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sabato 27 agosto 2016

FUNERALI DI STATO Mattarella e i politici Le lacrime di coccodrillo

Sergio Mattarella sui luoghi del terremoto. Poi funerali di stato al palazzetto di Ascoli



Il giorno del dolore, dopo quelli dello strazio. Nella giornata di lutto nazionale proclamata dal governo l'altroieri, oggi ad Ascoli Piceno si tengono i funerali di Stato per 34 delle 290 vittime del terremoto. Nel palazzetto dello sport, perchè in chiesa non ci stavano. E' lì che sono arrivate le più alte cariche dello Stato: il premier Matteo Renzi, il presidente del Senato Pietro Grasso e la presidente della Camera Laura Boldrini. Tutti lì a piangere simbolicamente non solo quelle 34 persone che hanno perso la vita, ma anche, simbolicamente, le 260 e oltre (il conteggio purtroppo è ancora in corso) che sono morte tra Amatrice, Accumoli e Arquata.

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha seguito un percorso diverso rispetto alle altre cariche dello Stato: prima di giungere ad Ascoli Piceno, infatti, il capo dello Stato ha voluto visitare i luoghi del sisma, giungendo in elicottero prima ad Amatrice per poi fare tappa anche ad Accumoli, il paese che in pratica non esiste più. Mattarella si è intrattenuto con le autorità locali e ha voluto personalmente ringraziare i soccorritori, ancora all'opera, per il lavoro incredibile svolto negli ultimi giorni. 

I sopravvissuti hanno perso tutto e ora le toghe possono rovinarli

I sopravvissuti al terremoto hanno perso tutto, ora li indagano per omicidio colposo



I sopravvissuti al terremoto piangono i morti, ma tra poco potrebbero finire a processo. È la Procura di Rieti ad avvisare: "C'è la responsabilità della natura e della faglia che si muove, e c'è la responsabilità degli individui. È quella che stiamo cercando di ricostruire". La questione, sia pur a caldo di un disastro da oltre 280 morti, è chiara: i magistrati voglio capire come sono stati realizzati i lavori di ristrutturazione degli edifici crollati. Quelli pubblici (come la scuola elementare di Amatrice, rifatta nel 2012 in apparenza secondo criteri anti-sismici) ma anche quelli privati. E così chi ha perso figli, mogli, mariti e madri potrebbe ritrovarsi tra poco in un altro incubo (sicuramente minore), quello legale. 

Omicidio colposo - La legge, è questo il presupposto del procuratore capo di Rieti Giuseppe Saieva, parla chiaro: chi ristruttura o modifica anche solo parzialmente un edificio in zona sismica deve adeguarsi alle normative anti-sismiche. E qui dunque entra in ballo la responsabilità dei proprietari privati e delle ditte che hanno eseguito i lavori. I singoli cittadini che hanno eseguito in prima persona modifiche alle abitazioni, qui la drammatica beffa, potrebbero essere considerati penalmente responsabili della morte dei loro cari. Come spiega il Messaggero, "basta aver spostato un tramezzo per rischiare di essere accusati di omicidio colposo". 

Macerie piantonate - Si rischia insomma un'inchiesta gigantesca. Quasi sicuramente partirà quella sui lavori agli edifici pubblici, tanto che la Procura di Rieti vuole predisporre un servizio di pattugliamento e piantonamento di quegli stessi edifici e palazzi crollati: sotto le macerie ci sono atti e documenti decisivi per risalire a eventuali responsabilità. Due sono gli edifici nel mirino: il campanile di Accumoli, che ha travolto e ucciso un'intera famiglia, e la chiesetta di Sant'Angelo inaugurata lo scorso 12 agosto: entrambi erano stati ristrutturati dopo il terremoto dell'Umbria del 1997, sfruttando le leggi di finanziamento post-sisma.

Bruno Vespa, un flop totale a Porta a porta: ascolti in picchiata

Bruno Vespa, un flop totale a Porta a porta: ascolti in picchiata


di Gaetano Daniele



Massacrato di critiche e punito dagli ascolti. Bruno Vespa ha pagato carissimo la sua seconda puntata speciale di Porta a porta sul terremoto di Amatrice. Netto calo di ascolti rispetto alla prima serata: 2 milioni di euro netti contro i 3 di 24 ore prima, per uno share sceso di 5 punti dal 17,8% al 12,8. 

