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venerdì 8 gennaio 2016

La Cina chiude la Borsa: è panico Sprofonda (ancora) Piazza Affari

La Cina "chiude" la Borsa. Panico e crolli sui mercati: Piazza Affari, caduta libera



Una nuova giornata di passione in Borsa. Ancora una volta a trascinare verso pesantissimi ribassi tutta Europa è la Cina, dove le contrattazioni sono state interrotte per tutta la giornata per eccesso di ribasso. Gli indici, infatti, sono crollati più del 7 per cento. Si tratta del secondo tonfo in settimana, quest'ultimo determinato in primis dalla decisione della Banca centrale cinese di svalutare ancora lo Yuan nei confronti del dollaro dello 0,51 per cento. Contribuiscono al trend ribassista anche il basso prezzo del petrolio e le tensioni internazionali.

Lo scenario di inizio anno è drammatico, e le tensioni si traducono sui listini del Vecchio Continente: a Piazza Affari, in apertura, l'indice Ftse Mib crollava del 3,21%, il Ftse All Share invece del 2,98 per cento. Nei successivi minuti, gli indici hanno leggermente limato le perdite.

Crolli verticali anche in tutto il resto d'Europa, dove in apertura Parigi perdeva il 3% (poi limato al 2,15%), Francoforte il 2,7% e Londra il 2 per cento. In uno scenario da panico, inoltre, gli analisti indicano come le ultime minacce della Corea del Nord, con la presunta esplosione di una bomba a idrogeno, hanno avuto un impatto negativo sui mercati.

"L'hanno già detto alle loro famiglie, sono preoccupati" Bomba in arrivo su William e Kate

Arrivano voci dall'Inghilterra: "Kate Middleton è alla terza gravidanza"



Nemmeno il tempo di vedere George al suo primo giorno di scuola e la piccola Charlotte compiere otto mesi che già si vocifera una nuova gravidanza per la Principessa Kate Middleton. La duchessa di Cambridge e William d'Inghilterra, stando a quanto riportato da Life & Style Magazine, avrebbero già dato la bella notizia alla famiglia, in occasione della reunion di Natale. "Kate e William hanno sempre voluto avere una grande famiglia", ha detto l'insider. "Ma non pensavano che il terzo figlio sarebbero arrivato così presto", ha aggiunto la fonte. Secondo il rapporto, Kate sarebbe incinta di due mesi. La rivista Life & Style ha anche riferito che Kate e William sarebbero molto preoccupati di dover educare tre bambini di neanche 3 anni ciascuno. A smentire la notizia invece è Gossip Cop, dicendo che non ci sarebbe stato alcun annuncio formale. 

Ecco Porno-Pauline, imbarazzo a Monaco La figlia di Stephanie sfida Charlotte: foto

Pauline Ducruet, la figlia di Stephanie di Monaco è l'anti-Charlotte: sexy e volgarotta su Instagram



Vorrebbe essere chiamata Kauline. Scrive proprio così Pauline Ducruet, nonchè figlia di Stephanie di Monaco sul proprio profilo Instagram. La ragazza 21enne, senza troppe remore pubblica una foto di lei al mare evidenziando il suo lato B e con accanto proprio queste parole. Una mossa che non passa inosservata dai suoi fan ma soprattutto da Madeleine di Svezia che commenta così: "Non deve fare così. È pur sempre una reale in quanto figlia della principessa Stephanie di Monaco!". 

Retroscena-veleno sullo show di Bocelli Umiliazioni e maltrattamenti in Rai

Bocelli e lo show su Raiuno, la lettera di fuoco dell'Orchestra Sinfonica Nazionale: "Umiliati dai dirigenti"



Imbarazzanti retroscena sulla serata evento di Andrea Bocelli, in onda su Raiuno da Napoli. L'11 dicembre scorso Il mio cinema ha visto il tenore-popstar deliziare pubblico e telespettatori, ma sul palco insieme a lui l'Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai non ha vissuto la stessa entusiasmante esperienza. A rivelarlo sono gli stessi musicisti, in una lettera-protesta verso i dirigenti di viale Mazzini i cui passaggi più infuocati sono stati riportati dal Giornale.

Il capostruttura villano - Due le accuse, durissime, degli orchestrali: l'essere stati trattati come una banda di "musicisti allo sbaraglio", con tanto di spostamento di un primo violino nelle seconde file perché poco telegenico, e l'obbligo di suonare per finta, in playback. Una umiliazione bella e buona. La lettera dei musicisti ha toni forti. La Commissione artistica dell'Orchestra Sinfonica Rai accusa viale Mazzini di aver sminuito "il livello professionale e artistico" e di averne "screditato l'immagine", "utilizzandola in modo inadeguato". "Il curatore dello spettacolo - scrivono - , dimostrando totale mancanza di rispetto nei confronti dei professori d'orchestra e della loro qualifica professionale" li avrebbe redarguiti per una pausa di troppo (c'è anche il virgolettato: "Chi vi ha detto di andare in pausa?? Voglio sapere chi vi ha detto di andare in pausaaa!!!"). 

Il primo violino umiliato - Lo stesso capostruttura avrebbe poi deciso di spostare "una collega violista al posto del primo violino di spalla, per esigenze televisive", in quanto "non era contento del fatto che i primi violini fossero quasi tutti uomini". "Come se l'Orchestra nazionale - si legge ancora - fosse una banda di poveri musicisti allo sbaraglio". Sfregio massimo: "Lo stesso giorno l'Orchestra è venuta a conoscenza del fatto che si stesse provando su una base pre-registrata dalla London Symphony Orchestra. L'Orchestra è abituata a suonare dal vivo e non gradisce certamente essere pagata per fingere, oltretutto su base registrata da altra orchestra. L'Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai non è un fenomeno da baraccone - è il grido di dolore degli artisti -, non è lo sfondo di uno spettacolo per le masse, e non è disposta a ricevere tale umiliante mancanza di rispetto e squalifica artistica e professionale". Alla luce di tutto questo viene un sospetto: che quanto accaduto a Capodanno, tra bestemmie e brindisi in anticipo, non sia altro che la punta di un iceberg fatto di pressapochismo e svilimento. 

GUERRA AI FURBETTI Multe a strascico, si cambia Novità sul divieto di sosta

Multe a strascico, la novità: quando valgono le contravvenzioni con lo "street control"



In gergo le chiamano "multe a strascico": sono quelle contravvenzioni per sosta selvaggia accertate dalla polizia municipale attraverso una strumentazione elettronica, il dispositivo "Street control": in pratica, le pattuglie di vigili incastrano i furbetti della sosta "videoregistrando" le auto e spedendo per posta la multa al conducente. Come riporta ItaliaOggi, quelle multe accertate con le telecamere sono valide, purché l'agente verifichi attentamente l'assenza del trasgressore a bordo di ogni singolo veicolo pescato in divieto di sosta. La novità, introdotta dal Ministero dei Trasporti con l'inedito parere n. 4851/2015, non è da poco: il codice della strada il codice della strada prevede espressamente la possibilità di non contestare immediatamente l'infrazione in caso di assenza del trasgressore. Dal Ministero chiariscono ora che i nuovi sistemi tecnologici in dotazioni agli agenti sono un "ausilio di lavoro" ma che serve sempre e comunque  la presenza dell'agente per legittimare la contestazione differita.

giovedì 7 gennaio 2016

La Libia cade, è (quasi) dell'Isis Terrificante attacco, paura in Italia

La Libia collassa: nella mani dell'Isis. Terrificante attacco, paura in Italia



L'Isis avanza in Libia, a due passi dall'Italia. Dopo giorni di battaglia nell'Est del paese, i tagliagole attaccano anche ad ovest, nei pressi di Misurata. Una terrificante esplosione, infatti, ha devastato un campo di addestramento della polizia del governo di Tripoli: i primi bilanci parlano di 65 morti. Ad oggi, Tripoli e Misurata, sono controllate da milizie vicine ai fratelli musulmani, anche loro in lotta contro lo Stato islamico.

Nel frattempo, il capo delle forze armate libiche regolari, il generale Khalifa Haftar, ha ordinato in mattinata all'aviazione di "fermare con tutti i mezzi a disposizione" l'avanzata dell'Isis verso il centro petrolifero di Sidra: i tagliagole sono a circa 50 km dal porto, dopo aver assaltato alla vigilia il complesso industriale di Hindia, alle porte dell'altro terminal petrolifero di Ras Lanuf. Nel caso in cui l'Isis avanzasse oltre Ras Lanuf, uno dei maggiori scali petroliferi del Paese, potrebbe cadere tutta la Libia, con le disastrose conseguenze in termini di sicurezza anche per il nostro Paese.

