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mercoledì 10 maggio 2017

Igor, il primo errore: "Ritrovato il suo cellulare" Svolta clamorosa: e ora...

Il telefonino trovato nella tana di Igor: dal codice Imei ricostruiti i suoi passi



Il primo passo falso di Igor il Russo, alias Norbert Feher, è ora nelle mani degli uomini che da oltre un mese setacciano i boschi del ferrarese dandogli la caccia. Quella scatola era stata trovata lo scorso 3 aprile proprio nella "zona rossa", sin da subito è stato forte il sospetto che quel telefono fosse appartenuto a Igor, dopo diversi giorni passati a ricostruire il codice Imei riportato sull'involucro di plastica, adesso i sospetti si stanno trasformando in piccole ma determinanti certezze.

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L'involucro del telefonino era stato trovato in una delle prima tane usate da Igor per la sua latitanza, subito dopo l'omicidio di Davide Fabbri, il barista di Budrio. Il covo è servito a Igor fino a poche settimane fa, secondo gli inquirenti, si trova nella zona di Argenta, per certi aspetti proprio casa sua. Proprio da quei luoghi Igor Vaclavic, come è stato conosciuto a lungo, spuntava e spariva per mettere a segno le sue rapine efferate con pugnali, fucile e una volta anche con arco e frecce. Come riporta il Resto del Carlino, Igor avrebbe lasciato tracce evidenti del suo passaggio in quella tana, a partire da una maglietta, due camicie e pure una cravatta, indumento apparso in diverse foto pubblicate da lui su Facebook che negli ultimo mese sono diventate molto popolari.

Ciò che restava del telefonino Wiko scovato nella tana di Igor aveva il codice identificativo grattato, ma non del tutto: "Stiamo cercando di ricostruire quella serie numerica - ha detto uno degli inquirenti al Resto del Carlino - ma non è facile". Di certo quel codice potrà rivelare molti segreti del fuggiasco, a cominciare dal luogo di acquisto e da lì i suoi spostamenti passo dopo passo.

In questi giorni sono state fatte delle verifiche tra i negozi di Ferrara e Bologna che hanno venduto telefoni Wiko. Quello stesso telefono potrebbe essere stato usato da Igor lo scorso 29 marzo, quando una guardia giurata era stata aggredita a Consandolo, probabilmente da Igor. In quell'occasione, gli inquirenti si sono convinti dell'esistenza di una rete di fiancheggiatori di Igor che ne stanno agevolando la fuga. La vittima infatti aveva sentito l'aggressore parlare al telefono: "con un'altra persona alla quale a un certo punto ha detto: 'Ho preso la pistola della vigilanza Securpol'".

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