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mercoledì 14 ottobre 2015

L'intervista - "Li stermineremo come i ceceni" Il russo e il piano anti-Isis di Putin

Nicolai Lilin e la strategia di Putin: "I marines russi arrivano in Siria, l'Isis scappa"


Intervista a cura di Andriano Scianca



Nicolai Lilin parte con una cazziata preventiva: «È tutta colpa dell'ignoranza dei giornalisti italiani», dice quasi subito, a freddo. Così, giusto per mettere le cose in chiaro. Ignoranza o meno, non è però facile capire cosa stia accadendo davvero in Siria. Lo sbarco sul terreno dei temibili Specnaz, le forze speciali russe, appare comunque certo, tant'è che l' Isis avrebbe addirittura fatto ritirare le famiglie dei combattenti installate nelle terre del Califfato, proprio per paura dei Russi. «È che ci conoscono. Li abbiamo già battuti in Cecenia, ne abbiamo ammazzati 90mila, uno a uno», spiega, non senza un certo orgoglio. Lui, scrittore (il suo ultimo libro è Il serpente di Dio, pubblicato da Einaudi come tutte le altre sue opere) ed ex soldato, lettissimo e contestatissimo nella sua nuova patria italiana, sembra parlare a ragion veduta.

Lilin, sembra che in Siria siano già all' opera sul terreno le forze speciali russe.

«Non "sembra". Ci sono. È ovvio».

Perché è così sicuro?

«Perché nella guerra moderna non è possibile un intervento aereo senza un' operazione di intelligence sul terreno. Non è come nei film, che si fa tutto con le apparecchiature elettroniche, serve qualcuno che stia sul territorio, per evitare di fare come gli americani, che bombardano gli ospedali».

Voi in Cecenia come agivate?

«Quando si doveva bombardare c' era sempre una squadra che raccoglieva dati sul terreno e li mandava agli analisti militari. Queste coordinate erano studiate e autorizzate, a volte dal presidente Putin in persona. Poi ci veniva chiesto di riconfermarle dal terreno, per essere sicuri che durante questi passaggi nulla fosse cambiato».

Secondo lei, oltre a questo aspetto di intelligence, le forze speciali russe interverranno anche con operazioni di combattimento?

«Non penso che la guerra in Siria sia ancora a questo punto».

In ogni caso pare che l' Isis sia un po' in agitazione al pensiero che stiano arrivando gli Specnaz. Perché fanno così paura?

«Perché questi personaggi sono gli stessi che abbiamo combattuto in Cecenia, in Daghestan, che hanno compiuto azioni di terrorismo in Russia. Loro lo sanno chi sono i Russi. Li abbiamo già sconfitti. Ne abbiamo uccisi uno a uno, 90mila, nei boschi della Cecenia. All' inizio abbiamo provato a fare le cose in modo pulito, ma quando hanno cominciato a buttare giù ospedali interi... Nell' Isis ci sono sempre loro, conoscono bene le forze speciali russe, si sono scontrati tante volte. Speriamo che questa sia l' ultima».

In effetti il terrorismo islamico non è una novità, per i Russi...

«Sì ma non è colpa dell' Islam. Noi con l' islam ci conviviamo bene, più di voi occidentali. Gli integralisti sono apparsi solo negli anni '90, quando l' intelligence inglese e americana ha cominciato a gironzolare intorno al Mar Caspio e sono comparse strane Ong con base a Londra... ».

Tornando alle forze speciali russe, secondo lei come si classificherebbero in una ipotetica classifica dei corpi d' élite mondiali?

«Non è possibile fare classifiche. Tra quelli che conosco io gli americani sono molto preparati, i russi, i tedeschi e gli austriaci pure. Gli italiani hanno degli operatori abbastanza qualificati, ma sono troppo pochi, in una guerra aperta non potrebbero mai difendere la nazione. E poi i politici stanno riducendo il vostro esercito a una barzelletta: vogliono fare azioni contro l' Isis e non riescono neanche a portare a casa i Marò. Ma non è sempre stato così».

Che intende dire?

«Quando ho fatto l' addestramento in Russia, nel corso di sabotaggio marittimo avevamo un istruttore che ci insegnava le tecniche degli incursori della Decima Mas. Io avevo un libro in italiano, pieno di simboli fascisti. Tra noi c' era il mito dei cosiddetti "uomini rana", gente abituata a combattere sott' acqua, a fare cose incredibili...».

Senta, non è che la fama delle forze speciali russe deriva anche da una certa mancanza di scrupoli umanitari del vostro esercito?

«Queste sono leggende, come quelle sull' impero sovietico in cui i Russi mangiavano bambini. E poi come fate a saperlo, qui non è che si parli molto delle azioni del nostro esercito. Io posso dire che la guerra è una cosa brutta. Raccoglie il peggio del peggio dell' umanità. E quando il peggio del peggio di ogni Paese si incontra, finisce che si ammazzano fra loro. Poi, certo, c' è da capire lo spirito russo. Noi siamo uno strano incrocio: in parte siamo normanni, in parte siamo asiatici. Capisco che a un freddo inglese un caldo russo possa mettere paura. Ma non è una buona scusa per trattarci da mostri».

L'oste fa le pentole ma non i coperchi: che "infamone" il ristoratore amico che inguaia Renzi

L'oste fa le pentole ma non i coperchi: che infamone il ristoratore di Renzi




La vicenda è nota: la Corte dei Conti ha aperto un fascicolo sulle cene di rappresentanza di Matteo Renzi da sindaco di Firenze per presunte (possibili) spese non rendicontate. La miccia è stata un'intervista sul Fatto quotidiano di Lino Amantini, ristoratore fiorentino del celebre Da Lino, alle spalle di Palazzo Vecchio, presso cui l'attuale premier era un habitué. "Matteo era sempre qui, mai solo e portava la qualunque. Amici, familiari - ha spiegato il loquace patron -. Ricordo benissimo che tre giorni prima di avere l'ultimo figlio venne con l'Agnese qui, aveva il pancione. Non toccatemi l'Agnese, eh, che è proprio bravissima, una persona meravigliosa guardi ed è rimasta quella di sempre, non è cambiata d'una virgola, first lady o no".

Ora, ognuno formulerà il proprio giudizio (compresi i giudici contabile della Corte dei Conti). Di sicuro, però, quello dei clienti dell'oste chiacchierone non sarò lusinghiero. Certo, non c'è il segreto professionale in cucina non c'è, però non fa nemmeno piacere veder spiattellati su un giornale nazionale le proprie frequentazioni, i piatti mangiati, i gusti ("salmone e melone l'ha inventato lui"). Sia che il commensale sia Renzi, un suo amico o un anonimo residente di Fiesole. L'Amantini, da buon fiorentino, calca pure la mano, quando parlava della "saletta Renzi": "Sa quante tavolate, feste, pranzi e cene di lavoro qui dentro? Un'infinità. E poi si mandava la fattura direttamente in Comune. Infatti da quando Matteo è andato a Roma m'è calato parecchio l'incasso". Sicuro che a furia di parlare (e smentire, poi) l'incasso non rischi di ridursi ancora di più?

Rai, adesso il canone raddoppia Lo pagheremo due volte l'anno

Canone Rai, ipotesi pagamento in due rate




Si parla ancora di canone Rai, dopo l'ipotesi di farlo pagare nella bolletta prende corpo un'altra possibilità. L'ultima opzione su cui sta ragionando il governo prevede un pagamento in due tempi con l'importo diviso a metà. Cinquanta euro che andrebbero versati come al solito nel mese di gennaio, attraverso bollettini predisposti dalla Rai e poi altri 50 euro, come spiega La Stampa, finirebbero nella bolletta con cui si pagano le utenze elettriche e andrebbero pagate a giugno. Dal prossimo anno poi si passerebbe ai pagamenti bimestrali spalmati in sei rate.

Lotta all'evasione - Secondo le stime dei tecnici attualmente gli evasori del canone superano il trenta per cento facendo perdere a viale Mazzini ogni anno diverse centinaia di milioni di euro di introiti. Il meccanismo che si vuole introdurre è quello di far pagare subito i primi 50 euro, sapendo che poi a giugno verrà "beccato" con l'invio della bolletta. 