LA CRITICA DI BEPPE GRILLO «Vespa, Del Rio e i terremoti che 'creano lavoro...'». Lo scrive Beppe Grillo in un tweet che rimanda ad un post sul suo blog firmato da Dario De Falco, il consigliere comunale del MoVimento 5 Stelle a Pomigliano d'Arco. «Non volevo crederci quando ieri sera mi hanno invitato a guardare questo video. Ma purtroppo ho dovuto constatare con i miei occhi che, l'altra sera a Porta a Porta, il terremoto sia diventato il volano dell'economia», scrive l'esponente del M5S che riporta alcuni virgolettati della trasmissione.

«Bruno Vespa: 'Questa sarebbe una bella botta di ripresa per l'economia perché pensi l'edilizia che cosa non potrebbe farè; Graziano Del Rio: 'Adesso L'Aquila è il più grande cantiere d'Europa e anche l'Emilia è un grandissimo cantiere in crescita, farà Pil'; Bruno Vespa: 'Darà lavoro ad un sacco di gentè».

«Menomale che in studio, Armando Zambrano, presidente del Consiglio nazionale degli Ingegneri, ha detto che, con i soldi impiegati per riparare i danni dei terremoti, avremmo potuto mettere in sicurezza la stragrande maggioranza dei fabbricati che hanno dei problemi. Allora, forse, avremmo potuto evitare anche le stragi di tanti innocenti. E questo viene prima di qualsiasi economia perché la vita umana ha un valore inestimabile. Non ce lo dimentichiamo», conclude De Falco. 

Raiola, il segreto dietro la spesa folle: perché compra la villa di Al Capone

Ecco perché Raiola vuole comprare la villa di Al Capone



Della volontà di Mino Raiola di acquistare la villa di Miami che fu di Al Capone si è scritto molto in questi giorni. Il settimanale Gente (in edicola da sabato 27 agosto) ha scoperto che il super agente dei calciatori avrebbe un motivo in più per volerla: la madre del gangster più famoso d’America si chiamava Teresa Raiola e come il marito nonché padre di Al Capone era originaria di Angri, il paese in provincia di Salerno da cui proviene proprio Mino Raiola. Al Capone, insomma, potrebbe essere un parente del re del calciomercato di questa estate.

Sberla ai dipendenti pubblici: la pagella Così ora potranno essere licenziati

Schiaffo ai dipendenti pubblici: la pagella. Così adesso potranno essere licenziati



I dipendenti pubblici avranno presto una pagella con la quale sarà valutato il loro lavoro ed eventualmente anche la tenuta del loro posto di lavoro. Avanza un po' a fatica la riforma della Pubblica amministrazione voluta dal governo di Matteo Renzi che porta un giro di vite sui soldi distribuiti a pioggia finora a funzionari pubblici e dirigenti. Con il decreto approvato in via preliminare i dirigenti resteranno in carica quattro anni, rinnovabili una sola volta per due anni, ma solo in caso di buoni voti.

La carriera del dipendente pubblico con almeno tre anni di servizio passerà per una selezione sulla quale vigileranno tre commissioni, una statale, una regionale e una locale. Per i super-capi, i 524 direttori generali della Pa, l'ingresso sarà più soft, godranno di una corsia preferenziale negli interpelli a quanti hanno maturato la prima fascia, cioè quelli con cinque anni di servizio. Quando l'incarico sarà scaduto però non ci saranno rinnovi automatici, ma tutti dovranno passare attraverso una nuova selezione.

Il sistema di valutazioni sui singoli dirigenti andrà così a creare un mercato interno nel quale poter scegliere quelli con i voti migliori. Chi non dovrà superare la sufficienza alla fine del ruolo svolto avrà un anno di tempo per trovare un nuovo incarico. Passato questo periodo perderanno il posto. In quel caso comunque il dirigente può sempre salvare il suo posto di lavoro, ma puntando a ruoli di fascia più bassa, anche nella stessa amministrazione nella quale ha fallito.

