di una possibile intesa tra padani e grillini. Ne parlò, in un editoriale sul Tempo del giugno scorso, il faccendiere-scrittore Luigi Bisignani. E più ri recente Salvini in persona ha speso parole di elogio per le candidate 5 Stelle a Roma e Torino: Raggi e Appendino. Insomma, non si parla certo di fantascienza.

Nelle scorse ore, poi, in un intervento al sito internet de "Il Tempo", Bisignani è tornato a battere il tasto, prefigurando un accordo Salvini-Grillo in vista delle prossime elezioni politiche e arricchendo la sua profezia di alcuni particolari succulenti e suggestivi. Primo fra tutti quello secondo cui una società di marketing di Milano si starebbe già esercitando in bozzetti per un logo che unisca i simboli dei due partiti. "Importanti esponenti discutono invece se non sia meglio federarli, anche se l'ordine degli stati maggiori è di negare sempre e comunque" scrive l'autore de "L'uomo che sussurrava ai potenti". Lega-5 Stelle sarebbe senza discussioni il primo partito italiano, con una percentuale di preferenze che oggi oscillerebbe tra il 40 e il 45%. "Lega 5 Stelle" potrebbe essere il nome, secondo lo stesso Bisignani.

Torna il 730 precompilato, la guida: i trucchi "segreti" per rispamiare

Arriva il 730 precompilato, la guida: tutti i nuovi trucchi per risparmiare


di Tobia De Stefano


730 precompilato atto secondo ci siamo. Dal prossimo 15 di aprile i contribuenti avranno la possibilità di accedere al sito dell’Agenzia delle Entrate, inserire il pin e tutte le altre credenziali richieste ed entrare nelle aree dedicate. Troveranno on line gran parte delle spese sostenute l’anno precedente e il lavoro dei sostituti di imposta che entro il 7 di marzo hanno inviato all’Agenzia la Certificazione Unica, il vecchio Cud con i redditi del 2015.

Da quel momento avranno altri due mesi e mezzo di tempo (la scadenza è il 7 luglio) per controllare, eventualmente integrare e inviare nuovamente il modello alle Entrate. Anzi. Da quest’anno avranno anche la possibilità di scegliere: fa il suo esordio il modello Unico che riguarderà altri 10 milioni di contribuenti (contro i 20 milioni del 730) e potrà essere precompilato però solo da luglio.

Filerà tutto liscio? Impossibile. Perché quando parliamo di fisco e ci aggiungiamo la burocrazia le trappole sono dietro l’angolo. Per questo motivo Libero con l’aiuto del consigliere dell’ordine dei dottori commercialisti di Verona, Federico Grigoli, e dei responsabili dei Caf della Cisl ha cercato di segnalarne alcune. Partendo da una premessa: da quest’anno è possibile fare la precompilata anche in modalità congiunta. Basta che marito e moglie siano provvisti di un pin autonomo. Certo, il procedimento non è dei più semplici, ma comunque si tratta di un passo in avanti rispetto al passato quando era necessario rivolgersi a un Caf o un professionista.

730 O UNICO?
L’applicativo predisposto sul sito dell’Agenzia delle Entrate per la precompilata 2016 indirizzerà il contribuente verso la scelta del modello più adatto alle sue caratteristiche.

Ma a questo proposito vale la pena ricordare alcune differenze: a) Solo il 730 consente normalmente di avere l’eventuale rimborso Irpef in busta paga già a partire dall’estate. b) L’esonero dai controlli formali vale soltanto per chi accetta il 730 precompilato.

SPESE MEDICHE
Ma la novità più significativa del precompilato 2016 riguarda l’inserimento delle spese mediche. Da quest’anno i contribuenti troveranno anche visite, analisi diagnostiche e l’acquisto dei farmaci tra i dati già predisposti dall’Agenzia delle Entrate che danno diritto alla detrazione del 19% sulle somme pagate.

Consiglio? Continuate comunque a fotocopiare e custodire tutte le ricevute e gli scontrini. Motivo? Errori a parte è una questione di privacy. Da una parte, infatti, il contribuente può chiedere la cancellazione di una o più tipologie di spese dal sistema tessera sanitaria.

Dall’altro, alcune categorie di medici (sono tenuti alla comunicazione i medici, le farmacie, le strutture sanitarie, etc...) sono esentati dall’obbligo di trasmettere i dati (il caso classico è quello dello psicologo). Insomma, molte spese potrebbero mancare. Particolare attenzione andrà posta alla voce eventualmente inserita nel rigo E6 relativo alle spese rateizzate in precedenza: conviene accertare che siano state correttamente inserite le spese rateizzate degli anni 2012, 2013 e 2014.

