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mercoledì 14 giugno 2017

CORSO PER GIORNALISTI I vaccini a un punto di svolta: ”I rischi della disinformazione”

I vaccini a un punto di svolta: ”I rischi della disinformazione”


di Eugenia Sermonti



Un incontro di altissimo livello, e che ha visto decine di giornalisti della salute interessati e coinvolti direttamente, il Corso di Formazione Professionale ‘Comunicare i vaccini. L’importanza delle combinazioni vaccinali in pediatria e del vaccino anti-Papillomavirus’ promosso dal Master di I livello ‘La Scienza nella Pratica Giornalistica dell’Università ‘La Sapienza’ di Roma con il supporto non condizionante di MSD e magistralmente organizzato da ProformatComunicazione. Obiettivo - assolutamente ‘centrato’ - quello di contrastare i pericolosi e crescenti fenomeni di cattiva informazione e trasmettere all’opinione pubblica la corretta informazione sul valore dell’immunizzazione, grazie ad un confronto tra una settantina di giornalisti ed esperti di igiene pubblica, pediatri, storici della medicina, sociologi e rappresentanti di associazioni nate spontaneamente per promuovere le vaccinazioni.

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Le ‘cattive’ notizie. Una preoccupante epidemia di morbillo si è diffusa nel nostro Paese, con 2.851casi negli ultimi 5 mesi e mezzo. Un’altra minaccia che si riteneva consegnata al passato, la poliomielite, potrebbe riaffacciarsi dopo anni anche in Italia, uno dei paesi ritenuto da tempo ‘polio-free’. Solo 7 Regioni superano la soglia del 95 per cento per la vaccinazione anti-poliomielite (Piemonte, Lazio, Abruzzo, Molise, Basilicata, Calabria, Sardegna), con un valore medio nazionale del 93,33 per cento. La riacutizzazione, però, riguarda anche altre malattie infettive, come difterite,tetano, epatite B, meningite purulenta da Haemophilus influenzae di tipo b. In Italia, secondo i dati pubblicati dal Ministero della Salute lo scorso 8 giugno, nessuna vaccinazione raggiunge la soglia di sicurezza del 95 per cento. Nel 2016 le coperture vaccinali a 24 mesi per anti-difterica (93,56 per cento), anti-tetanica (93,72 per cento), anti-epatite B (92,98 per cento) e Haemophilus influenzae (93,05 per cento) sono ancora ben al di sotto del valore del 95 per cento. In calo anche la copertura media per pneumococco (88,35 per cento nel 2016 vs 88,7 per cento nel 2015), mentre aumenta quella per il meningococco C (76,6 per cento nel 2015 contro 80,67 per cento nel 2016). Secondo i dati del rapporto OMS ‘World Health Statistics’ 2017, in Italia la copertura vaccinale per tetano, pertosse e difterite,nel 2015, è stata del 93 per cento, fra le più basse della regione europea, superata anche dai paesi africani, quali Rwanda e Tanzania, che sono al 98 per cento, seguiti da Eritrea, Botswana e Algeria che sono al 94 per cento. E ancora l’OMS stima che in tutto il mondo ogni anno 1,5 milioni di bambini muoiano ancora a causa di malattie prevenibili con le vaccinazioni, eppure nel nostro paese non sembra cessare la disinformazione che circola tra web e televisioni, malgrado gli appelli delle istituzioni e della comunità scientifica nazionale ed internazionale.

Le ‘buone’ notizie. La prima, riguarda il ‘Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale 2017-2019’ (Pnpv), pubblicato in Gazzetta ufficiale il 18 febbraio 2017. Il Pnpv per la prima volta inserisce nei Lea (Livelli Essenziali di Assistenza), ovvero come diritto di tutti i cittadini italiani il nuovo calendario vaccinale che:

  • introduce nuove vaccinazioni: meningococco B, rotavirus e varicella nei nuovi nati; HPV nei maschi undicenni; Meningococco tetravalente ACWY135 e richiamo antipolio con IPV negli adolescenti; pneumococco e Zoster nei sessantacinquenni;
  • definisce gli obiettivi di copertura vaccinale per ogni vaccinazione;
  • identifica l’età alla quale vaccinare la popolazione in gratuità;
  • richiede alle Regioni di introdurre l’anagrafe vaccinale informatizzata e di effettuare la chiamata attiva (la lettera di invito alla popolazione) per tutte le vaccinazioni inserite nel calendario.

La seconda novità è il decreto legge 73 del 7 giugno 2017, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, che prevede l’obbligo per l’iscrizione a scuola nella fascia 0-6 anni, di 12 vaccinazioni, gratuite e obbligatorie a partire da settembre 2017 per i nati nel 2017: antidifterica, antitetanica, antipoliomielitica, anti-epatite B, anti-pertosse, anti-meningococco B, anti-meningococco C, anti-morbillo, anti-rosolia, anti-parotite, anti-varicella e anti-Haemophilus influenzae. Queste vaccinazioni sono da somministrare secondo il ‘Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale 2017-2019’ attraverso i vaccini combinati esavalente e MPR/V-MPRV e due vaccini anti-Meningo B e anti-Meningo C. Le combinazioni vaccinali sono oggetto di una seria programmazione e di approfondite ricerche scientifiche. I numerosissimi studi clinici su ampi numeri dimostrano con estrema chiarezza che la somministrazione contemporanea di più antigeni presenti nei vaccini combinati, immessi in commercio dopo accurati studi biomedici, offre una protezione efficace pari a quella dei vaccini somministrati singolarmente, non indebolisce né sovraccarica il sistema immunitario dei piccoli e offre molti altri vantaggi tra cui una migliore compliance della famiglia, minore trauma per il bambino, una vaccinazione più tempestiva e minori accessi al centro vaccinale. 

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