La Libia, dunque, sull'orlo del disastro. Solo ieri, mercoledì 6 gennaio, si è registrato il più deciso attacco islamista contro Sirte, attacco orchestrato dalla nuova base di Ben Jawad, centro strategico dello Stato islamico nell'est del Paese. La base è stata presa a inizio settimana, e da Ben Jawad i tagliagole possono colpire con maggiore facilità le installazioni petrolifere

VERDINI, GLI SMS SEGRETI Cosa diceva di Renzi-Boschi e quei messaggi a Silvio

Gli sms segreti di Verdini al Cav: così distruggeva il governo Renzi


Gli sms segreti di Verdini al Cav: così distruggeva il governo Renzi

Il grande tessitore, ovvero Denis Verdini, l'ex azzurro che ha mollato il Cav per stare con Matteo Renzi. Ma prima della rottura, prima che il toscano se ne andasse, del governo dell'altro toscano Verdini diceva peste e corna. Per esempio, descriveva l'attuale premier come "uno che, tolta la rottamazione, non si sa cosa sia. Fin qui è stato un perfetto trasformista. Ma ora dovrà aprire la scatola e verrà il difficile". La sua segreteria del Pd? "Non è un mirabile cenacolo di Pico della Mirandola, ma un gruppo di segretarie e segretari". Bordate anche contro Luca Lotti, il cui "profilo appare, non solo per età e inesperienza, oggettivamente modesto". Verdini ne aveva anche per Debora Serracchiani, che "studia faziosità da Rosy Bindi", e per Marianna Madia, "così giovane eppure con una lunga vita politica alle spalle" da aver "già girato tutte le correnti del Pd".

Questi "appunti" di Verdini si trovano in Patto del Nazareno (Rubettino, pp. 262), libro di Massimo Parisi, giornalista e deputato prima Pdl e poi FI, da sempre vicino a Denis Verdini, tanto da averlo seguito in Ala, la nuova formazione politica. "Appunti" assolutamente attendibili, dunque, e tra i quali si leggono anche alcuni consigli che Verdini dava a Silvio Berlusconi prima dell'incontro del 18 gennaio 2014, quando, appunto fu siglato il Patto del Nazareno, che poi come è noto naufragò. Prima del vertice, Verdini scriveva al Cav: "Ti consiglio di vedere Renzi a Roma, presso la sede del Pd, per una serie di motivi. 1) Sfatare un tabù: pensa al tuo ingresso al largo del Nazareno e al giro del mondo che faranno quelle immagini. 2) Questa trattativa, al di là della sostanza, che in questo caso è vita, ti riporta al centro della politica. 2) Pensa all'importanza di un incontro pubblico con il segretario del Pd, proprio nei mesi in cui volevano renderti impresentabile e trattarti da pregiudicato espulso dalla politica. Ora - concludeva Verdini - invece, ricevuto nella sede del Pd, saresti uno dei padri fondatori della Terza Repubblica".

Tra i (duri) messaggi di Verdini, non manca poi un passaggio al vetriolo riservato a Maria Elena Boschi, "bella è certamente bella, a dire poco. Più adatta al tema forme che al tema riforme". Tra i pochissimi promossi, ecco Lorenzo Guerini, "forse l'unico davvero bravo. Lontano dallo stereotipo del trinariciuto". Giudizi che precedevano la conversione al renzismo di Verdini, stabilita - secondo l'autore del libro - il 7 aprile 2014, quando il grande tessitore si accorse che il Patto era in pericolo, e dunque chiese al Cav di fare di tutto per rispettarlo. Invito respinto: da lì si innescò la macchina che portò al definitivo strappo. Il resto è storia. Ma a questa storia, ora, vanno aggiunti questi giudizi, decisamente poco lusinghieri, che il "toscanaccio", neppure troppo tempo fa, rivolgeva al suo attuale alleato di governo.

Merkel, il piano per cacciare Renzi La prova: in Italia arriva la Troika

Il piano tedesco per impallinare Renzi


di Ugo Bertone 



Caro Mario, è l’ora di dare gas alla ripresa. Perché l’Italia, come ho promesso in Borsa, deve correre in testa al plotone. Ma per riuscirci, è necessario che la Bce aumenti i suoi sforzi, come mi avevi fatto credere prima del 3 dicembre, quando vi siete limitati ad allungare il programma degli acquisti di titoli. Ma come potete pensare che l’Italia possa allungare il passo se l’inflazione, invece di risalire, scende ancora? E che dire delle banche? La bad bank si allontana, invece di avvicinarsi. Perfino io, suvvia, ho un po’ di pudore...

Chissà. Al di là del tono, potrebbe essere questo il tenore di una telefonata del premier Matteo Renzi a Mario Draghi, l’alleato più prezioso su cui il premier può contare per affrontare il “grande freddo” che segna i rapporti con la Germania, ove Renzi conta ormai ben pochi amici. Come potrebbe rispondere Draghi. Il banchiere, che ama parlare con i fatti ed i documenti, potrebbe girare al presidente del Consiglio un documento inviato al Parlamento federale dal ministero delle Finanze, scovato dopo attenta ricerca da Carlo Bastasin, columnist del Sole 24 Ore, uno dei giornalisti italiani che vanta più esperienza e competenza coi i circoli del governo di Berlino. Nel dossier, intitolato «Sviluppo dell’Unione economica e monetaria», il viceministro Jens Spahn, stretto collaboratore di Wolfgang Schäuble, propone la ristrutturazione automatica del debito pubblico di ogni Paese della comunità che dovesse chiedere assistenza al meccanismo europeo di stabilità, il fondo salva Stati. In altri termini, nel caso un Paese chiedesse un aiuto finanziario ai partners, la durata dei suoi titoli di Stato sarebbe automaticamente allungata. Non è una novità di poco conto, soprattutto perché il progetto ha coinciso con l’irrigidimento della posizione tedesca sulla garanzia comune dei depositi bancari, contro cui si è levata l’opposizione di Schauble nonostante fosse già stata prevista la creazione di un sistema comune. Ma la Bundesbank ha chiesto che questo passo sia posticipato al 2025. 

Stesso discorso vale per il debito pubblico. Prima di mettere in comune le garanzie sulle banche, è il succo del piano tedesco, ci vogliono garanzie precise che il contribuente tedesco non sia chiamato ad onorare il debito pubblico di un altro Paese. Perciò, nel caso di crisi finanziaria alla stregua di quella culminata con il governo Monti, non basterà un esecutivo controllato da vicino da Bruxelles (e Berlino) ma scatterà automaticamente il ricorso alla Troika. Non solo. Nei bilanci bancari Bot e Btp andranno conteggiati, ai fini delle riserve, come tutti gli altri titoli. Basterà? No, perché per evitare che gli astuti truffatori del sud Europa non scarichino sulle banche i conti di aziende decotte, con l’obiettivo di far pesare il costo dei fallimenti bancari sul fondo di garanzia alimentato anche con i soldi dei contribuenti tedeschi, il ministero di Berlino chiede norme fallimentari comuni.

Certo, per ora è solo un documento. Ma è un segnale eloquente del clima che si respira nella capitale tedesca di nuovo sotto l’ala dei falchi. 

Angela Merkel è sulla difensiva. Di riflesso, si è ridotto lo spazio di manovra di herr Draghi, troppo abile per dar battaglia quando le possibilità di vittoria sono esigue. Non è il momento, insomma, di chiedere alla banca centrale nuove mosse di espansione della politica monetaria.  Anche perché l’Italia ha presentato una legge di Stabilità che punta sulla crescita quale unica arma per abbassare il rapporto debito/pil. Mossa apprezzabile ma, data la situazione internazionale (frenata della Cina, crisi degli Emergenti grande clienti del made in Italy), senz’altro audace. 

Di qui una prospettiva rischiosa: nel caso qualcosa andasse storto, Draghi avrebbe non poche difficoltà a far scudo all’Italia con nuove misure. Meglio tener da parte, comunque, qualche arma di riserva. Per evitare di finire nella trappola di Schauble: senza la protezione di Draghi, infatti, l’Italia potrebbe finire, incalzata dallo spread, sotto la ghigliottina della Troika. È un pericolo reale perché l’«amico» tedesco non conosce la parola sconto.

"Troppi escrementi, arriva la tubercolosi" Roma, oltre allo schifo anche le malattie

"Troppi escrementi, allarme tubercolosi": Roma, oltre allo schifo pure le malattie


di Brunella Bolloli



Uccelli che sporcano senza pietà volando sul centro storico, e topi che infestano le strade a due passi da San Pietro. Maiali e cinghiali tra i rifiuti erano già presenti, non manca più nessuno: benvenuti allo zoo di Roma, la Capitale d’Italia che in quanto a fauna, non è seconda a nessuno.

