Napoli, Luigi De Magistris apre lo sportello Difendi la tua città: "Quereleremo tutti quelli che parlano male di noi"
Napoli spesso è invasa dai rifiuti, i cittadini si lamentano dei disservizi, alcuni territori sono zona franca per la camorra, i black bloc devastano tutto quando arriva Matteo Salvini ed eccetera eccetera. Ma guai a dirlo. E non solo per il rischio di diventare bersagli del "piagnisteo napoletano", ma anche perché ora, il sindaco-Masaniello Luigi De Magistris, ha deciso di querelare tutti coloro che criticheranno il gioiellino partenopeo. Già, il sindaco ex magistrato, piuttosto che occuparsi degli evidenti, cronici e macroscopici problemi della città, ha pensato bene di inaugurare lo sportello online "Difendi la città". A che serve? Presto detto: a segnalare "offese" a Napoli, a raccogliere i profili di tutti quelli che si "permettono" di dire che a Napoli ci sono cose che non funzionano. Dunque, scatteranno le querele. "Una novità assai interessante, una comunità che difende la propria comunità", ha affermato De Magistris commentando l'iniziativa.
La presentazione dello “sportello” di cui si può fruire online è più che chiara: "Da tempo ma sempre più spesso si assiste ad una narrazione distorta e a volte diffamatoria della città di Napoli rendendola oggetto di pregiudizi, stereotipi e dannose generalizzazioni. In riferimento alle attività promosse nell'ambito della delega Napoli Città Autonoma, il Comune istituisce lo sportello online Difendi la Città per raccogliere le segnalazioni dei cittadini napoletani relative alle offese contro Napoli, chiedendo attraverso gli uffici comunali interessati precisazioni ed apposita rettifica ma eventualmente avviando, previa attenta valutazione dell’Avvocatura comunale, iniziative legali per tutelare la dignità del territorio, l’immagine e la reputazione della città di Napoli e del popolo partenopeo".
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Eccola, dunque, l'ultima "mirabolante" iniziativa del sindaco. Tempo, soldi e forze dedicati a questo fantomatico sportello, perfetta espressione del "piagnisteo napoletano". Dito puntato contro gli altri, autocritica zero. E soprattutto querele per tutti: italiani, stranieri, napoletani, nordici. E anche i cori da stadio rientreranno nella "valutazione dell'Avvocatura". Già, perché da che mondo è mondo, per quanto sbagliati e orribili siano, i cori da stadio sfottono, deridono e insultano le altre città. Tutte. Ma soltanto Napoli ritiene di dover querelare i tifosi per una canzoncina allo stadio...
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