Volti e nomi delle vittime del sisma: bimbi, carabinieri e flautiste / Guarda

La flautista, il carabiniere, la neonata: le storie di chi ha perso la vita sotto le macerie


















Dopo la paura e il dolore, arrivano le storie. Le storie di chi non ce l'ha fatta, di chi ha perso la vita sotto le macerie. Sono oltre i morti ufficiali, 365 i feriti.

Tra le vite spezzate c'è quella di Fabio Graziani, geometra, e di sua moglie Aurelia Daogaru, vice responsabile dell’associazione regionale volontari assistenza sanitaria. La coppia di Nettuno (Roma) si trovava in vacanza in casa dei parenti ad Amatrice. Si è salvato il figlio di 9 anni che era con loro e che è stato al momento affidato alle cure dei parenti del papà.

Paola Rascelli e suo marito Fabrizio Trabalza: li hanno trovati abbracciati. Erano in vacanza ad Amatrice e avevano festeggiato sulle colline il compleanno di lei, lo scorso 12 agosto. 

Anna Grossi, 21 anni, era una flautista diplomata al Liceo musicale dell’Aquila nell’anno scolastico 2014-2015. L'hanno trovata nella sua casa di Amatrice, morta. 

Marchigiano, 42 anni, Alessandro Neroni, che lavorava per un parrucchiere a Civitanova Marche, è morto ad Amatrice sotto le macerie dell'abitazione dei genitori, ai quali era andato a fare visita. 

Nadia Magnanti aveva appena compiuto 44 anni. Era ad Amatrice insieme al marito e al figlio di 11 anni. Tutti insieme in vacanza lì, nel paese di famiglia della mamma di lei. Loro vivevano a Fonte Nuova, comune a nord di Roma. Mamma e figlio sono morti, il marito ce l'ha fatta e ora la sua vita è dilaniata.

Alberto e Tommaso Reitano, romani, padre e figlio adolescente, venivano qui tutti gli anni. Ieri sono stati schiacciati dal crollo di un’abitazione ad Amatrice: la mamma Patrizia è salva ma in gravissime condizioni. Avevano festeggiato il 4 agosto i 25 anni di matrimonio. 

Maria Elisa Conti, 85enne di Piacenza. Era ad Amatrice come ogni estate. Qui passava le vacanze, nelle zone di origine del marito. E' stata trovata morta nella stanza al secondo piano. Si sono salvati la figlia Cecilia, il genero Gianfranco il nipote Simone.

Bruna Muller e Cesare Marri, anziani di Forlì, da martedì era nella propria casa di Amatrice in vacanza.

Tiziana Lo Presti, 60 anni, era una funzionaria della Protezione civile che aveva dedicato la vita allo studio delle criticità dei post terremoti. Il destino l'ha travolta a Selette, frazione di Amatrice, dove era andata per assistere l’anziana madre.

Elisa Cafini, di 14 anni, dormiva in una casa a Pescara del Tronto insieme al cuginetto di 8 anni. Con le loro famiglie, passavano gli ultimi giorni di vacanza prima della scuola. Sono morti sotto le macerie insieme alle nonne Irma e Rita.G

Giovanissima anche Arianna Masciarelli, 15 anni di Pomezia. Era andata a fare visita ai nonni.  Studiava al liceo artistico di Pomezia. Il padre Tiziano ce l’ha fatta ed è un uomo davastato, adesso.

Marisol aveva solo 18 mesi ed era in vacanza con i genitori. Ad Arquata del Tronto era con sua mamma: Martina Turco era scampata al terremoto dell’Aquila, la sua città. Dopo la terribile esperienza del 2009 aveva deciso di trasferirsi ad Ascoli. Ora il terremoto le ha strappato la figlioletta. Suo marito, invece, si è salvato.