Al Senato passa la riforma Boschi Dottoressa Morte: eutanasia per 221

Riforma del Senato, ddl Boschi approvato con 178 sì. M5S, Lega, Forza Italia e Sel non votano, ma ci sono dissidenti




La Riforma del Senato è definitiva. L'Aula del Senato ha approvato il ddl riforme costituzionali, il ddl Boschi, così come modificato durante l'iter a palazzo Madama. I voti favorevoli sono 178, anche se poi al totale della maggioranza va aggiunto il voto favorevole - e inizialmente non conteggiato - della senatrice Josefa Idem, che solo dopo l'avvenuta votazione ha spiegato di aver votato a favore del ddl Boschi. I voti contrari sono 16, 7 gli astenuti. 

Dissidenti bipartisan - Hanno votato a favore delle riforme costituzionali solo i partiti di maggioranza che sostengono il governo. Le opposizioni (M5S, Lega, Forza Italia e Sel), fatta eccezione per i fittiani che hanno votato contro, non hanno partecipato al voto. Tra i "dissidenti", nel Pd Tocci, Mineo e Casson; in Forza Italia Bocca e Villari hanno invece votato a favore, in dissenso dal gruppo. Si sono astenuti i senatori tosiani, così come la senatrice a vita Cattaneo (i voti di astensione al Senato equivalgono a voto contrario). Dalla maggioranza fanno osservare che i voti dei verdiniani sono solo voti "aggiuntivi" e non "determinanti".

Il nuovo senato dei 100: la riforma Boschi punto per punto



Queste le principali norme del ddl Boschi licenziato oggi dal Senato, e che la Camera, per le parti modificate, dovrà di nuovo esaminare.

Fine del bicameralismo paritario - Camera dei deputati e Senato della Repubblica hanno composizione e funzioni diverse. La Camera, con 630 deputati, rappresenta la Nazione ed è titolare del rapporto di fiducia con il Governo. Ha funzione di indirizzo politico e di controllo sull'attività del Governo.

Il nuovo Senato dei 100 - Cento (74 consiglieri regionali, 21 sindaci e 5 componenti di nomina del presidente della Repubblica) saranno i senatori. Dopo l'accordo siglato nel Pd scelti in conformità alle decisioni dagli elettori dai consigli regionali per mezzo di una legge elettorale che dovrà essere varata entro 6 mesi dall'entrata in vigore della riforma costituzionale. Il termine decorrerà dopo che si sarà svolto il referendum confermativo. Le regioni avranno poi tre mesi (90 giorni) per adeguarsi. I cinque senatori scelti dal Colle dureranno in carica sette anni come il Capo dello Stato e non possono fare più di un mandato. Senatori a vita restano gli ex presidenti della Repubblica che si aggiungono ai 5 scelti fra i cittadini

Durata del mandato e prerogative - La durata del mandato dei nuovi senatori è pari a quella degli organi delle istituzioni del territorio in cui sono stati eletti. Conservano l'immunità parlamentare e non non ricevono indennità parlamentari, mantengono quella che hanno in qualità di sindaco o di consigliere regionale. Resta l'esercizio della funzione senza vincolo di mandato

La formazione delle leggi - Le leggi di rango costituzionale, il referendum, la legge elettorale restano bicamerali, come anche i trattati con l'Unione europea. Le altre leggi sono esaminate e approvate dalla Camera dei deputati che le trasmette al Senato. Questo può disporne l'esame se entro dieci giorni, lo domanda un terzo dei suoi componenti. Il Senato può anche, a maggioranza
assoluta, entro 30 giorni successivi, proporre modifiche del testo. Su queste è la Camera a pronunciarsi in via definitiva. Per bocciarle serve la maggioranza assoluta dei componenti 

Lo statuto delle opposizioni - Il regolamento della Camera dei deputati conterrà anche una disciplina dello statuto delle opposizioni. 

Presidente della Repubblica - Per l'elezione del Colle il quorum necessario elle prime tre votazioni è dei due terzi dei componenti l'assemblea. Dalla quarta votazione servono i tre quinti dell'assemblea. Dalla settima ai tre quinti dei votanti. Non sarà più il presidente del Senato a sostituire ad interim il Capo dello Stato. Toccherà al presidente della Camera.

Giudici costituzionali - I giudici della Corte Costituzionale che spetta al Parlamento nominare, 5 in tutto, saranno eletti separatamente da Senato e Camera: due li eleggerà il nuovo Senato, tre la Camera. Il quorum per essere eletti è dei due terzi dei componenti per i primi due scrutini, dal terzo basta la maggioranza dei tre quinti. 

Titolo V - Non c'è più legislazione concorrente fra Stato e Regioni e si passa ad un redistribuzione delle materie di competenza statale e regionale. Si contempla una clausola di supremazia con la quale si prevede che, su proposta del Governo, una legge dello Stato possa intervenire in materie non riservate alla legislazione esclusiva se lo richiede la tutela dell'interesse nazionale

Leggi di iniziativa popolare - Per presentarle serve la raccolta di 150mila firme (non più 50mila) ma si prevedono termini certi per la pronuncia della Camera.

Referendum - In Costituzione entrano i referendum di indirizzo e propositivi ma le Camere dovranno approvare una legge per
delinearne le modalità di attuazione 

Stato di guerra - Sarà la Camera dei deputati, a maggioranza assoluta, a deliberare lo stato di Guerra e la conseguente attribuzione di poteri al Governo.

Abolizione di Cnel e Province - Il Ddl abroga l'articolo 99 della Costituzione con conseguente abolizione del Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro (CNEL). Eliminato anche il riferimento, in Costituzione, alle Province.

Giudizio preventivo sulle leggi elettorali - La riforma dispone il giudizio preventivo di legittimità della Consulta, sulla legge elettorale, prima della promulgazione, purché vi sia un ricorso motivato presentato "entro dieci giorni" dall'approvazione della da "almeno un quarto dei componenti della Camera dei deputati o un terzo dei componenti del Senato della Repubblica". La Corte costituzionale si pronuncia entro il termine di trenta giorni.

RAFFICHE DI SALVINI "Via le tasse sulle armi, giusto sparare ai ladri"

Matteo Salvini a La Zanzara: "I rom inutili. Sgravi fiscali sulle armi, giusto crivellare di colpi un ladro"




Giusto crivellare di colpi un ladro. Parola di Matteo Salvini, che intervistato a La Zanzara su Radio 24 si scalda quando deve commentare il caso del vicentino condannato a 5 anni di prigione e a un risarcimento di 135mila euro per aver ferito due ladri rom entrati nel suo magazzino. "Vorrei vedere i magistrati che hanno condannato Ermes Mattielli trovarsi nella stessa situazione. Spero che accada poi ne riparliamo. Vediamo se aspettano di essere sprangati per difendersi". "Mattielli – dice Salvini – è un invalido civile che è stato aggredito nel suo magazzino da due nomadi entrati con due spranghe in mano. È esagerato aver ferito questi due delinquenti?". 

"Sgravi fiscali per chi compra armi" - Quando i conduttori Giuseppe Cruciani e David Parenzo lo incalzano, chiedendogli se sia giusto inseguire un ladro e crivellarlo di colpi, Salvini sbotta: "Assolutamente sì". E qui il leader leghista si trasforma in un repubblicano a stelle e strisce, proponendo uno sgravio fiscale per chi compra le armi: "In Italia ci sono un milione e mezzo di persone che detengono armi, per sport o caccia, è un settore che occupa 200mila lavoratori in Italia. Sono per la detassazione per tutti quindi anche per chi vende e produce armi, anche perché il nostro è uno dei Paesi più severi nel rilasciare il porto d'armi". 

"I rom? Nessun contributo all'Italia" - Sui rom, infine, il suo giudizio è definitivo: "A Vicenza i due rapinatori sono nomadi. Guarda caso. Troppi rom rubano e troppi pochi rom lavorano. In Italia non vedo quale grande contributo diano alla collettività. Quando torneremo al governo faremo dei campi sportivi al posto dei campi rom".