Peccato che, oltre che schifoso, il guano degli storni che da giorni ricopre il lungotevere, sia molto pericoloso e non soltanto per i motociclisti che vi scivolano sopra. «C’è un rischio Tbc», lancia l’allarme l’Aduc, l’associazione per i Diritti degli utenti e dei consumatori, che invita il Comune a procedere in fretta con le pulizie e a predisporre in tempo un piano anti pennuti per il prossimo anno. «Nelle feci degli storni, che ricoprono il manto stradale, può annidarsi il germe della tubercolosi», denuncia infatti il segretario Aduc, Primo Mastrantoni, biologo. «Non si intende qui fare delle generalizzazioni o gettare nel panico la gente, ma è opportuno sapere che in particolari condizioni atmosferiche, come è avvenuto a Roma in assenza di pioggia per due mesi, e senza una pulizia efficiente, si può presentare il rischio contagio». Secondo un dossier dell’Aduc, all’origine di tutto c’è il Mycobacterium tubercolosis avio, un ceppo parente del germe della tubercolosi umana, che è resistentissimo: essendo ricoperto da uno strato ceroso», lamentano i consumatori, «può rimanere mesi nelle feci che gli storni lasciano sulle strade e che, una volta seccati, vengono polverizzati, trasportati dal vento e respirati dall’uomo insieme al batterio». Un effetto aerosol per niente salutare. Il mycobacterium avio, infatti, può provocare la tubercolosi nell’uomo, specie in soggetti debilitati e nei bambini che sono a minore distanza dal suolo. La soluzione, incalza l’associazione, sarebbe quella di una frequente pulizia delle strade e di avviare operazioni di contenimento della presenza degli storni. «Lo scrivemmo nel 1998 al sindaco di Roma di quell’epoca, Francesco Rutelli», conclude Mastrantoni. «Sono passati ben 17 anni e tutto è come allora. Per un po’ gli storni se ne sono andati, poi però sono tornati più numerosi di prima».

A complicare il quadro ddella Capitale c’è anche l’emergenza foglie: accumulate sui marciapiedi e bagnate dalla pioggia (come ieri) diventano una terribile pista di decollo per il pedone che ha la pessima idea di metterci i piedi sopra. Il problema è che oltre al fogliame, proprio vicino a San Pietro, ora è scattato pure l’allarme topi. Ricapitoliamo. Gli storni da mesi non mollano la Capitale e, attratti dai lampioni, hanno scelto la zona del lungotevere in prossimità del centro storico come loro dormitorio, con la conseguenza che scaricano di sotto senza pietà su auto, moto, pedoni, monumenti, e l’aria è infestata da un olezzo niente affatto rassicurante. C’è perfino il rischio contagio tbc. Poi, se ci spostiamo più in là verso il Vaticano, meta di pellegrini e fedeli da tutto il mondo, troviamo i topi a Castel Sant’Angelo. E qui la denuncia arriva da un’altra sigla di consumatori, Assotutela. Denuncia-video, per giunta, così tutti possono vedere l’invasione di ratti, a dozzine nei cassonetti davanti allo storico museo, nei pressi dei palazzi papali. Il presidente di Assotutela, Michel Emi Maritato, ha girato il filmino con l’avvocato Antonio Petrongolo e in collaborazione con i dipendenti Ama spaventati da un tale sfacelo. La paura, anche in questo caso, è quella di «contrarre malattie pericolose da topi indemoniati che alla vista non si sono dileguati ma difendevano il territorio».

Lo smartphone dalla batteria "infinita" Chi sfida Apple e Samsung: il prezzo

Una batteria dalla durata maxi: così Huawei vuole battere Apple e Samsung




Il colosso cinese della tecnologia sfida i rivali Samsung e Apple con una super batteria che può durare anche tre giorni. Huawei sta crescendo a ritmo impressionante, fatturati, vendite e anche quote di mercato. Ormai ha poco da invidiare ai migliori prodotti realizzati da Samsung e Apple.

Huawei ora è il numero 3 al mondo. In Italia, grazie alla partnership con il Milan il nome Huawei non è più  sconosciuto. L'ultimo nato della famiglia si chiama Mate 8, uno smartphone non nuovo (lo aveva già annunciato in Cina ma ora viene finalmente ufficializzata la versione worldwide) destinato alla clientela business che offre un grande schermo unito ad una autonomia super. Il display è un 6” Full HD praticamente privo di cornice, e il risultato è uno smartphone da 6” più piccolo di un iPhone 6S Plus che lo schermo lo ha da 5.5”. Huawei promette una durata doppia rispetto all’iPhone 6S con più di due giorni di uso, un giorno e mezzo di uso intenso.

Il prezzo è inferiore, anche se non di tantissimo, ai due colossi rivali. Lo Huawei Mate 8 ha due versioni: una con 3GB di ram e 32 GB di memoria storage a 599 euro e una con 4G di ram e 64 GB di memoria a 699 euro.

Milan a picco, il Bologna lo manda ko Donadoni ha condannato Mihajlovic?

Serie A, Inter prima, Fiorentina, Napoli e Juventus in volo. Milan ko col Bologna: Mihajlovic a un passo dall'esonero



L'Inter torna alla vittoria, Fiorentina in testa per tre ore, Juventus rullo compressore, Napoli al passo, Roma sciupona e Mihajlovic agli sgoccioli. Sono questi i verdetti dell'Epifania nella 18esima giornata di Serie A. La Fiorentina di Paulo Sousa vince 3-1 a Palermo (con doppietta di un super Ilicic) e vola a quota 38 punti, confermando un ottimo stato fisico e mentale anche dopo la sosta. Stesso discorso per la Juventus di Allegri: ottava vittoria consecutiva con un facile 3-0 al Verona sempre più lontano dalla zona-salvezza. I gol di Dybala, Bonucci e Zaza spingono i bianconeri al secondo posto provvisorio, a 36 punti. Filotto impressionante e una certezza: anche quest'anno, chi vuole lo scudetto dovrà fare i conti con la Signora. Alle 18 scende in campo l'Inter e basta un gol di Icardi per piegare l'Empoli e riportare i nerazzurri in testa, a 39 punti. Risponde presente anche il Napoli di Sarri, che nel posticipo serale al San Paolo supera 2-1 il Torino con gol di Insigne (capolavoro balistico) e Hamsik, inframezzati dal momentaneo pari su rigore dell'ex Quagliarella.

Roma sprecona - Sempre più in crisi la Roma di Rudi Garcia: 3-3 in casa del Chievo Verona, ma dopo essere stata in vantaggio per 2-0 in avvio (reti del giovanissimo Sadiq e di Florenzi). Iago Falque segna il 3-2 che regalerebbe punti e ossigeno al tecnico francese ma Pepe su punizione firma il 3-3 finale, con la palla che supera di poco la riga di porta e la goal-line technology (anche detto occhio di falco) che scioglie il dubbio per la prima volta nella storia della Serie A.

Milan a picco - Solo tanto carbone per il Milan e per Sinisa Mihajlovic: il Bologna di Donadoni vince 1-0 con gol di Giaccherini a 8' dal termine, Bacca e Bonaventura sbattono contro un Mirante super ma anche gli emiliani sullo 0-0 sprecano tanto. Alla fine San Siro semivuoto fischia sonoramente e la faccia in panchina di Miha è tutta un programma. Esonero nell'aria, ma forse al tecnico serbo verrà concessa un'ultima opportunità: la trasferta di sabato prossimo contro la Roma.

Corea, l'incredibile retroscena: la verità dietro la bomba di Kim

Il giallo sulla bomba all'idrogeno: i dubbi arrivano dall'America. Il sisma non corrisponde



Il leader nordcoreano, Kim Jong-un, ha affermato di aver testato per la prima volta una bomba nucleare a idrogeno. Ma attenzione. Nemmeno il tempo di far passare alcune ore dalla notizia comunicata personalmente da lui, che arriva la "smentita" da fonti del governo americano. I dubbi nascono dal fatto che il luogo e il tipo di attività sismica registrati in Corea del Nord non sarebbero coerenti con i test nucleari condotti nel Paese. Anche i militari sudcoreani  hanno espresso scetticismo sul test nucleare, data l'intensità contenuta della detonazione. "È difficile considerarlo tale", ha detto in forma anonima alla Yonhap una fonte dell'esercito. "Solo pochi Paesi, tra cui Usa e Russia, hanno condotto test con la bomba H e le dimensioni delle detonazioni hanno raggiunto i 20-50 megatoni". L'ultima prova di Pyongyang è stimata in 6 chilotoni, troppo debole per una bomba all'idrogeno. A confermare tali ipotesi anche la Bbc: "Il sisma innescato dalla deflagrazione è della stessa potenza - magnitudo 5,1 - registrato nel febbraio del 2013 quando Pyongyang sostenne di aver effettuato il suo terzo test di una bomba atomica. Valori del tutto incompatibili con quelli dell'esplosione di un'ordigno termonucelare. Peraltro si tratta di valori molto vicini a quelli del primo test dell'ottobre del 2006 quando i sismografi registrarono una scossa di magnitudo 4,3 e 4,7 per quello di maggio 2009.

