Luigi Di Maio all'ambasciatore: "Beppe Grillo è pronto al passo indietro"
Il M5s rischia di essere la prima forza politica alle future elezioni. Una circostanza che allarma ambasciatori e cancellerie internazionali: come si riveleranno i pentastellati, nel caso vi arrivassero, a Palazzo Chigi? E a cercare di dare una risposta ci ha pensato Luigi Di Maio, il premier in pectore. E delle sue risposte, in un retroscena, dà conto Il Messaggero.
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Siamo all'hotel Kolbe di Roma, dove Di Maio ha incontrato i diplomatici della Ue a 27 più l'ambasciatrice britannica, Jill Morris. E a loro, il grillino, ha svelato il bluff a Cinque Stelle. Già, perché il tanto chiacchierato referendum sull'euro, sostanzialmente, non esiste. Di Maio lo ha bollato come "estrema ratio e quindi un'ipotesi remota, nel caso in cui il M5s andasse al governo". Prima, ha spiegato, ci sarebbero altre strade da percorrere, come mettere in discussione l'ultima firma utile per ratificare il fiscal compact, prevista per novembre.
Ma Di Maio, probabilmente, la battuta più interessante l'ha concessa sul grande capo Beppe Grillo, che sarebbe pronto a un passo indietro: "Come sarà il suo rapporto con Beppe Grillo se diventerà premier?", gli chiedono. E il grillino spiega che "nel momento in cui a settembre ci sarà il candidato premier questa persona avrà piena autonomia nel scegliere la squadra e il programma di governo". Quello di Grillo in caso di vittoria del M5s sarebbe un vero e proprio passo indietro, con incoronazione proprio di Di Maio. Resta un dubbio: ci dobbiamo credere?
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