IL CAVALLINO VOLA IN BORSA Ferrari, perché è un (buon) affare

Ferrari, in Borsa entro la fine di ottobre: perché è un affare


di Sandro Iacometti
twitter@sandroiacometti



Una holding olandese quotata a Wall Street. È questo il futuro del marchio italiano più famoso del mondo, che si appresta a sbarcare sul listino di New York tra una decina di giorni. Ieri Fca ha annunciato ufficialmente i dettagli tecnici per l' Offerta pubblica del Cavallino rampante. Ad andare in Borsa sarà la controllata New Business Netherlands NV, che prenderà il nome di Ferrari NV. Quest' ultima avrà il 100% della Ferrari Spa, attuale società italiana del gruppo. Fiat Chrysler, che ha in mano il 90% delle quote (il 10% è posseduto da Piero Ferrari) venderà 17,175 milioni di azioni ad un prezzo unitario compreso tra 48 e 52 dollari, l' offerta, destinata sia agli investitori istituzionali sia al retail, sarà completata da una greenshoe da 1,717 milioni di titoli. Il tutto fa circa il 10% del capitale. Il prezzo delle azioni, che saranno negoziate con la sigla simbolica RACE, è attualmente previsto tra i 48 e i 52 dollari. Se l' offerta dovesse fare il pieno l' incasso sarà tra i 906 e i 982 milioni di dollari (800-865 milioni di euro) che saranno tutti destinati a ridurre il forte indebitamento del gruppo.

Il prezzo massimo di vendita corrisponde ad una valorizzazione dell' azienda di circa 9 miliardi, leggermente inferiore ad alcune stime circolate negli scorsi mesi, ma comunque più vicina ai moltiplicatori del lusso (10-12 volte l' ebitda) che a quelli dell' automobile (4-5 volte). È proprio su questo accostamento del marchio Ferrari, oltre che sul numero di azioni offerte relativamente basso, che punta l' ad di Fca Sergio Marchionne per spingere il prezzo di vendita sulla parte alta della forchetta. Il road show negli Usa, partito ieri, farà tappa non a caso in tutti gli hotel più lussuosi degli States e di Londra prima di concludere il tour a Maranello.

Una volta completata la quotazione, che dovrebbe partire mercoledì 21, partirà una complessa operazione di riassetto societario, a colpi di scissioni e fusioni, dovuta sia a questioni di carattere fiscale sia alla necessità di Fiat Chrysler di separare nettamente l' azienda dal gruppo. Il capitale sarà inizialmente ripartito per l' 80% ad Fce, per il 10% a Piero Ferrari e per il restante 10% al mercato. Nei primi mesi del 2016 avverrà lo scorporo di Ferrari NV da Fca. L' 80% delle quote sarà infatti assegnato ai soci di Fiat Chrysler. L' azionariato finale vedrà Exor al 24% e Piero Ferrari al 10%. Il resto, 66%, sarà tutto destinato al mercato. Un flottante enorme, che consentirà comunque di mantenere saldo il controllo (poco meno del 50%) grazie alle leggi olandesi sui doppi diritti di voto. Solo al termine del rimpasto delle azioni, «eventualmente», come si legge nel prospetto, l' azienda potrebbe essere quotata anche a Piazza Affari. Alla guida del gruppo, che secondo le stime del management, chiuderà il terzo trimestre 2015 con ricavi consolidati netti tra 720 e 730 milioni di euro, Ebit tra 140 e 145 milioni, Ebitda tra 210 e 215 milioni, ci sarà sempre Marchionne, in qualità di presidente, e Amedeo Felisa come ad.

martedì 13 ottobre 2015

Terremoto in Regione Lombardia Arrestato il vicepresidente: le accuse

Tangenti, arrestato vicepresidente giunta regionale della Lombardia




Tangenti nella Sanità. Il vicepresidente della Giunta regionale lombarda ed ex assessore alla Sanità Mario Mantovani è stato arrestato con le accuse di concussione, corruzione aggravata e turbata libertà degli incanti, nell’ambito di un’indagine della Procura di Milano. Assieme a lui sono finiti in manette il suo collaboratore Giacomo Di Capua e un ingegnere del provveditorato alle opere pubbliche per la Lombardia e la Liguria, Angelo Bianchi. Le  ordinanze di custodia cautelare sono state firmate dal gip Stefania Pepe, su richiesta del procuratore aggiunto Giulia Perrotti e del pm Giovanni Polizi. 

L'inchiesta - Nell'inchiesta ci sono altri 12 indagati che, come si legge nella nota del procuratore Edmondo Bruti Liberati, "hanno concorso a vario titolo nei reati". La Guardia di Finanza ha effettuato perquisizioni e sequestri di documenti, "in relazione anche ad ulteriori ipotesi di reato", abuso d’ufficio e turbativa d’asta, ipotizzate a carico di Mantovani in concorso con altri. I fatti sarebbero stati commessi fra il 6 giugno 2012 e il 30 giugno 2014. Le attività dei finanzieri sono state svolte nelle province di Milano, Pavia, Varese, Vercelli e Rimini, negli uffici degli indagati nella sede della Regione Lombardia e in 9 abitazioni e 17 enti e società. I fatti sarebbero stati commessi fra il 6 giugno 2012 e il 30 giugno 2014.  Il vicepresidente della Giunta regionale lombarda  avrebbe contribuito a pilotare anche gare relative al trasporto di pazienti dializzati, all’edilizia scolastica e alle case di riposo. Tra le altre accuse anche quella di incarichi pubblici a un ingegnere amico in cambio di lavori gratis nelle sue abitazioni. L’indagine è nata dalla denuncia di Alfio Leonardi, dirigente del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti in servizio presso il Provveditorato alle Opere Pubbliche della Lombardia e della Liguria.  Il Governatore Roberto Maroni dal primo settembre, aveva revocato la delega alla Sanità a Mantovani a cui aveva lasciato la carica di vicepresidente e gli aveva dato le deleghe in materia di relazioni internazionali. 

La replica -  Tra i politici coinvolti nell'inchiesta spunta anche il nome di Massimo Garavaglia, in forza alla Lega Nord, che dopo la diffusione della notizia, decide di parlare. L'accusa a carico dell'assessore all'Economia è di turbativa d'asta. All'AdnKronos spiega "di non sapere assolutamente niente dell'inchiesta", aggiungendo di pretendere "che adesso si pubblichino tutti i miei estratti conto".

PAPA, INQUIETANTE RETROSCENA La furia di Bergoglio: "Quelli io li..." Poi si sente male, panico in Vaticano

Papa Bergoglio: scoppio d'ira e malore dopo la lettera dei cardinali contro il sinodo




Pandemonio in Vaticano. Il sito di news e gossip dagospia.com rivela che ieri sera intorno alle 19, quando sul blog del vaticanista de "L'Espresso" è comparsa la lettera con cui 13 cardinali sollevavano al Papa le loro obiezioni sul Sinodo, il sempre mite, piacione e sorridente Bergoglio sarebbe andato su tutte le furie. Il Papa, scrive Dago, sarebbe addirittura stato colto da un improvviso e violento raptus di ira, tuonando contro le porpore conservatrici "Se le cose stanno così, possono andare via. La Chiesa non ha bisogno di loro, li caccio tutti!". Poi, sfogata la rabbia, ha avuto un malore: tachicardia, sbalzi di pressione. Niente di grave, comunque. Ispiratore della lettera sarebbe il cardinale australiano Pell e a guidare i malpancisti sarebbe Angelo Scola che all’ultimo Conclave sfiorò l’elezione a Papa e che, da molti, è considerato il “vero” capo di Santa Romana Chiesa.

Bonev vs Pascale, dopo il fango, arriva la mazzata: cos'ha deciso il giudice

Michelle Bonev sarà processata per lo stalking a Francesca Pascale




Ex amiche, poi nemiche e in futuro su fronti opposti in tribunale. Il 4 maggio 2016 l'attrice Bulgara Michelle Bonev sarà processata per l'accusa di stalking ai danni di Francesca Pascale, compagna di Silvio Berlusconi. La Corte di Cassazione ha infatti ritenuto errato il giudizio del gup che aveva giudicato non valida la denuncia presentata dalla Pascale ai danni della Bonev per la mancanza di una firma e si è quindi espressa contro la sua archiviazione.