La tecnologia necessaria per una bomba H è ancora oggi appannaggio esclusivo di poche nazioni: solo Usa, Russia, Cina, Francia, Gran Bretagna e forse Israele la posseggono ma ad esempio né India, che ottenne la bomba atomica nel 1974, e né il Pakistan. Non solo. Anche i tempi per il passaggio da un tipo di ordigno all'altro, dalla più semplice atomica a quella all'idrogeno o termonucleare, sono sospetti. La prima bomba H venne realizzata dagli Usa nel novembre del 1952. All'allora Unione Sovietica, la cui potenza è incomparabile a quella dell'odierna Corea del Nord, ci volle un anno. Seguirono la Gran Bretagna, aiutata dagli Usa, 5 anni dopo nel 1957; 15 anni dopo, nel 1967 ci arrivò la Cina; ultima nel 1968 la Francia.

Boschi, svelato il mistero di Capodanno Ecco dov'era (e soprattutto con chi...)

Boschi, svelato il mistero di Capodanno: dov'era (e quella telefonata...)



Il mistero, ora, è svelato. Del ministro Maria Elena Boschi, per Capodanno, si erano perse le tracce. Ma una soluzione al giallo arriva da L'Arena di Verona: il ministro delle Riforme era a New York. Una fuga negli States per sfuggire alle pressioni del caso Banca Etruria e agli impegni di governo. Il cenone? Alla risotteria che la famiglia Melotti ha aperto due anni e mezzo fa nell'East Village di Manhattan. Ecco il menù: polenta di riso, tris di risotti all'anatra, radicchio e Monte Veronese all'Amarone, infine un assaggio di risotto all'Isolana. Il tutto, va da sé, annaffiato da calici di Amarone.

I responsabili del ristorante, Cristina Cantù e Alberto Pomello, erano stati avvisati dell'arrivo della Boschi, e per lei e amici hanno riservato un tavolo speciale. La risotteria Menotti, dal 2014, contribuisce a far conoscere negli States i sapori del Veneto, che per Capodanno, come testimonial, ha goduto della presenza importante della ministra. E la Boschi, alle 4.30 del mattino, dall'Italia ha ricevuto la telefonata di Gianmaria Menotti, membro della famiglia e consigliere dell'Ente Nazionale Risi, che all'Arena ha spiegato: "Ci tenevo. Volevo farle gli auguri e ringraziarla per aver scelto la risotteria della mia famiglia. La nostra conversazione - ha concluso - è stata anche l'occasione per parlare dell'importanza di promuovere e tutelare il made in Italy all'estero".

LA SENTENZA-MAZZATA Ecco come perdi la patente: occhio, quante multe bastano

La sentenza: così perdi la patente Occhio, bastano soltanto tre multe




Le multe non sono semplicemente una iattura per i bilanci personali, ma possono diventare una vera e propria iattura se l'automobilista ne colleziona tre (che valgono cinque punti della patente) in un anno. C'è una norma del codice della strada (il comma 6 dell'articolo 126-bis) che prevede il ritorno alla scuola guida anche se vengono prese tre multe in un anno con la decurtazione di cinque punti per ogni sanzione. L'articolo è stato ricordato da una recente sentenza del Tar del Veneto che riguarda un automobilista che ha commesso in un anno tre infrazioni, in questo caso l'obbligo di indossare la cintura di sicurezza, la guida e manovre pericolose e dovrà quindi sostenere nuovamente l'esame. L'automobilista deve sottoporsi ad accertamenti entro trenta giorni dalla notifica del provvedimento altrimenti c'è la sospensione e il ritiro della patente a tempo indeterminato. 

Giordano lascia Renzi in mutande Matteo demolito, punto per punto

Mario Giordano spietato, Renzi demolito: Ci vuole come lui, in mutande


Mario Giordano spietato, Renzi demolito: Ci vuole come lui, in mutande

L'Italia in mutande, Renzi quasi. Sprezzante del pericolo e della tempesta che lo circonda, l'eroico premier in vacanza a Courmayeur affronta la neve a viso aperto, come se fosse un fiocco di Landini qualsiasi. E per dimostrare che il rigore dell'inverno lo spaventa meno del rigore della Merkel, scopre il polpaccio un po' inflaccidito e denuda il ginocchio sotto un paio di braghette corte che dovrebbero essere sanzionate dalla buoncostume. Purtroppo la sequenza fotografica non immortala le scene seguenti: possiamo immaginare infatti che il nostro glorioso premier abbia proseguito l'opera dello spogliarello, togliendosi anche l'inutile pastrano per esporre al gelo il petto villoso e i fianchi sufficientemente protetti dal grasso per non aver bisogno né di maglioni né di giacca a vento. Tutta roba che, si sa, serve solo ai gufi che vedono ovunque tempesta. E non capiscono che dove passa Renzi c' è sempre sereno.

A chi non fosse convinto, arriverà adeguato sms di Filippo Sensi per dettare lo storyballing di giornata: non continuate a parlare di neve, in realtà c'è il sole e dunque Renzi è, come sempre, perfettamente in sintonia con l' ambiente che lo circonda. In mano ha uno straccio, o forse è una maglia, ma potrebbe avere anche secchiello e paletta, come in spiaggia. Il salvagente attorno alla vita, beh, quello non c'è bisogno, ce l'ha già naturalmente. Da notare anche le scarpette da ginnastica che sono quello ci vuole per camminare sulla neve: in realtà il premier è stato indeciso fino all'ultimo se mettere le ciabatte infradito o i sandali aperti davanti, poi siccome non voleva esagerare ha optato per le Adidas (o sono Nike?) che forse fanno sudare un po' il piede, però consentono di scivolare come De Zolt sulla pista da fondo olimpica. È l'Italia che riparte, è l'Italia che va. Per terra.
L'anno scorso Renzi a Courmayeur si era fatto vedere con gli sci ai piedi e tutti avevano applaudito: «Il premier si è tuffato con stile sicuro in una non stop di discese durata più di tre ore», recitava l'Ansa commossa.

«Giacca azzurra, occhiali a specchio e attrezzatura impeccabile, non hanno impedito agli increduli sciatori di riconoscerlo». Quest'anno niente sci, e anche sull'attrezzatura impeccabile ci sarebbe forse qualcosa da ridire, ma in compenso Renzi un anno dopo rimane perfettamente riconoscibile: quell'uomo che si aggira sul cucuzzolo della montagna con i polpaccetti scoperti e i calzini corti è chiaramente quello che ha in mano le sorti dell'Italia. Infatti è attrezzato ad affrontare le tempeste economiche e internazionali esattamente come è attrezzato ad affrontare le tempeste di neve. Si salvi chi può.

Ma sulla tempra del nostro premier, ah su quello non c'è niente da dire. Guardate quant'è tosto, guardate quant'è rude. Al punto che, dopo questa esibizione di virilità alpestre, ci interroghiamo sulle sue prossime uscite: che potrà fare di meglio? Si farà fotografare mentre attraversa il Polo Nord con le espadrillas? Si metterà in posa fra i pinguini dell'Antardide a torso nudo e con il tanga? Oppure, per stupire, andrà all' Equatore vestito come Messner sull'Himalaya? E poi a proposito di prestazioni virili: a giugno si cimenterà con la battaglia del grano? Ai giochi olimpici in Brasile si esibirà agli anelli e alle parallele? Si butterà pure nel cerchio del fuoco?

Sarà stupendo scoprire dove ci porterà quest'anno renziano cominciato con le scarpette da ginnastica sul ghiaccio, oltre al fatto che inevitabilmente ci porterà a prendere una culata. Ma pazienza: noi siamo pronti a tutto, anche a prendere per vera la versione del premier. Tanto lo sappiamo che le bugie hanno le gambe corte. Proprio come le braghette. Tempesta perfetta Il premier che affronta in calzoni corti la neve è la stessa persona che ha in mano le sorti dell' Italia... Renzi ci vuole come lui: in mutande.

mercoledì 6 gennaio 2016

Laura Boldrini Casta per sempre: spende 38mila euro per farsi più bella

La Boldrini spende 38 mila euro della Camera per farsi più bella



Per la modica cifra di 38mila euro Laura Boldrini ha rifatto il sito della Camera. Ma, come scrive Il Giornale, il cambiamento più evidente è proprio la sua foto messa in bella mostra sulla home page, nella posizione più nobile, in alto a sinistra sotto la testata. Poi il titolo, la Presidente e il link alla pagina personale in cui si possono trovare la biografia, tutti i suoi interventi e i suoi appuntamento. A parte questo cambiamento, il resto del restyling è consistito in qualche piccolo cambiamento alla pagine.