In questa fase sperimentale non è scontato che tutto sia correttamente riportato.

LAVORI IN CASA
Quest’anno il contribuente troverà on line anche la prima rata del bonus per i lavori in casa (50%) e per il risparmio energetico (65%).

Attenzione, però, perché l’indicazione non comparirà direttamente in precompilata. La spesa, infatti, sarà inserita nel foglio informativo e sarà il contribuente che dovrà provvedere o meno a segnalarla nella dichiarazione.

MUTUI
Qui non c’è novità. Perché anche nel 2015 il 730 precompilato indicava interessi passivi e oneri accessori per i mutui in corso (da verificare o utilizzare il rigo E7 del Quadro E) con un massimale di 4 mila euro detraibili (al 19%).

Avvertenze: verificate il corretto trattamento in caso di mutuo cointestato fra due coniugi non fiscalmente a carico dell’uno o dell’altro. In tale caso la somma massima di 4 mila euro va equamente divisa fra i due coniugi. Al contrario, se uno dei coniugi è fiscalmente a carico dell’altro, la detrazione spetta per intero al coniuge che ha sostenuto integralmente la spesa.

SPESE VETERINARIE
Non rientrano nel sistema tessera sanitaria e quindi non saranno automaticamente presenti nel 730 precompilato le spese veterinarie. I contribuenti possono, comunque, presentare la documentazione relativa ma potranno detrarre al 19% solo le somme superiori a 129,11 euro e fino a un importo massimo di 387,34 euro.

In pratica, la detrazione consente al massimo un risparmio d’imposta di 49,06 euro e riguarda solo gli animali detenuti legalmente a scopo di compagnia o per la pratica sportiva. Occhio quindi perché non sono previsti sconti, ad esempio, per gli animali destinati all’allevamento, alla riproduzione o al consumo alimentare ecc.

I CONTRIBUTI 
Nel 730 precompilato ci sono anche le somme versate a titolo di contributi previdenziali obbligatori o volontari al proprio ente di previdenza (Sezione II del quadro E al rigo E21). Parliamo di oneri deducibili. Bisogna ricordarsi che sono deducibili anche i contributi sostenuti per i familiari a carico e i contributi previdenziali versati per il riscatto degli anni di laurea e per la ricongiunzione dei periodi assicurativi.

Insomma, è bene controllare che siano stati inseriti.

EROGAZIONI LIBERALI
Non sono, invece, inseriti nella precompilata le erogazioni liberali. Peccato perché da quest’anno fare beneficienza è più conveniente: il tetto massimo di detraibilità (al 26%) è passato da 2.065 euro a 30 mila euro.

SPESE FUNEBRI
Sono, invece, inserite nella precompilata le spese funebri. Ma anche qui c’è una grossa novità. Fino allo scorso anno, infatti, si aveva diritto alla detrazione (al 19% sul limite massimo di 1.550 euro) solo se la persona deceduta rientrava tra i familiari.

Da quest’anno non esiste più il vincolo della parentela.

LA SCUOLA
Una delle novità fiscali riguarda la scuola. Da quest’anno, infatti, saranno detraibili (al 19% sul limite massimo di 400 euro) le spese per la frequenza nelle scuole dell’infanzia (asili pubblici e privati dai 3 ai sei anni) e per il primo ciclo di istruzione (elementari e medie inferiori e superiori). Le spese detraibili sono quella per la frequenza e comprenderanno anche i costi sostenuti per la mensa scolastica.

Non le troveremo nel 730 precompilato perché verranno comunicate solo le tasse universitarie.

I DATI DEL 2015
Nel 730 precompilato sono riportati alcuni dati indicati nella dichiarazione dell’anno precedente: a) I dati dei terreni e dei fabbricati. b) Gli oneri che danno diritto a una detrazione da ripartire in più rate annuali. c) Le eccedenze riportabili e i crediti d’imposta. Va da se che sarà opportuno fare dei controlli per verificare che i dati siano stati riportati correttamente anche con riguardo agli anni precedenti.

Si ricorda, per esempio, che in alcuni modelli 730 precompilati dell’anno precedente l’esito del 730 (debito o credito) non teneva conto delle detrazioni previste per i redditi di lavoro dipendente o di pensione a causa della mancata indicazione dei giorni per i quali spettavano le detrazioni. Tale errore comportava, se non corretto manualmente, oltre a un invio sbagliato del modello precompilato, la liquidazione di una maggiore imposta.