Tra le dichiarazioni contestate dalla compagna di Berlusconi, ci sono quelle fatte da Bonev nel corso di una puntata di "Servizio pubblico" e relative a rapporti sessuali che l'attrice sosteneva di avere avuto con l'ex premier per ottenere la produzione di una fiction e sull'orientamento sessuale della stessa Pascale. I fatti risalgono all'ottobre 2013.

La Jolie è magrissima e irriconoscibile Brad Pitt disperato: "Curati o..." / Guarda

Angelina Jolie pesa meno di 40 chili. Brad Pitt: cura l'anoressia, altrimenti...





Che Angelina Jolie sia magra, troppo magra, si sa. Ma ora arriverebbe l'ultimatum di suo marito Brad Pitt: o curi l'anoressia, o ti lascio. L'attrice premio Oscar

si troverebbe in condizioni di salute particolarmente preoccupanti. Peserebbe meno di 40 chilogrammi, dicono i media americani. Il suo compagno, Brad Pitt, avrebbe minacciato di lasciarla se non proverà a uscire da una fase ormai acuta di anoressia.

Secondo la rivista Star, Angelina peserebbe 37,6 chilogrammi. L’attrice soffrirebbe di anoressia, ma si rifiuterebbe di curarsi e la situazione preoccupa in modo particolare suo marito Brad Pitt. Ancora innamorato di Angelina Jolie, Pitt avrebbe tentato di stimolare la moglie a rendersi conto del grave problema di salute di cui soffre ormai da diverso tempo. Lo avrebbe fatto con una specie di minaccia: o ti curi, o porrò fine al nostro rapporto.

La magrezza dell'ex Ragazza Interrotta era particolarmente evidente nelle sue ultime uscite pubbliche da ambasciatrice UNHRC, mentre in passato la stampa ha spesso scritto della sua lotta contro l’anoressia. Una ex domestica aveva raccontato di come Angelina Jolie fosse stata ricoverata e nutrita a forza. Secondo alcune fonti, la Jolie non sarebbe consapevole del problema che l'ha colpita.

Ricordate la Tipo? Bene, scordatevela Come sarà la nuova berlina Fiat Foto

Ritorna la Tipo, sarà la nuova grande berlina della Fiat. Tanta tecnologia e prezzo contenuto




Ritorna la Tipo, ma questa volta sarà una berlina a tre e non a due volumi come la storica vettura dei primi anni '90. Il gruppo Fca ha svelato che il nuovo modello è stato presentato a maggio, al salone dell'Auto di Istanbul. La nuova Tipo arriverà in Italia a dicembre.   Si tratta di una vettura quattro porte completamente nuova, concepita fin dall'inizio come berlina a tre volumi: disegnata in Italia dal Centro Stile FCA, è stata sviluppata in Turchia insieme a Tofaş R&D, sarà prodotta nello stabilimento Tofas a Bursa. Proprio la Turchia sarà l'unico mercato dove la Tipo non sarà commercializzata con tale sigla bensì con il nome Aegea, già usato alla presentazione a Istanbul.

Caratteristiche - Vettura funzionale che, spiega Fiat, "massimizza il 'value for money'" (rapporto qualità-prezzo, per i comuni mortali), la nuova Tipo sarà disponibile con due turbodiesel Multijet II e due motori a benzina, con cambio manuale o automatico, e potenze tra 95 e 120 CV. Come la berlina degli anni Ottanta da cui prende il nome (che fu Auto dell'Anno 1989 e venne prodotta in 1,9 milioni di esemplari) anche la nuova Tipo si preannuncia ai vertici della categoria per spaziosità, grazie a un passo di 264 cm: lunga 4 metri e mezzo, larga 178 centimetri e alta 148 cm potrà ospitare comodamente 5 persone di corporatura robusta - secondo Fiat - e offrirà una cacapità di carico di oltre 510 litri.

Consumi - I consumi si preannunciano davvero contenuti, soprattutto per i due turbodiesel per i quali Fiat promette meno di 4 litri di gasolio per 100 km, un dato allineato a quello di una city car come Fiat Panda.

Tecnologia - Preannunciata con un listino i
nferiore ai 20 mila euro, la nuova Tipo offrirà anche il sistema Uconnect TM con touch-screen a colori da 5", sistema Bluetooth con vivavoce, streaming audio, lettore di SMS e riconoscimento vocale, porte Aux e USB con l'integrazione di iPod, comandi al volante e, a richiesta, telecamera di parcheggio posteriore e navigatore TomTom.

La Finanza nelle sedi dei club di A e B Il calcio trema, cosa c'è dietro i diritti tv

La Guardia di finanza ha perquisito le sedi di alcune società di serie A e B, si indaga sui diritti Tv




La Guardia di finanza ha perquisito le sedi di alcune società di calcio di serie A e B. L'operazione è avvenuta  nell’ambito dell’indagine della procura di Milano per i reati di turbativa d’asta, turbata libertà degli incanti e ostacolo all’attività degli organi di vigilanza, nella compravendita dei diritti televisivi. Venerdì scorso (9 ottobre) le Fiamme Gialle sono entrate anche nella sede milanese della Lega Calcio con un ordine di esibizione di documenti. Tra gli indagati la Infront, la società di Marco Bogarelli, advisor della Lega Calcio nella vendita dei diritti televisivi delle squadre di serie A e B per i campionati 2015/2017.

I reati - Nell'ordinanza di perquisizione si ipotizza a carico di Infront, Bogarelli, alcuni manager della stessa società e due di Rti (gruppo Mediaset) i reati di turbativa d’asta e turbata libertà degli incanti, nella compravendita dei diritti tv. Altro reato contestato è ostacolo all’attività degli organi di vigilanza, in particolare, alla Commissione per la vigilanza e il controllo delle società di calcio, in riferimento a presunti ritocchi al rialzo dei bilanci di alcune società calcistiche al fine di essere ammesse ai campionati. 

Il fiscalista - Intanto il fiscalista Andrea Baroni non ha risposto alle domande del gip. Baroni è stato arrestato lo scorso venerdì dalla Gdf nell’ambito di uno dei filoni dell’indagine sui diritti televisivi. Baroni è accusato di associazione per delinquere finalizzata al riciclaggio di denaro frutto di evasione fiscale di clienti italiani. Secondo i pm, il fiscalista sarebbe uno dei soci della Tax and Finance (T&F), società di consulenza fiscale con sede a Lugano e uffici in tutto il mondo. Società che tra i clienti, come risulta dall’ordinanza del gip, ha anche la Infront Italy srl di Marco Bogarelli.

"Potete sparare per abbatterli" Londra contro Mosca, guerra aerea

Iraq, i Tornado inglesi armati di missili contro i Mig russi




Non c'è solo la tensione tra Stati Uniti e Russia per la Siria. La stampa britannica riferisce di una situazione tesissima tra Gran Bretagna e Russia nei cieli dell'Iraq. Una tensione che il lancio dei missili di Mosca dal Caspio di qualche giorno fa ha sicuramente accresciuto. Riportano il Times e il Daily Star che i Tornado di Sua Maestà che pattugliano i cieli dell'ex regno di Saddam Hussein saranno armati nelle prossime ore con missili aria a corto raggio. Non certo come contromisura contro l'Isis, che non dispone di una forza aerea. Nè contro l'Iraq. No, i missili aria-aria sono contro la russia e i suoi mig che volano in quell'area, in "competizione" con quelli della Nato. "Dobbiamo proteggere i nostri piloti" spiega una fonte militare anonima citata dal Dily Star. Ai piloti della Raf sono state date istruzioni di evitare qualsiasi contatto ravvicinato coi jet di Mosca, ma se la loro vita dovesse essere in pericolo sono stati autorizzati ad aprire il fuoco contro i Mig. Uno scenario drammatico, perchè potrebbe bastare un solo incidente di questo tipo per innescare uno scontro militare dai confini al momento inimmaginabili.