"Ciao Checco, sono Adriano Celentano". "Ma vattene affan...". La telefonata tra il Molleggiato e Zalone finisce malissimo

"Ciao Checco, sono Adriano". "Ma vattene affanc...". Celentano chiama Zalone, finisce malissimo



Pochi giorni fa, sul Corriere della Sera, Adriano Celentano si era speso nell'elogio di Checco Zalone, campione di incassi al botteghino con Quo Vado?, l'ultimo film in cui il comico pugliese, tra gli altri, imita anche il Molleggiato. E dopo gli elogi, la telefonata. Zalone, infatti, ha rivelato ad Oggi che il suo telefono ha squillato. Era Celentano. "Pensavo fosse un mio amico che mi faceva uno scherzo e l'ho mandato affanculo... - racconta Checco -. Quando mi sono reso conto che era davvero lui... che figura di merda... e poi proprio col mio mito di sempre. Da ragazzino cantavo le sue canzoni davanti allo specchio e provavo le sue mosse. Lo amo". Equivoco chiarito, dunque.

Salvini: "Vi presento il mio governo" Un ministero a Zalone e a Berlusconi

Salvini: "Ecco la mia squadra di governo". Cosa farà fare a Checco Zalone e al Cav


Salvini:

Altro che supermanager e imprenditori di successo come quelli della "squadra di fenomeni" immaginata da Silvio Berlusconi. Il governo che ha in mente Matteo Salvini punta tutto su nomi pop con un mix di politici e personaggi del mondo della cultura e dello spettacolo. Nel tradizionale appuntamento del lunedì con Giuseppe Cruciani e David Parenzo alla Zanzara su Radio24, il leader della Lega Nord ha snocciolato nomi e cognomi dell'esecutivo ideale che porterebbe con sé una volta vinta le elezioni.

La squadra - Il primo nome che viene in mente a Salvini è l'uomo del momento, Checco Zalone: "Ministro della cultura al posto di Franceschi - ha detto il leghista - che è la tristezza fatta persona. Avrei già Mauro Corona con la delega alla montagna, caccia e agricoltura". Ballottaggio invece sul delicatissimo ministero dell'Economia: "Devo scegliere tra Borghi e Bagnai. Sicuramente meglio di Padoan farebbero". Un posto nell'esecutivo ci sarebbe anche per Silvio Berlusconi, che Salvini vedrebbe bene agli Esteri: "Rispetto a Renzi sulla Libia, sulla Russia, sui rapporti in Medio Oriente è avanti anni luce". E per il posto più importante, quello di presidente del Consiglio, Salvini fa il modesto: "Il premier magari lo fa qualcuno più bravo di me". Lui però una delega vorrebbe tenerla a tutti i costi: "Gli interni me li tengo io per sei mesi, per recuperare al dramma di Alfano: un po' di ordine in giro lo porto".

Immigrazione: "Italia chiude la frontiera" Emergenza fuori controllo: il retroscena

Immigrazione: "Italia chiude la frontiera". Emergenza fuori controllo con la Slovenia


Immigrati, col muro ungherese ondata di arrivi in Friuli

Il governo italiano sarebbe pronto a ripristinare i controlli alla frontiera con la Slovenia. L'indiscrezione diffusa dal Corriere della sera arriva dopo l'aggravarsi dell'emergenza immigrazione proprio a nordest, dove stanno convergendo i flussi degli immigrati prevalentemente siriani che passano attraverso i Balcani. Altri Paesi europei hanno già deciso di chiudere sostanzialmente le proprie frontiere, rendendo quella italiana la strada più facilmente praticabile, anche grazie alla leggerezza dei controlli della polizia slovena che, secondo il Viminale, non registra gli arrivi e lascia passare verso l'Italia circa 400 persone a settimana.

Il fallimento - Il trattato di Schengen sembra un documento rimasto solo nelle pagine di Storia. Così come il patto tra gli Stati dell'Ue per la relocation dei migranti, che a settembre scorso prevedeva una ricollocazione fuori dall'Italia di almeno 80 immigrati ogni giorno. Ma come riporta il Corriere, negli ultimi tre mesi ci sono state appena 190 partenze, e altre 50 ci saranno entro il 15 gennaio.

ESPLOSA UNA BOMBA A IDROGENO Kim Jong-un terrorizza il mondo

La Corea del Nord sgancia la bomba a idrogeno: Kim Jong-un terrorizza il mondo


La Corea del Nord sgancia la bomba a idrogeno: Kim Jong-un terrorizza il mondo

Lo stato canaglia sgancia la bomba a idrogeno. La Corea del Nord mostra i muscoli e spaventa il mondo. Lo fa poco dopo le 3, ora italiana, di mercoledì, quando i sismografi di Corea del Sud, Giappone e Use hanno registrato un sisma di 5,1 gradi della scala Richter in Corea del Nord, a circa 50 km da Kiju, non lontano dal confine con la Cina. Dall'esame delle onde sismiche si è subito compreso che l'origine del terremoto non era naturale, ma provocato da una bomba atomica.

La "festa" in tv - A stretto giro di posta è arrivata la conferma di Pyongyang, che ha reso noto di aver condotto con successo alle 10 ora locale un test con una bomba all'idrogeno, potenzialmente l'ordigno più devastante inventato dall'uomo. L'area dell'epicentro del terremoto, non a caso, coincide con quella dei test nucleari nordcoreani precedentemente effettuati. In televisione, Pyongyang ha rivendicato subito il "perfetto successo" ottenuto con il test di una "bomba all'idrogeno miniaturizzata" che permette di elevare il Paese "al livello successivo di potenza nucleare". L'arma, ha spiegato la speaker, serve "per difendersi contro gli Stati Uniti e gli altri nemici". Inoltre, una curiosità: il test è stato effettuato a due giorni dal compleanno del leader Kim Jong-un, del quale è stata mostrata la foto che lo ritraeva nel momento in cui firmava il documento con cui ha dato il via libera al test atomico.

L'annuncio - Il test con la bomba a idrogeno è arrivato dopo che, lo scorso 10 dicembre, Kim Jong-un aveva dichiarato che la Corea del Nord possedeva una bomba a idrogeno e che era "pronta a usarla per difendere l'indipendenza e la dignità della nostra patria". Gli analisti, però, non avevano creduto del tutto a questo annuncio, considerato una mossa propagandistica. In precedenza, la Corea del Nord, aveva effettuato tre test con bombe atomiche a fissione: nel 2006, nel 2009 e nel 2013. Anche per questa ragione, l'Onu aveva imposto sanzioni internazionali.

Le reazioni - Subito dopo il test, sono piovute le reazioni internazionali. Per il primo ministro giapponese Shinzo Abe "non possiamo permettere simili test e li condanniamo fermamente". Per Abe, il test è una palese violazione degli accordi presi con l'Onu, un'affermazione confermata da Lessina Zerbo, capo dell'Organizzazione dell'Onu per il Trattato sul bando dei test nucleari. La Corea del Sud, il vicino minacciato, da par suo ha fatto sapere che consulterà gli alleati per eventuali altre sanzioni. Dunque gli Stati Uniti, che si mostrano "cauti sul presunto successo", pur condannando "ogni violazione delle risoluzioni Onu". Condanne, inoltre, anche da Francia, Regno Unito e Cina, solitamente più "tenera", quest'ultima, col regime nordcoreano.

Dolore osteoarticolare Intervista al dott. Aldo Bova

Napoli - Intervista al dott. Aldo  Bova, Primario emerito  Ortopedia ospedale  San Gennaro- Napoli, Responsabile  Terapia del  dolore della  Clinica  Santa  Lucia  di San Giuseppe  Vesuviano 


di Mario Setola
per il Notiziario sul web


Dott. Aldo Bova
bova.aldo@virgilio.it


Cosa  è  il  dolore ?

Il dolore è un’esperienza sensoriale ed emozionale spiacevole, associata a danno tissutale, in atto o potenziale, o descritta in termini di danno.Questa è la definizione del dolore secondo l’Organizzazione mondiale della  sanità. 

