Reduce di Kabul, paracadutista. Chi è il militare eroe che dà la caccia a Igor
Si chiama Stefano Biasone, è capitano, appartiene al Reggimento Paracadutisti Tuscania ed è un reduce di Kabul, . E' lui a guidare le operazioni di caccia a Igor: lui gestisce e autorizza ogni singola azione all'interno dell'area delle ricerche. Lui dirige centinaia di uomini 24 ore su 24. "È il segreto per coordinare qualunque numero di persone: avere chiara e in tempo reale la posizione di tutte le forze sul terreno", spiega al Corriere della Sera. "È il mio lavoro, sono addestrato per questo. Ho vissuto altri eventi, in passato, forse anche peggiori".
Per esempio in Afghanistan, quando un razzo fu lanciato contro l'ambasciata italiana a Kabul nel gennaio 2016. Allora rimasero ferite due guardie di sicurezza afghane. "Il razzo è arrivato mentre ero in ambasciata per il servizio di coordinamento e sicurezza della missione diplomatica - racconta - e quando ti trovi in quelle situazioni conta molto la professionalità e l'addestramento, appunto".
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Tra le campagne e le paludi tra le province di Ferrara e Bologna, una delle sue prime preoccupazioni è stata organizzare la caccia all'uomo scongiurando il rischio del fuoco amico: "Con tanto personale armato che cerca un uomo a sua volta armato c'è la possibilità concreta che a un certo punto possa essere richiesto l'impiego delle armi. In teoria quindi, in queste condizioni, non si potrebbe nemmeno escludere l'eventualità del fuoco amico ma abbiamo attivato tutte le procedure militari che noi chiamiamo di deconfliction per evitare danni alla popolazione civile o a chi opera sul territorio". Fondamentale è mappare la situazione sul territorio per verificare quali forze stanno agendo e dove. La parola d'ordine è una sola: "Lo prenderemo".
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