In risposta alle indiscrezioni di stampa, oggi un portavoce del Foreign Office ha spiegato che l’addetto militare britannico a Mosca è stato convocato domenica dal ministero della Difesa russo. "Il governo russo ha chiesto chiarimenti su alcune informazioni circa le regole della Raf in Iraq". L’addetto militare ha ribadito la preoccupazione del governo britannico per le operazioni militari russe in Siria, con obiettivo i gruppi dell’opposizione legittima" ha detto il portavoce, aggiungendo che le azioni della Russia in Siria hanno causato numerose vittime civili.

lunedì 12 ottobre 2015

Agnelli, le corna e quella paura: Juve-crac, quanto può perdere

Juve nei guai: senza Francesco Calvo a rischio i contratti di sponsorizzazione




Una storia di corna e di soldi. Tanti soldi. Quella di Andrea Agnelli e della sua scappatella con la moglie dell'ex direttore commerciale juventino Francesco Calvo sta assumendo i toni di Beautiful. In cui appunto accanto ad amore, sesso e tradimenti, l'hanno sempre fatta da padroni anche i soldi. Non solo quelli della liquidazione che la Juve ha dovuto pagare a Calvo (circa due milioni di euro) che è poi felicemente approdato nientemeno che al Barcellona. Ma anche quelli che la Juventus rischia di perdere negli anni a venire proprio per la perdita del suo uomo-sponsor migliore di sempre.

Calvo, infatti, aveva portato (complici anche i risultati della squadra) il marketing bianconero alle stelle grazie sopratutto allo spettacolare contratto di sei anni con la Adidas per 139,5 milioni di euro, con una vendita di magliette tre volte superiore all'era Nike grazie all'apertura del marchio Juve ai mercati asiatici, Usa, Australia. Quando, dopo lo scandalo Calciopoli e la retrocessione in Serie B, la Juventus aveva ripreso a vincere, la socità si era data un obiettivo ambizioso: che, come scrive dagospia.com, era passare dal 10° posto nella Money List prodotta da Deloitte sulla base dei ricavi dei club di calcio (con 279 milioni di euro), su fino ad avvicinare i 4 grandi colossi europei: Real Madrid (primo con 549 milioni), Barcellona, Manchester United e Bayern Monaco.

Un obiettivo che ora rischia di sfumare, con tutte le conseguenze del caso sul potenziale dei bianconeri inj termini di calciomercato. A proposito: in questi giorni il Barcellona, dove si è accasato Calvo, ha annunciato un contratto di sponsorizzazione con Qatar Airways da 70 milioni l'anno fino al 2021.

Napoli: Intervista al dott. Giuseppe Papaccioli già Sindaco di Caivano

Napoli: Papaccioli Boccia l'amministrazione Monopoli



di Gaetano Daniele 



Dott. Giuseppe Papaccioli
Dirigente Asl

Papaccioli boccia l'amministrazione Monopoli. Le commesse - aggiunge Papaccioli - non devono essere consegnate a parenti di consiglieri comunali. In più, in questi ultimi 6 mesi di amministrazione, ho notato tantissima spazzatura per strada, anzi, il Sindaco Monopoli garantì alla cittadina che entro settembre, o meglio agli inizi di settembre si sarebbe risolto il problema rifiuti, viceversa, siamo ad ottobre ed il problema spazzatura è aumentato. Le chiacchiere stanno a zero. Monopoli ha fallito. 


Al Sud falso un incidente su tre Ma l'Rc auto aumenta per tutti

Al sud è falso un incidente su 3 Però l’Rca aumenta per tutti


di Matteo Pandini




A livello nazionale il 16,4% degli incidenti stradali è a rischio frode, ma in alcune aree del Paese la percentuale schizza all' insù. È il caso, per esempio, della Campania: a Napoli e dintorni il 39,4% dei sinistri puzza di bruciato contro l' 8,3% della Valle d' Aosta, il 9,7 % del Veneto o l' 11,1% della Lombardia. I dati si riferiscono al 2013 e sono stati presentati dall' Ivass, l' Istituto vigilanza per le assicurazioni, che ha diffuso altre cifre significative. Entrando ancora più nello specifico, l' incidenza degli incidenti sospetti nel 2013 è stato dell' 11,6% nel Nord, del 15% nel Centro Italia, del 29,9% nel Mezzogiorno e del 18,6% nelle Isole. Usando altre cifre, due anni fa i tamponamenti sospetti sono stati circa 460mila su 2 milioni e 800mila incidenti denunciati in tutta la Penisola. Nelle aree dove è diffuso il fenomeno delle frodi, si innesca un meccanismo perverso che mette fuorigioco i periti delle assicurazioni, intasa i tribunali e moltiplica i conflitti di interesse. La casistica suggerisce questo modus operandi. Chi vuol fare il furbetto, denuncia il tamponamento anche a distanza di mesi dall' impatto.

Quasi sempre attraverso studi legali. In questo modo i veicoli risultano già riparati, e quindi non possono essere controllati dagli esperti delle assicurazioni. Per dirimere la faccenda, tutto finisce sulle scrivanie dei giudici di pace. Che da una parte vengono sommersi di carte, dall' altra rischiano di entrare in conflitto di interesse: alcuni di loro sono pure avvocati. Specializzati in infortunistica stradale. Per stabilire torto e ragione, i giudici devono ricorrere a testimoni che non di rado - come accertato dalle forze dell' ordine - risultano falsi. Per evitare questo manicomio, è frequente che le assicurazioni scelgano il male minore. Pagano. Anche per gli incidenti che in altre zone d' Italia verrebbero stoppati. Per recuperare i quattrini buttati al vento, si alzano i premi assicurativi per tutti gli automobilisti. I numeri sono chiari. I sinistri avvenuti nel 2012 e denunciati solo nel 2013-2014 sono il 29,98% nella provincia di Napoli e il 23,45% in tutta la regione Campania.  In Lombardia la percentuale è del 2,67% e nella provincia di Milano si tocca il 2,66%. E ancora: Calabria 6,91%, Lazio 4,92%, Sicilia 4,93%, Veneto 2,34%. Nel Belpaese, la percentuale degli incidenti avvenuti nel 2012 ma denunciati solo nel 2013-2014 è del 5,25%.

Non c' è quindi da stupirsi se il premio medio Ivass - al dicembre 2014 - sia di 766 euro nel Napoletano contro i 448 di Milano, i 549 di Roma, i 460 di Torino, i 492 di Palermo.  Queste cifre sono ovviamente chiare anche al governo, che infatti tenta di intervenire col cosiddetto ddl concorrenza. Una delle idee è l' introduzione di uno sconto obbligatorio in favore degli assicurati più virtuosi (e cioè che non abbiano tamponato negli ultimi 5 anni) purché residenti in regioni dove il costo medio dell' assicurazione è più elevato e abbiano installato una scatola nera. Per fare un esempio, uno scrupoloso automobilista partenopeo avrebbe diritto al bonus, un suo omologo milanese no.

Non solo. In questo modo verrebbe cancellato uno dei criteri oggettivi per la definizione del rischio (e quindi per determinare l' entità dei premi in Italia): quello sulla provincia di residenza. Un territorio viene infatti valutato anche per la qualità e la manutenzione della rete stradale. Se venisse introdotta la novità dello sconto, ci sarebbe un risultato discutibile: farebbe ricadere sui cittadini delle regioni che hanno investito di più sulla sicurezza delle arterie (e che quindi sono meno rischiose per gli automobilisti), la situazione nei territori meno scrupolosi. E dove ci sono più guidatori «furbetti». Detto brutalmente. Gli automobilisti giudiziosi e delle città virtuose, pagherebbero le frodi concentrate in alcune province d' Italia. La piaga dei furbetti In Italia il 16,4% dei sinistri è sospetto, ma nel Mezzogiorno le percentuali salgono: a Napoli il 39% contro l' 11% della Lombardia. La conseguenza è che il nostro Paese paga i premi più alti nella UeAl sud è falso un incidente su 3 Però l' Rca aumenta per tutti.