Cosa  intendiamo  per  dolore  osteoarticolare?

E’ il  dolore  che  appare alle  articolazioni  singole  o  nelle  regioni,  dove  ci  sono  vari  rapporti  articolari.  Ad  esempio:
- Rachide lombosacrale
- Rachide  cervicale
- Anca
- Ginocchio
- Spalla
- Gomito
- Eccetera…..

Quale  può  essere  la  causa  di  questo  dolore ?

Le  cause  possono  essere: l’artrosi  per  l’usura  della  cartilagine  articolare,  i  conflitti radicolari (vedi ernie  del disco), il sovraccarico che si determina in alcune zone per squilibri biomeccanici (come alle teste dei metatarsi), fratture da stress. La causa più frequente è l’artrosi.

Quanta  gente  colpisce  questo  tipo  di  dolore?

In Europa  colpisce  circa  100  milioni  di  cittadini  con una  prevalenza  del 50%  nella  popolazione anziana. Le  donne  appaiono  maggiormente  colpite  in relazione agli uomini. Gli uomini, però, hanno  bisogno  di  una  maggiore quantità  di  farmaco  per  sedare un dolore  della  stessa  intensità.

Quali  elementi  caratterizzano  questo tipo di  dolore?

In  un recente  studio  dell’Università  di  Pisa  è  stato  rilevato  che le donne  che  soffrono di dolore cronico (con cui  in pratica  vivono) vanno molto più facilmente incontro alla depressione, in relazione agli  uomini  che  vivono  la  stessa  condizione. E’ stato rilevato, in particolare, che c’è un collegamento diretto fra stato depressivo e dolore di schiena, maggiore nella donna in relazione all’altro sesso. Al dolore cronico  si  accompagnano frequentemente, oltre alla depressione, disturbi del sonno e  nervosismo. Recenti  indagini  hanno  rilevato  che  in  Italia raggiungono circa  i dodici milioni le  persone affette da dolore cronico, per il  quale in un anno viene  perso quasi  un miliardo di ore lavorative e vengono spesi oltre 11 miliardi  di euro  per visite e terapie  con un costo sociale complessivo  di 36,4  miliardi  l’anno. 

Il dolore  cronico, per  le cose  dette  precedentemente,  incide  negativamente  e  notevolmente :
- sui costi  a  carico del SSN
- sui costi economici che  gravano sulle attività  produttive
- sulla  qualità  della  vita  dei  pazienti
Quali  sono  i  tratti  del  corpo  più  interessati?

Le  regioni  in cui  maggiormente  si  localizza  il dolore  cronico  sono:
- rachide  lombare
- ginocchio
- anca
- rachide  cervicale

Come va approcciato il dolore?

Bisogna innanzitutto avere sempre presente che il dolore è un sintomo, anche se può divenire una patologia a sé stante, autonoma.

E’ indispensabile da parte del medico:
- l’ascolto del paziente per conoscere la  sua storia personale, la storia del dolore e le caratteristiche  del dolore ( molto importante il suo decorso e la sua irradiazione)
-       la visita accurata
- stabilire le indagini giuste e necessarie (Radiografie, Tac, Rmn, ecografie  ecc.)

Qual è il modo di curare il dolore osteoarticolare?  

Fatta  la  diagnosi, bisogna  procedere con la terapia idonea. E la terapia può essere:

  Medica
  Fisica  
  Riabilitativa
  Chirurgica
  Riabilitativa post-chirurgica
  Psicologica

Naturalmente, nell’adoperare la terapia  medica, bisogna tenere  presenti tutte le opzioni  che si hanno a disposizione dai  Fans, ai Cox2-inibitori, agli oppiacei deboli ed a quelli forti, conoscendo i  tre step della gestione del dolore. Lì dove è importante agire chirurgicamente, è bene non esitare nel prendere la decisione chirurgica. Vanno tenute in conto tutte le armi disponibili della terapia fisica ( tecarterapia, laserterapia, magnetoterapia eccetera). Un elemento molto importante per contribuire a ridurre o dominare  il dolore cronico osteoarticolare  è l’azione  psicologica, che serve a dare fiducia e speranza e ad evitare che si vada incontro  a stati depressivi che possono certamente peggiorare la sensibilità al dolore.

Quali  terapie  innovative ed  efficaci  esistono  per  il  dolore  osteoarticolare persistente?

Nel quadro delle armi innovative molto efficaci che abbiamo a disposizione per la terapia del dolore persistente c’è la neuromodulazione con la radiofrequenza. E’un metodo innovativo, estremamente sicuro e particolarmente indicato per  alcuni disturbi e  per alcune  tipologie di pazienti. Il tipo di dolore da  trattare con la  radiofrequenza  è  quello mioosteoarticolare  per: 
-   artrosi
-   sofferenze  miofasciali
-  sindrome  delle  faccette  articolari   (cervicali, lombari, dorsali)
-  discopatie
-  epicondilite
-  neuroma  di  Morton
-  sacroileite

Le  regioni  del  corpo  più  frequentemente  trattate:
- rachide  lombare, cervicale, dorsale
- ginocchia
- anche
- spalle
- gomiti
Tipi  di  pazienti  per cui  c’è  grande indicazione:
- sportivi 
- anziani
- cardiopatici
- epatopatici
- nefropatici
- allergici

Questa  tecnica e’ molto utile e valida specialmente per pazienti che non possono fare uso di farmaci in generale e di farmaci antinfiammatori in particolare. La radiofrequenza è una tecnica di interruzione  temporanea  o definitiva  dello stimolo doloroso. In effetti si avvale di una corrente elettrica ad alta frequenza che viene applicata nella sede da trattare attraverso un elettrodo con particolari caratteristiche, collegato ad un generatore di RFA (fig.1).  Tale corrente elettrica  permette di controllare il dolore articolare, interferendo con i nervi specifici della  zona.


 Fig. 1- Generatore di corrente


Gli  impulsi creati sui tessuti vicini alla punta dell’ago generano due fenomeni specifici: la formazione di calore e l’esposizione del tessuto al campo elettrico. Questi due effetti , insieme, determinano uno stordimento (stunning) delle cellule nervose e  l’interruzione del circolo vizioso alla base del fenomeno del dolore. L’apparecchio  che  genera RFA ha  delle impostazioni che consentono di scegliere il tempo del trattamento, la temperatura  ed il voltaggio  da adoperare, il controllo dell’impedenza e il tipo di RFA (pulsata o continua) da usare in relazione alla patologia da  trattare. Tra i grandi vantaggi della radiofrequenza dobbiamo segnalare: l’efficacia, la  precisione (nella scelta della  temperatura) la  sicurezza, l’assenza  di  complicanze  in mani esperte. In conclusione è da segnalare che la terapia del dolore mioosteoarticolare con la radiofrequenza è  di  grande efficacia per la salute delle persone e per portare i vantaggi sociali ed economici  che  si  producono, riducendo i casi  di  dolore cronico  presenti in  modo  così  diffuso nella  nostra  popolazione.

martedì 5 gennaio 2016

Minacce di morte al club di serie A I dirigenti si arrendono: le reazioni

Minacce di morte al club di serie A. I dirigenti si arrendono: le reazioni

Minacce di morte al club di serie A. I dirigenti si arrendono: le reazioni

Game Over è la scritta comparsa sulla pagina Facebook dello Sporting Locri, la società di serie A di calcio a 5 femminile da mesi obiettivo di minacce di morte anonime. I dirigenti hanno deciso di cedere la squadra a costo zero pur di non esporre più le proprie famiglie ai pericoli emersi da una serie di biglietti ritrovati sui parabrezza delle loro automobili. Il più grave lo scorso due giorni prima di Natale, quando il presidente Ferdinando Armeni ha subito una minaccia diretta al figlio di tre anni. "Non ci sono più le condizioni - ha detto il dirigente all'Huffingtonpost -  Ho costruito con sacrifici questa squadra, un vanto per Locri e per l'intera regione. Non so chi c’è dietro queste minacce e non capisco cosa si voglia ottenere con la chiusura della società". Le minacce hanno una chiara impronta mafiosa, ma Armeni non vuole parlare di 'ndrangheta: "Sono sciacalli dementi che hanno rovinato tutto".

