Pino Daniele, il libro che racconta come è nata la canzone Napul'è
A poco più di due anni dalla morte di Pino Daniele, resta forte il ricordo dell'artista napoletano attraverso i suoi brani, riproposti in diversi festival e raccontati da libri e ricordi di chi lo ha conosciuto da vicino. L'ultimo solo in ordine di tempo è Terra mia (Minimun Fax, 113 pagine) di Claudio Poggi e Daniele Sanzone, nel quale è anche racchiuso il prezioso racconto di quando Pino Daniele ha composto l'immortale Napul'è, come riporta il Fatto quotidiano. Poggi, all'epoca ventenne, racconta: "Mi trovavo in cucina quando Pino iniziò a strimpellare qualcosa, qualcosa per cui mi drizzarono le antenne. Era Na tazzurella'e cafè. Corsi in camera: 'Cazzo, Pinò (lo chiamavano Pinotto), è forte stu piezz!'. 'Na tazzurella'e cafè e mai niente ce fann sapé...', ironia, sfottò, una musica irridente, per celebrare la bevanda più apprezzata di Napoli". Così Poggi preparò un caffè per tutti, Daniele sorseggiando dalla tazzina aggiunge: "Stanotte non riuscivo a durmì e m'è asciuta pure chesta". Così intonò le prime strofe di Napul'è, Poggi è spiazzato: "Rimasi senza parole", lui chiese: "È bell', eh?". Quel brano stava per finire nelle mani di Peppino Di Capri, che Pino apprezzava tanto, ma alla fine la tenne per sé.
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