Tutte le offerte per comprare un'auto dopo lo scandalo mondiale Volkswagen

Dieselgate, tutti gli sconti dopo lo scandalo




E' il momento buono per comprare un'auto. Dopo lo scandalo Voilkswagen, le grandi case automobilistiche hanno preso a farsi la guerra sui prezzi. Fca si è mossa immediatamente. Ha lanciato un'offerta che supervaluta l'usato VW, Audi, Seat e Skoda. L'offerta è semplice: se possiedi una di queste auto, non necessarimente una di quei modelli convolti nello scandalo e la dai in permuta, ottieni un super sconto che varia a seconda del modello che il nuovo cliente Fca intende comprare.  500 euro per Fiat 500, Alfa Romeo MiTo, Lancia Ypsilon, Fiat Panda e Fiat Punto; 750 euro per Alfa Romeo Giulietta, Fiat 500X, Fiat 500L, Fiat Doblò, Fiat Freemont, Fiat Qubo, Jeep Cherokee, Jeep Renegade e Jeep Wrangler; 1.500 euro per una Jeep Grand Cherokee. Non solo Fca. Anche Toyota, come scrive Autotoday, ha avviato delle promozioni sui suoi modelli ad alimentazione ibrida, soprattutto Yaris e la nuova Prius. 

Italia in guerra, retromarcia in tv di Renzi Così il premier ha sbugiardato la Pinotti

Siria, il dietrofront di Matteo Renzi: "L'Italia non interverrà militarmente nel conflitto"




L'Italia non interverrà con propri mezzi militari nel conflitto in Iraq. Lo ha detto Matteo Renzi in diretta tv ospite a Che tempo che fa da Fabio Fazio su Raitre: "Non lo escludo - ha detto il presidente del consiglio - ma non è all’ordine giorno. Che in linea di principio si debba intervenire con le armi in alcune situazioni - ha aggiunto - purtroppo è un dato di fatto, ma dentro un quadro che prevede l’approvazione del Parlamento e in uno scenario condiviso con gli alleati. Oggi la situazione irachena non ha queste caratteristiche". Solo pochi giorni fa, però, il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, aveva invece dichiarato che l'Italia avrebbe messo a disposizione quattro Tornando utlizzati oggi in operazioni umanitarie in Iraq. Il ministro aveva anche escluso il coinvolgimento del Parlamento.

domenica 11 ottobre 2015

Non difendetevi dai rapinatori Invitateli al bar

Non difendetevi dai rapinatori Invitateli al bar


di Vittorio Feltri




Per la giustizia è vietato bloccare i banditi: vanno accolti come i profughi, con un sorriso, perché rubano per necessità


Se non vogliono avere grane e finire in cella, gli italiani devono mettersi in testa un concetto elementare: qualche delinquente cerca di derubarli in casa o di rapinarli in qualsiasi luogo? Non possono reagire in alcun modo.

I banditi che irrompono nella tua abitazione nottetempo, dopo aver forzato la serratura allo scopo di fare una razzia, vanno accolti quali profughi, con un sorriso. Non è solo una questione, pur importante, di bon ton: bisogna capire che i ladri sono indotti a violare la legge per necessità di sopravvivenza.

Non sono loro i cattivi anche se pretendono di impossessarsi dei tuoi beni, a costo di picchiarti e magari di ucciderti; il bastardo sei tu che non spartisci le tue ricchezze con chi è in bolletta. Onde per cui datti una regolata. I criminali ti minacciano con le armi? Invece di difenderti, stappa una bottiglia di champagne o almeno di prosecco, se non desideri spendere troppo, e ricevili in salotto come buonismo comanda. Versa da bere, offri pasticcini e lascia che essi scelgano gli oggetti che maggiormente gradiscono e li portino pure via. Hai denaro contante e gioielli in cassaforte? Perdio, che aspetti, consegna loro le chiavi e non opporre resistenza.

La colpa del fatto che i grassatori si siano ridotti al furto per campare non è loro, bensì della società iniqua. E se la società è iniqua e produce criminali, la responsabilità è anche tua, che hai contribuito a creare troppi poveri disperati e pochi ricchi. Sei abbiente? Paga il fio. Non ti venisse in mente di proteggerti. I banditi sono armati? Non ci badare. Se hai un'arma, dimenticala. Altrimenti, se spari, ferisci o addirittura uccidi, sei un uomo finito. Ti arrestano. Ti processano. Ti obbligano a risarcire il malvivente. Poi ti sbattono in galera per anni perché il rovescio ha sostituito il diritto: non sei tu da compatire, ma coloro che ti hanno spogliato di ogni avere.

Gli ultimi casi di aggressione ne sono la prova provata. A Ermes Mattielli, a Scalini di Arsiero (Vicenza), sono stati inflitti 5 anni di carcere per aver azzoppato due ragazzi, che brandivano una sbarra, e tentavano di fregare del rame nella sua modesta aziendina di straccivendolo. Mattielli non era il primo furto che subiva. Esasperato, ha premuto il grilletto andando a segno. Senza ammazzare, però. I giudici lo hanno condannato a versare 135mila euro ai furfanti. Non fosse sufficiente ciò, hanno stabilito che il padroncino vada in prigione per un lustro. Roba da matti? No. Roba da italiani. Non c'è da protestare: qui non si puniscono i farabutti, bensì i cittadini che ne sono le vittime. Il legislatore se ne guarda dal modificare le norme del codice penale. La legittima difesa (anche delle proprietà) non è mai riconosciuta, ma castigata come illegittima.

C'è poi un episodio recente che grida vendetta. Ci riferiamo al gioielliere di Ercolano. Il quale alcuni giorni orsono è stato rapinato di 5mila euro da due briganti. Uno di essi gli ha puntato la pistola alla tempia. Il commerciante si è ribellato, dalla fondina ha estratto la rivoltella e ha premuto il grilletto. Li ha stecchiti entrambi. Riflessione terra terra: meglio due infami al cimitero che un uomo onesto all'ospedale. Macché. Il gioielliere è sotto inchiesta per eccesso di legittima difesa (quasi che esistesse una difesa moderata e contenuta) davanti a una pistola. Cosa egli avrebbe potuto fare in alternativa? Offrire ai rapinatori dei fiori, dei cioccolatini? Invitarli al bar?

Incredibile ma vero. Il commerciante è stato ora obbligato a fuggire da Ercolano perché minacciato di morte dai famigliari di coloro che ha freddato. Siamo alle solite. I martiri sono i gangster, e il reprobo è chi li ha neutralizzati. Nessuno tutela quest'uomo. È giustizia?

"Ignà, ripensaci", "Resisti, niente fascisti" Marino, e gli slogan dei sostenitori

Ignazio Marino, i suoi sostenitori davanti al Campidoglio




Il sindaco Ignazio Marino è arrivato in piazza del Campidoglio, a Roma, dove un migliaio di persone si sono dati appuntamento per una manifestazione a suo sostegno. I presenti stanno indirizzando il coro 'Venduti, venduti' ai giornalisti presenti. Dopo aver attraversato la piazza e salutato i presenti, il sindaco è rientrato nel palazzo capitolino

Addio bonus 80 euro: l'ultima fregatura Il trucchetto del governo: cosa cambia

Il bonus Irpef di 80 euro si trasforma in detrazione: la "magia" per far scendere le tasse




È durato finché è servito il bonus di 80 euro in busta paga promesso poco prima delle elezioni Europee 2014 da Matteo Renzi e arrivato poco dopo per i lavoratori dipendenti con meno di 1500 euro in busta paga. Ora uno dei simboli del renzismo sta per lasciare il posto a una nuova formula che porta con sè la promessa di un alleggerimento della pressione fiscale.

Il piano - Secondo le prime anticipazioni, il ministero dell'Economia ha intenzione di trasformare il bonus nella prossima legge di Stabilità, facendolo diventare una detrazione. Finora i 10 miliardi spesi per il bonus sono stati considerati in bilancio come prestazione sociale, dato che incide sulla spesa pubblica. La nuova modifica del governo dovrebbe prevedere una leggera proporzionalità applicata in base al reddito. Non più quindi un bonus uguale per tutti, ma una detrazione che potrà oscillare da 79 a 81 euro.