Reazioni - A far sentire "Vergogna, porteremo a Locri le azzurre del calcio a cinque per testimoniare la nostra solidarietà". Carlo Tavecchio esprime via Ansa il suo sdegno per le minacce che hanno costretto la società femminile della cittadina calabrese a dare l'addio all'attività agonistica. "Il calcio italiano è unito contro la violenza e contro la vergogna di chi attraverso la minaccia non vuole si faccia sport, -prosegue il presidente della Federcalcio - esprimo massima solidarietà allo Sporting Locri, ai suoi dirigenti e alle sue tesserate, la Figc è al loro fianco. Andremo in Calabria con la Nazionale femminile di Calcio a 5 per testimoniare tutto il nostro sostegno affinché nel meridione d'Italia non si spenga una bella realtà di sport in rosa". Armeni ringrazia per il sostegno ma si dice sicuro della sua scelta e addirittura aggiunge "se qualcuno è disposto a rilevare la società la cedo gratis". Anche il presidente Coni Malagò esprime la sua solidarietà alla squadra femminile. "Lo sport italiano è al fianco della società e delle atlete che non devono assolutamente cedere a questi vergognosi gesti", dice. Il prefetto di Reggio Calabria Claudio Sammartino ha disposto "adeguate misure di protezione" nei confronti della dirigenza dello Sporting Locri. Gli stessi dirigenti saranno sentiti nei prossimi giorni in sede di Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica convocato dal Prefetto. Fabrizio Tonelli, si oppone alle minacce e dice: "Così no! Mi metto a disposizione della società e delle istituzioni per ogni iniziativa che permetta la prosecuzione dell'attività", dice. Tra i tanti attestati di solidarietà è giunto anche quello del presidente della LND Antonio Cosentino: "La Lega Nazionale Dilettanti esprime tutta la sua vicinanza alla società Sporting Locri, al suo presidente Ferdinando Armeni ed alle giocatrici. Il presidente LND chiede alle autorità competenti di fare luce al più presto sui fatti accaduti e lancia il suo appello a tutto il calcio italiano affinché si stringa al fianco dello Sporting Locri, dei suoi dirigenti e delle sue atlete". anche il vice capitano della formazione, Sara Brunello, si dice "delusa, indignata e amareggiata" per la decisione presa dopo le minacce. Lei spera ancora e il 10 gennaio a Locri è pronta a scendere in campo contro la Lazio.

Una turista italiana fermata in Svezia Un caso diplomatico senza precedenti

Turista italiana fermata in Svezia: e scoppia un caso diplomatico


Turista italiana fermata in Svezia:e scoppia  un  caso diplomatico

Una turista italiana che dalla Danimarca voleva passare in Svezia non è riuscita ad oltrepassare la frontiera, perché la polizia di Stoccolma non si è accontentata della carta d'identità. Il suo compagno che aveva la patente di guida con sé è riuscito a passare  ma ha scelto di fermarsi in Danimarca. La scelta delle autorità svedesi potrebbe essere legata alla pratica diffusa di rinnovare il documento non elettronico con un timbro sul retro: una vidimazione che molto spesso all'estero non viene riconosciuta come valida. "Non capisco, siamo molto scocciati perché siamo cittadini europei e non immigrati, dovremmo poter viaggiare in tutta Europa senza problemi. Questa carta d'identità l'ho usata anche per andare in Egitto", ha detto la turista. Ma pare che almeno un centinaio di turisti siano rimasti bloccati sul ponte che separa Copenaghen da Stoccolma. 

Nasce il "partito" Boldrini-Grillo: la proposta indecente di Laura

Nasce il "partito" di Boldrini e Grillo: l'ultima delirante proposta di Laura



La presidenta Laura Boldrini pontifica dalle colonne del Fatto Quotidiano, dove in un'intervista dice la sua su tutto e di più. Si parte da una discreta razione di siluri contro Matteo Renzi, del quale critica le riforme e non solo. Spiega, la Boldrini, che sarebbe il caso di fare qualcosa sulle unioni civili, "i partiti ne discutono da anni senza trovare una soluzione". Anche quello del fine vita e del diritto alla morte, per la presidenta, è un problema che il governo ignora. Quando le si chiede se la sinistra esiste ancora, risponde: "C'è spazio per una forza di sinistra. Ma bisogna mettere se stessi in secondo piano. Purtroppo continuo a vedere, invece, piccolissimi personalismi".

Ma è quando si parla delle crescenti disuguaglianze e di crisi economica che lady Boldrinova estrae dal cilindro la sua ultima proposta. Premette che "le disuguaglianze in Italia sono aumentate del 33% rispetto al 1980" e aggiunge che "in democrazia le persone senza reddito non possono essere lasciate al proprio destino". Dunque, la presidenta, ricorda che "ho proposto ad altri presidenti di Parlamento di firmare una dichiarazione che metta al centro dell'azione europea i temi sociali". Ed eccoci, dunque, alla proposta: "Il reddito di dignità può diventare un tema europeo. L'obiettivo è introdurre un social compact, che possa anche armonizzare in tutti i Paesi dell'Unione il diritto a un equo reddito di cittadinanza". E si spinge più in là, la Boldrini: "Si potrebbe sostenere con una tassa sulle transazioni finanziarie o una carbon tax".

Idee chiarissime, dunque, quelle della presidenta. Certo, le ricama con termini pirotecnici, dal fantomatico "reddito di dignità" all'ancor più iperbolico "social compact", ma il concetto, stringi stringi, è semplice: lady Montecitorio tifa per il reddito di cittadinanza. Una battaglia, la sua, condivisa da Beppe Grillo e dal M5s, da sempre sostenitori della necessità di introdurre il cosiddetto reddito di cittadinanza. Si schiera, dunque, la Boldrini, e nasce un asse, una sorta di "partito mascherato", in cui Laura lavora fianco a fianco con Grillo.

Diocesi di Aversa - Epifania 2016: il commento di Mons. Spinillo / Video

Diocesi di Aversa - Epifania 2016: il commento di Mons. Angelo Spinillo


a cura di Gaetano Daniele




L’Epifania del Signore, suggerisce il vescovo di Aversa, “ci ha abituati a riconoscere i tanti segni della sua presenza: come la luce e l’umanità in cammino”.

Tra le feste più care nella tradizione cristiana, l’Epifania del Signore ci ha abituato a vedere tanti segni della presenza del Signore. Epifania, infatti, significa “manifestazione della presenza di Dio proprio attraverso questi segni, che sono ricchezza di vita nuova”, ci dice Mons. Angelo Spinillo nel suo commento al Vangelo.

Il primo segno è la luce, raffigurata nella stella che, apparsa nel cielo, guida i passi dei Magi. “Ma la luce è anche ciò che annunzia il profeta Isaia a tutta quanta l’umanità, invitando il popolo eletto ad alzare lo sguardo”. L’altro segno è quello dell’umanità in cammino: “Migrazioni, dunque, non solo in cerca di migliori condizioni di vita, come quelle a cui assistiamo ogni giorno, ma anche migrazioni legate alla ricerca spirituale, a quella capacità di riconoscere che, oltre le possibilità economiche, l’umanità ha bisogno di una dimensione più intensa e vera per il suo vivere”.



Non stropicciatevi (mai) gli occhi Allarme dell'esperto: cosa rischiate

Non stropicciatevi (mai) gli occhi. L'esperto: ecco cosa rischiate



È inevitabile sfuggire agli effetti degli anni che passano. Eppure esistono alcuni accorgimenti, piccoli cambiamenti alle nostre abitudini, che possono aiutare ed altri che, al contrario, nonostante ciò che si pensa possono rivelarsi anche dannosi. Dunque, qui di seguito, elenchiamo i dodici consigli degli esperti per invecchiare il meno velocemente possibile. Tra queste "dritte", alcune sono più curiose di altre: per esempio ci viene spiegato di non stropicciarsi gli occhi e di non dormire con il volto affondato nel cuscino.

A letto presto - Che il sonno regali bellezza non è una diceria. Infatti "la privazione del sonno provoca le borse sotto gli occhi e le palpebre cadenti, oltre ad un senso di stanchezza diffusa e pallore," spiega il dottor Allen Towfigh, un medico di medicina del sonno e neurologo affiliato con il Weill Cornell Medical Center al Presbyterian Hospital New York. "Questo ci fa apparire meno sani, e, quindi, meno attraenti per gli altri".

Il rancore - Non saper mettere una pietra sopra a un dolore o a un rancore è un danno per la nostra salute. Diversi studi hanno dimostrato che esiste un legame tra il riuscire a perdonare una persona con cui abbiamo avuto una discussione e la nostra salute fisica. Uno studio del 2005, pubblicato sul Journal of Behavioral Medicine, ha dimostrato che il non riuscire a perdonare qualcuno comporta un aumento dell'attività del sistema nervoso, e contribuisce ad assumere un maggior numero di farmaci oltre a far diminuire la qualità e la quantità del nostro sonno. "All'aumentare del rancore, aumenta lo stress e conseguentemente i livelli di cortisolo, un particolare ormone," dice il dottor Jennifer Landa, medico di BodyLogicMD. 