Aereo dirottato, terrore in Europa: fermo in pista, "kamikaze a bordo"

Aereo dirottato, terrore in Europa: fermo in pista, una bomba a bordo?



A una settimana dagli attacchi a Bruxelles, l'incubo del terrorismo torna a spaventare l'Europa: un aereo Egypt Air è stato dirottato e costretto ad atterrare a Lamaca, a Cipro, da un uomo armato. Il volo era partito da Alessandria d'Egitto e diretto al Cairo. Secondo la radio cipriota Rik a bordo c'erano 62 persone, di cui sette di equipaggio. Il dirottatore avrebbe con sé anche una bomba, come ha comunicato il ministero dell'Aviazione cipriota. Dal suo accento, le autorità cipriote hanno commentato che non sembra essere di nazionalità egiziana.

Il volo - L'Airbus egiziano era atteso al Cairo per le 7.15, ma alle 8.30 i piloti hanno contattato la torre di controllo dell'aeroporto internazionale di Lamaca per poter atterrare. L'aereo è sulla pista cipriota dalle 8.50, come riferito da al-Arabiya. Sul posto è stata inviata una squadra di esperti per la gestione della crisi. 

Le richieste - Il dirottatore avrebbe chiesto di ottenere l'asilo politico da Cipro, la sua nazionalità al momento è ancora sconosciuta. L'uomo ha poi ordinato alle autorità cipriote di tenere la polizia lontana dall'aereo. Il terrorista indossa una cintura esplosiva e minaccia di farsi esplodere. Dopo circa 30 minuti dall'atterraggio, i mediatori della polizia cipriota hanno ottenuto di far scendere dall'aereo donne e bambini. 

Caivano (Na): Pasquale Castigato, l'eroe di Via Puccini ancora in terapia intensiva

Caivano (Na): Pasquale Castigato, l'eroe di Via Puccini ancora in terapia intensiva



di Francesco Celiento
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Pasquale Castigato
il falegname coinvolto nell'esplosione di Via Puccini

Caivano – Sono passate circa 72 ore da quel tragico scoppio che ha scosso la vita di sette famiglie, e ancor di più di tre persone ferite, una gravemente.

Ma andiamo per gradi e cerchiamo di fare ordine dopo le tante testimonianze ascoltate: Venerdì 25 marzo alle 20:15 circa la signora Filomena D’Onofrio, moglie di Pasquale Castricato, sente un forte rumore provenire dal piano inferiore, allertato il marito, scendono entrambi nell’intento di aiutare la signora Rita Grimaldi, che chiedeva soccorso intrappolata nella sua stessa casa.

Una volta che i coniugi sono riusciti a sfondare la porta, si accorgono che la casa era satura di gas; allora il sign. Pasquale Castricato ha pensato di mettere in salvo la signora Rita Grimaldi mentre sua moglie allertava i vicini.  Attimi di paura, tutto fatto d’istinto, poi dopo poco  la forte esplosione che ha travolto in pieno il Castricato, che fino ad ora resta l’unico ancora in pericolo di vita; la sig.ra Grimaldi infatti ha lievi ustioni, mentre il sign. Frattolillo (altro inquilino del palazzo) ha problemi ad una gamba.

Le condizioni sono apparse subito critiche e nemmeno il tempo di attendere un’ambulanza, la susseguente corsa da parte di un cittadino all’ospedale di Caserta ‘Sant’Anna e San Sebastiano’, i medici che gli hanno prestato i primi soccorsi, viste le gravi ustioni che interessavano il 45% del corpo, le mani completamente bruciate e i polmoni compromessi, avevano previsto per lui solo poche ore di vita e dopo 18 ore di coma indotto, è stato trasferito con l’aereo militare all’ospedale Grandi Ustioni ‘Bufalini’ di Cesena.

Ad oggi, la prognosi è riservata. Ricoverato nel reparto di terapia intensiva, i familiari sono in attesa che le ore passino e che possa avvenire qualche miglioramento, ma la vita dell’anziano falegname non sarà più la stessa.

Ora la famiglia attende l’aiuto concreto delle istituzioni e del sindaco Monopoli,  si dovrà provvedere affinché un falegname, padre di famiglia , nonno di due bimbi, figli di una madre single e disoccupata non siano abbandonati e lasciati soli, sia nell’
immediato ad affrontare tutte le spese e gli oneri conseguenti al prolungato ricovero a Cesena, sia nel futuro a mettere in condizioni queste persone di poter continuare a vivere dignitosamente.