Il sospetto - A prima vista, quello del governo sembrerebbe più una manovra a scopo elettorale che un vero intervento di economia pubblica. Il cruccio per il ministro Pier Carlo Padoad, infatti, starebbe nel fatto che l'Istat classifica il bonus degli 80 euro come prestazione sociale, non considerandolo quindi ai fini del calcolo del Pil. Per il Mef, però, quel bonus va incidere proprio sul reddito Irpef, quindi anche sul calcolo della pressione fiscale. Secondo i dati riportati dal Documento di economia e finanza, che precede la legge di Stabilità, considerando sia le clausole di salvaguardia per il 2016, sia il "cambio di categoria" del bonus di 80 euro, prevedono un calo delle tasse dal 43,1% del 2015 al 42,6% del 2016. E così il gioco di prestigio renziano è fatto.

Caivano (Na): Quanto costa leggere un giornale e prendere un caffè?

Caivano (Na): Quanto costa leggere un giornale e prendere un caffè? 


di Gaetano Daniele



Dopo il dovuto riconoscimento di credito di inizio mandato al Sindaco Monopoli, si possono fare i primi conti sull'operato dell'amministrazione di Destra, ed al di là delle solite scuse, non si può che costatare che la "discontinuità" resta utopia. Monopoli continuerà ad affermare che è colpa dei suoi predecessori che gli hanno lasciato una città disastrata, potrà, e forse con ragione, anche dire che è colpa dei dirigenti dei settori che non rispondono con la dovuta solerzia, anche se a loro si è affidato. Uno in particolare. Ma non entriamo nel vivo della questione, il punto è un altro. Fin'ora però, va sottolineato un altro aspetto, l'amministrazione Monopoli si è rivelata fallimentare, soprattutto sotto il profilo ambientale, e la spazzatura è sotto gli occhi di tutti. 

A voler essere benevoli, in poco più di 6 mesi, l'amministrazione Monopoli, si è limitata all'ordinaria amministrazione. In sintesi, ad un totale "the same". Se così fosse, almeno il caffè e il giornale costavano meno, difatti, come riporta un noto consigliere sulla sua pagina fb, il Sindaco Monopoli, ha speso 250 euro per un Coffè Break, e 350 euro per l'acquisto di tre periodici per un periodo complessivo di mesi 3, ovviamente a spese dei caivanesi. Dettagli, anzi, sciocchezze se si vuole considerare l'abnorme problema rifiuti che pesa gravemente sulla salute dei contribuenti, nonostante paghino il doppio delle tasse. Nulla di personale. 

Insomma, le opposizioni fanno il loro dovere, contrastare l'operato inefficiente di un'amministrazione ferma al palo, proprio come il caso di un consigliere comunale che, solo poche settimane fa, ci metteva al corrente di lasciare Forza Italia per varie incomprensioni di carattere politico, un episodio quasi divertente, infatti, ci informava che il Capo di Staff del Sindaco consegnava pizzini ai suoi consiglieri in una seduta di consiglio comunale. Pizzini intesi come fogliettini di  carta piccoli con su scritto quello che dovevano riportare in aula. Anche se il giorno seguente lo stesso consigliere comunale ci chiedeva di modificare il senso della parola pizzini, perchè appunto, il Capo di Staff del Sindaco si era offeso. Un gioco. La politica ridotta alle interpretazioni psicologiche. Provvedemmo subito alla modifica per non far entrare in conflitto il consigliere comunale con il Capo di Staff, non volevamo questo peso, nonostante avevamo svolto solo il nostro dovere, cioè, riportare quello che ci veniva detto, e, appunto, su indicazione del consigliere comunale ritenemmo che se l'interpretazione del Capo di Staff era male compresa, di modificarla, non cancellarla. Come il caso di oggi della consigliera conoscente di Idea Nuova, Fusco Maria, che stamattina viene offesa su manifesti anonimi che noi de il Notiziario sul web condanniamo fermamente, e quindi tutta la nostra solidarietà alla consigliera Fusco Maria. Gli atti vili e vigliacchi vanno sempre condannati in un Paese democratico dove appunto, si può esprimere liberamente la propria opinione. Perchè dire o scrivere che un conflitto di interesse non deve avvenire in un Comune qualunque, soprattutto in un Comune dove si professa spesso la parola discontinuità, non c'è bisogno di un manifesto anonimo, soprattutto offensivo. 

Per dirla in breve, se il buongiorno si vede dal mattino, non possiamo che accertare l'ulteriore fallimento anche da parte dei cittadini nell'aver dato fiducia ad una netta continuità con il passato, e il tutto avvenuto in meno di 6 mesi di attività politica. Un fallimento, un atto vile, proprio come chi ritenne di pubblicare messaggi strettamente personali su social network, anche se in quel caso fu un fallimento intellettuale. 

Una patrimoniale nascosta sulla casa Cosa succede ai proprietari di immobili

Casa, con l'abolizione della Tasi chi affitta casa sua pagherà più tasse




Un'altra mazzata sulla casa dopo la stangata dei governi Letta e Monti che in tre anni hanno fatto aumentare la tassa sugli immobili del 143%. L'ultima mazzata, dicevamo. Una mazzata nascosta dietro un annuncio che il sapore di campagna elettorale: l'abolizione della Tasi sulla prima casa. L'eliminazione del balzello, come ha precisato il ministro Pier Carlo Padoan, avverrà anche per chi vive in una casa in affitto.  "Appare corretto che l'intervento sia finalizzato all'eliminazione della Tasi sia per i possessori sia per i detentori degli immobili, anche per evitare disparità trattamento tra i contribuenti", aveva spiegato Padoan nel corso di un question time alla Camera. Ma come fa notare oggi Il Giornale i proprietari di immobili in affitto pagheranno di più. Perché non sono prima casa.  Il rischio, fa notare il quotidiano di via Negri, è che con l'abolizione della tassa sui servizi sugli inquilini, sul conto Tasi dei proprietari finisca anche la quota pagata dagli inquilini. Nulla è stato ancora deciso, ma il rischio che alla fine a pagare saranno i proprietari di case date in locazione è molto alto. 

L'onda di Roma affonda Renzi Il sondaggio-tonfo: chi vince

Il sondaggio Ipr Marketing su Napoli: vince il Movimento Cinque Stelle



Renzi visto da Benny
(Libero)

Non solo Roma. Il Movimento Cinque Stelle conquista anche Napoli. I sondaggi sono tutti concordi: è il boom di Grillo. Dopo la rivelazione sulle elezioni nella Capitale, rilevazione che incorona i grillini, arriva il sondaggio realizzato da Ipr Marketing per il Mattino. I  numeri sono chiarissimi: il Movimento Cinque Stelle primo partito, Luigi Di Maio l'avversario da battere. Gianni Lettieri ha più consensi si Mara Carfagna, ma in generale il centrodestra il va male. A sorpresa va male anche  Antonio Bassolino: alla domanda se si è favorevoli o contrari alla sua candidatura il 70 per cento si dice contrario e di questo 70 per cento il 47 appartiene a elettori del Pd. Di Maio è certamente il candidato più amato dai napoletani ma non è detto che alla fine sarà lui a essere candidato perché le selezioni nel partito di Grillo seguono regole precise secondo cui chi ha un incarico non più correre per un altro e poi perché la scelta è affidata alla rete.  