Costanza - Molti studi hanno dimostrato che l'esercizio fisico regolare aiuta a prevenire le malattie legate all'età e a prolungare la durata della vita. "L'esercizio quotidiano mantiene bassi i livelli di cortisolo e contribuisce ad aumentare quelli di altri ormoni che hanno effetti benefici sull'organismo", afferma Landa. "Aiuta anche a tenere sotto controllo la pressione arteriosa, a migliorare l'umore e a mantenerci agili anche con il passare del tempo." L'American College of Sports Medicine raccomanda di fare almeno 30 minuti di attività fisica quasi tutti i giorni.

Zucchero e rughe - Se non riuscite mai a dire di no al dolce, sappiate che state dicendo si alle rughe. "Lo zucchero fa invecchiare più velocemente ogni parte del nostro corpo", dice Landa. "Condurre una dieta ricca di zuccheri non solo danneggia il vostro giro vita ma aumenta anche il rischio di diabete e può causare dei problemi alla pelle, in particolare acne e rughe." E ancora: "La scelta migliore sarebbe quella di mangiare il cioccolato fondente il quale contiene un basso livello di zuccheri".

Fumo - È risaputo che il fumo faccia male, ma non è mai tardi per smettere. Esiste un chiaro legame tra il fumo e la longevità. Uno studio pubblicato sull'American Journal of Public Health nel 2002 ha mostrato che i fumatori che smettono di fumare all'età di 35 anni aggiungono circa otto anni in più alla loro vita, rispetto alle persone che continuano a fumare. I fumatori che smettono di fumare a 65 anni aggiungono tra i 2 e i 4 anni in più. 

Occhi stanchi? - Evitate di strofinarli se volete restare più giovani. Strofinarsi gli occhi infatti, è un movimento che causa la rottura del collagene e quindi la perdita di elasticità intorno alla zona e ciò comporta la comparsa di rughe e capillari rotti. "La pelle in questa zona è incredibilmente sottile ed estremamente vulnerabile ai danni del sole e alle rughe", dice il Dott Dennis Gross.

Meno alcol - Secondo uno studio pubblicato all'interno del numero di gennaio 2013 di Alcoholism: Clinical & Experimental Research una moderata quantità di alcol può avere effetti benefici per il cuore, al contrario però, un eccesso, accorcia la vita. Le donne che sono dipendenti dall'alcol hanno mostrato un tasso di mortalità di 4,6 volte più elevato rispetto alla popolazione generale; gli uomini dipendenti dall'alcol invece, hanno un rischio quasi due volte più elevato di morire prima rispetto alla media maschile. 

Peso costante - Secondo uno studio del 2012 pubblicato sul The Journals of Gerontology, Series A, Biological Sciences and Medical Sciences perdere e riacquistare peso aumenta il rischio di sviluppare malattie cardiache e diabete. 

Come dormite? - Dormire con il volto schiacciato sul cuscino può farvi sembrare più vecchi della vostra età effettiva. "Premere con insistenza la vostra faccia su un cuscino provoca un trauma alla pelle", sottolinea il dermatologo Gross. Nel corso del tempo, questo trauma, aggravato dallo strofinamento con la federa di cotone, può creare rughe permanenti a causa della rottura del collagene

Relax - Secondo uno studio del 2011 pubblicato sul Journal of Aging Research, gli uomini che che conducono uno stile di vita con un livello elevato di stress hanno un tasso di mortalità del 50% più alto rispetto a quelli che vivono uno stress moderato. Lo stress cronico è legato all'insorgenza di molte malattie, tra cui quelle cardiovascolari, asma e malattie autoimmuni. La Mayo Clinic raccomanda di evitare quanto più possibile le fonti di stress.

Cibo - Vivere mangiando cibo spazzatura e consumando piatti da fast food significa ingerire quantità elevate di sodio, grassi e colesterolo. Tutto questo aumenta il vostro processo di invecchiamento e la possibilità di diventare obesi. "Con l'aumento di peso aumenta anche il rischio di malattie cardiovascolari e diabete", dice Amy Goodson, uno specialista in dietetica sportiva dei Dallas Cowboys.

Bere molto - Aumentare la quantità di acqua che si assume ogni giorno può essere la soluzione giusta per avere una pelle più giovane. L'acqua è essenziale per mantenere l'umidità della pelle e aiuta a fornire nutrienti essenziali per la pelle, dice il nutrizionista Goodson.

Caos in Forza Italia, scoppia la rivolta: il Cav non invitato alla cena dei "big"

Addio al simbolo di Forza Italia. Terremoto del Cav: ecco il suo piano



Il nervosismo all'interno di Forza Italia sale man mano che si avvicina il primo vero test politico del 2016, le elezioni amministrative con il rinnovo di alcune grandi città come Roma, Milano, Napoli e Bologna. Il clima tutt'altro che teso, raccontato da Repubblica, è già emerso con l'ipotesi di non utilizzare il simbolo storico del partito per la presentazione delle liste. I sondaggi da mesi condannano Forza Italia a cifre imbarazzanti, con momenti depressivi accentuati da quel 10% al quale le rilevazioni inchiodano il partito di Silvio Berlusconi. E ora che l'acqua sta arrivando almeno alle caviglie, sulla barca azzurra l'ammutinamento si fa ipotesi sempre più valutata da mozzi e sottufficiali.

La minaccia - Maurizio Gasparri con disciplina di partito ha ribadito che Forza Italia presenterà sua liste alle prossime comunali con il proprio simbolo. Niente liste civiche quindi, ipotesi che piacerebbe a chi magari accarezza l'idea di svincolarsi agilmente dal vecchio brand ormai stropicciato e tuffarsi tra le braccia del più convincente marchio leghista di Matteo Salvini. Dopo l'Epifania, scrive Repubblica, ci sarà un incontro tra i "colonelli" azzurri per fare il punto della situazione. Appuntamento al quale Berlusconi sembra non sia stato invitato.

Lo scenario - Il nuovo anno per Berlusconi è arrivato già carico a mille di aspettative e pressioni. C'è chi sospetta che il 2016 possa segnare la sua uscita di scena, come già anticipato dal politologo Ilvo Diamanti, considerando che il Cavaliere non provoca reazioni neanche tra i suoi detrattori. Sul suo futuro non pende solo il risultato del voto delle Amministrative, ma anche la sentenza attesa per maggio dalla Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo. I suoi legale, sostiene Repubblica, non sarebbero molto ottimisti sulla possibilità che i giudici sovvertano gli effetti della legge Severino, con la conseguente riabilitazione dell'ex premier pronto a ricandidarsi. E poi c'è il dato ineluttabile del tempo che scorre, con Berlusconi che nell'anno corrente spegnerà 80 candeline. Per questo torna in una nuova veste l'ipotesi delle liste civiche, ma stavolta di stampo berlusconiano: "È un'ipotesi di cui si è spesso discusso - ha ammesso Giovani Toti ad affaritaliani.it - ma non si è mai verificata". Di fatto l'Italicum costringerà soggetti come Forza Italia a valutare l'idea di aggregarsi in un listone con altre forze, in linea di massima la Lega e Fratelli d'Italia. Di certo così Forza Italia non ci sarebbe già più.

"La rottura Belen-Stefano? Una farsa" La bomba: cosa c'è dietro al "divorzio"

"Il divorzio? Una farsa per promuovere un nuovo talent": la bomba sulla rottura tra Belen e Stefano



I riflettori si sono spenti sulla separazione tra Belen Rodriguez e Stefano De Martino? Niente affatto. L'ultima roboante indiscrezione viene rilanciata da Dagospia, sempre molto informato sull'affaire più chiacchierato delle ultime settimane. Si legge su Dago: "Vuoi vedere che come dago-sospettato la separazione tra Belin Belen e martino ballerino De Martino sia tutta una farsa mediatica per lanciare il programma (condotto da entrambi) Piccoli Giganti, prodotto dalla De Filippi?". Un'ipotesi alla quale diversi indizi fanno pensare. In primis proprio il fatto che condurranno insieme il talent Piccoli Giganti. Poi le parole di Maria De Filippi, produttrice del nuovo show, che ha recentemente difeso la coppia dal gossip. E ancora: Belen ha messo un "mi piace" (poi tolto) sul video postato da De Martino in un locale argentino che Belen spesso frequenta con la famiglia. Inoltre, Belen ha postato una foto con l'anello che lui le ha regalato all'inizio della storia, e De Martino ha fatto risaltare sui social il tatuaggio in cui risalta proprio il simbolo di quell'anello. Insomma, la telenovela continua, e come suggerisce Dagospia potrebbe presto trasformarsi in una vera e propria farsa.