Giampaolo Pace, carabiniere aquilano, 43 anni,  era originario della frazione di Palombaia di Sassa. E' morto ad Accumoli per i gravi crolli dell’abitazione di famiglia dove stava trascorrendo qualche giorno di vacanza. Il suo corpo senza vita è stato trovato dai colleghi dell’Aquila dove viveva e lavorava da alcuni anni.

Ana Huete, 26 anni, aveva 26 anni, era sposata con un italiano. Gestivano una pizzeria a  Granada. Erano in Italia a Illica, uno dei paesi più colpiti dal sisma. Lei è morta, lui ce l'ha fatta e ha avvisato la famiglia di Ana, che è subito arrivata dalla Spagna. 

Enzo Tulli era Assistente Capo della Polizia Stradale, in servizio ad Aprilia. Quarantadue anni, è morto insieme ai suoi due figli, di 14 e 12 anni, nel terremoto ad Amatrice, dove erano in vacanza assieme alla moglie, rimasta illesa.

Giacomo Dell'Otto: agente immobiliare di 52 anni residente nel comune di Sezze, Latina. Era in villeggiatura nella sua casa di famiglia ad Amatrice. Con lui la moglie Aura, la figlia Angela di 13 anni e il fratello Paolo. Sono morti tutti. 

Feltri contro lo "Stato criminale": "Ecco chi ha i morti sulla coscienza"

Feltri: "Chi ha i morti sulla coscienza"


di Vittorio Feltri



Abbiamo svolto una breve ricognizione nei gangli della burocrazia e della politica e siamo riusciti con rapidità a scoprire leggi formalmente complete che disciplinano la materia edilizia antisismica. Non la facciamo tanto lunga per evitare di annoiarvi e arriviamo subito al nocciolo della questione: quelle leggi, approvate negli anni Ottanta (quindi in ritardo rispetto alla necessità), sono quasi sempre state ignorate, e si è bellamente costruito dovunque lungo la dorsale appenninica senza adottare le precauzioni fissate nero su bianco, come se queste non fossero mai state vergate. 

Cosicché la stragrande maggioranza degli edifici eretti negli ultimi decenni non è in grado di resistere alle scosse telluriche. Tanto è vero che in occasione di terremoti molte case cadono come foglie morte provocando stragi di umani, schiacciati dalle macerie. Non solo. Stando alle opinioni degli esperti, anche gli stabili vecchi o addirittura vetusti, con una spesa relativamente bassa, potrebbero essere messi in sicurezza, così come buon senso suggerirebbe in un Paese ad alto rischio sismico. Meglio prevenire una ferita che leccarsela. 

In sostanza, se le norme sopra citate fossero state tradotte in pratica avremmo addirittura risparmiato e, soprattutto, salvato migliaia di vite. Se poi si tiene conto dei miliardi investiti in varie ricostruzioni l'indomani di ogni catastrofe naturale, non è difficile capire che se quei capitali fossero stati utilizzati per rinforzare in senso antisismico palazzi e palazzine, oggi non saremmo qui a disperarci per quanto accaduto nelle Marche, in Umbria e nel Lazio, trascurando i tragici precedenti dell'Aquila,
dell'Emilia eccetera. Era preferibile sborsare per proteggersi che non per finanziarsi le esequie. 

Ciò che sorprende e amareggia è un fatto: il primo a non rispettare le leggi dello Stato è lo Stato stesso. Il quale possiede una miriade di stabili non in regola con le disposizioni che ha solennemente emanato: scuole, Poste, tribunali, enti di ogni specie. La cosa è incredibile solo per chi non conosca lo stile della pubblica amministrazione, che da lustri non versa neppure i contributi per i propri dipendenti, salvo pensionarli ricorrendo al denaro della fiscalità generale. Una ingiustizia raccapricciante. Figuriamoci se uno Stato furbetto e cialtrone quanto quello che abbiamo descritto si preoccupa di controllare che i cittadini edifichino secondo i criteri da esso stesso studiati, varati e violati. Se poi la gente muore sotto il proprio tetto, pazienza, si parla di fatalità, di furia degli elementi e altre simili stupidaggini. La verità è una e basta: il nostro Stato è criminale e pretende correttezza dai “sudditi”. Il cattivo esempio viene sempre dall'alto.