Ercolano (Na): Il Sindaco Bonajuto: "Legalità unica via d'uscita"

Ercolano (Na): Comunicato Stampa


a cura di Gaetano Daniele



Ciro Bonajuto
Sindaco di Ercolano

L'Avv. Ciro Buonajuto (Sindaco di Ercolano) denuncia ai carabinieri le minacce subite dal gioielliere: «Situazione allarmante per tutta la comunità che rappresento. Legalità unica soluzione per uscire da questo vortice di violenza»

«Sono stato alla Tenenza di Ercolano dei Carabinieri per denunciare le minacce gravissime inviate a mezzo stampa e per chiedere che vengano presi tutti i provvedimenti necessari per tutelare e garantire la sicurezza del gioielliere coinvolto nel drammatico episodio verificatosi in città mercoledì scorso, destinatario in queste ore di inquietanti messaggi minatori da parte dei familiari dei rapinatori uccisi. Il clima che si è venuto a creare intorno al gioielliere e alla sua famiglia e, di conseguenza intorno all’intera città di Ercolano e alla comunità che rappresento, ha raggiunto livelli allarmanti. Per questo motivo, ho chiesto che vengano alzati tutti i livelli di controllo e sicurezza per prevenire e arginare qualsiasi tipo di reazione violenta che possa mettere ulteriormente a rischio le persone coinvolte e la cittadinanza tutta», così il sindaco di Ercolano Ciro Buonajuto.

«In questi giorni, inoltre, ho avuto modo di leggere e ascoltare la posizione di chi, come il leader leghista Salvini, ha lanciato l’hashtag #iostocolgioielliere - prosegue Buonajuto -. Mi piacerebbe sapere se Salvini, o chiunque altro abbia utilizzato questa frase, sa come realmente si senta in questo momento il gioielliere coinvolto in questa drammatica vicenda e se immagina come si possa sentire una persona onesta dopo aver ucciso due persone. Io sono stato in contatto con i familiari del gioielliere per testimoniare la vicinanza mia, dell’Amministrazione Comunale e della Città intera. Il figlio mi riferisce che il genitore è ancora in fase di choc e che addirittura fatica a parlare anche ai suoi familiari. Di fronte a questo dramma incalcolabile che ha coinvolto tante persone, credo che l’unico hashtag che possano lanciare le istituzioni e le persone responsabili sia #iostoconlalegalità. Solo rispettando la legge e facendo in modo di prevenire simili situazioni, tutti insieme possiamo contribuire ad evitare il ripetersi di tali episodi.

Ricordiamo agli amici lettori che lo scorso 7 ottobre, ad Ercolano (Na), un gioielliere rapinato ha ucciso due malviventi che lo hanno aggredito. Secondo una prima ricostruzione, il gioielliere aveva appena prelevato in Banca ed era seguito appunto, da due rapinatori, che lo avrebbero minacciato per portare via il denaro davanti all'ingresso di un negozio di bibite e detersivi; l'uomo, 68enne, ha deciso di reagire e ha sparato, freddando i due malviventi. Non si esclude che la rapina fosse stata pianificata con la tecnica del filo di banca, cioè con un complice dei due uccisi che in Banca ha segnalato una preda possibile lasciando un filo di cotone colorato sugli indumenti esterni dell'uomo, ovviamente sono solo ipotesi. In merito indaga la Magistratura. 

Caivano (Na): Amministrazione Monopoli L'Avv. Acerra: "Sleali e Incompetenti"

Caivano (Na): Intervista all'Avv. Domenico Acerra (Civica Liberi Cittadini)


a cura di Gaetano Daniele




Avv. Domenico Acerra
(Liberi Cittadini)



Avv. Acerra, i tempi cambiano e con essi anche le opinioni. Lei è stato candidato con Noi Insieme con Monopoli (Centro Destra), perchè oggi ha deciso di cambiare Lista e schieramento?

Il tempo scorre, le persone  si rivelano per quello che sono, sleali e incompetenti, e io rimango sempre attaccato ai miei ideali di onestà, specchiata moralità, etica pubblica e privata. Posso dire a voce alta di "non aver mai tradito gli ideali della mia gioventu'", è questa la bussola che orienta le mie scelte e caratterizza la mia vita.

Avv. Acerra, ambiente e territorio qual'è la ricetta di Liberi Cittadini?

Quale neocoordinatore della lista Liberi Cittadini, posso solo affermare che metteremo insieme le migliori energie e intelligenze del nostro territorio per dare un fieno serio al noto Paese. Ripristinare le condizioni minime di vivibilità, migliorando l'ambiente e liberando il nostro Paese dalla spazzatura; costruire una amministrazione efficiente, onesta,  veloce, che sia davvero al servizio dei cittadini; creare dibattito pubblico e aprire le stanze dell'amministrazione a tutti i cittadini.  Ecco, questa mi sembra una buona base di partenza per costruire una proposta amministrativa per il futuro di Caivano. 

Avv. Acerra, con quale occhio guarda all'attuale amministrazione Monopoli?

Definire quella di  Monopoli una amministrazione e' usare un eufemismo. Siamo in realtà di fronte a una allegra compagnia di incompetenti, catapultati, cooptati, di persone sganciate dal contesto sociale,  prive di solide idealità politiche, inconsistenti sul piano del dibattito pubblico e a digiuno di qualsiasi competenza amministrativa. Monopoli ha creato un elementare e fragilissimo grumo di potere che ruota intorno a sé e alla sua famiglia, basti a dimostrare ciò che il fratello è, commissario cittadino del primo partito della coalizione, Forza Italia, e il cognato è uno dei reggenti del secondo partito, Idea Nuova. Dunque Monopoli ha denso di governare il Paese attraverso un familismo amorale e ignorante. Credo che farà disastri al Paese e la sua esperienza politica e amministrativa avrà presto fine.

Avv. Acerra, quali obiettivi per Caivano.

L'obiettivo principale è di creare una vera, nuova, onesta e competente classe dirigente. Come lista civica che presto si trasformerà in associazione politica e culturale faremo da lievito al dibattito pubblico e creeremo quel sommovimento culturale necessario per risvegliare le coscienze del nostro Paese. Se davvero vogliamo risollevare Caivano occorre una spinta culturale e uno scatto morale e sociale che finora non c'è stato. Ecco, noi ci proponiamo di far scattare queste due molle fondamentali.

Avv. Acerra, in queste ultime ore è uscito un Post, dove attribuiscono la colpa degli aumenti dei Ticket, quindi parlo di mensa scolastica, all'ex assessore Emione, attualmente leader del centro sinistra. Cosa si sente di rispondere in merito?

Non so se il consigliere Emione, da assessore approvò delibere che aumentassero il costo dei Ticket della mensa scolastica. Questa è una polemica, l'ennesima, sollevata da Coppola, bibliotecario comunale, che approfitta della inettitudine della attuale giunta comunale e del vuoto politico della maggioranza per assurgere di fatto ad attore e leader politico. Anche questa mi sembra una grave distorsione del dibattito pubblico che non può essere inquinato da un dipendente comunale che esorbita dalle sue funzioni. Un "cattivo maestro" che persevera nei suoi orrori e che col tempo noto che è diventato anche un "maestro cattivo". Povero il suo discente consapevole Monopoli, e poveri i giovani consiglieri comunali di maggioranza, che dopo avere ottenuto brillanti risultati elettorali, vengono guidati inconsapevolmente da una cariatide della rivoluzione a la carte, da un parolaio delle idee, da uno che da giovane voleva "abbattere lo stato borghese" e che da anni si ritrova invece a servire i peggiori reggitori di quello stesso stato che lui voleva abbattere, a cui dà gli unici consigli e offre le sole strategie che è in grado di dare: quelle che portano alla disintegrazione politica personale e al disastro amministrativo.

Milano, trasporti e sostenibilità ambientale: lunedì il convegno Move.App Expo 2015

Milano, trasporti e sostenibilità ambientale: lunedì 12 ottobre il convegno Move.App Expo 2015




Conciliare la sostenibilità ambientale con il potenziamento dei trasporti di massa urbani e attraverso i grandi corridoi europei. Sono i temi che saranno affrontati lunedì 12 ottobre alle 10 nella sala Cenacolo del Museo della Scienza di Milano durante il convegno "Mobilità, trasporti ed energia per la crescita sostenibile dei centri urbani", appuntamento inserito nel programma di Move.App Expo 2015. Al dibattito, moderato dal giornalista di Libero Claudio Antonelli, interverranno Riccardo Genova, della Scuola Politecnica dell'Università di Genova, Fiorenzo Galli, direttore generale del Musero della Scienza e Tecnologia, e Luigi Morisi, segretario generale Cifi.