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domenica 16 aprile 2017

Il Sanremo Fazio-Littizzetto? Lo scandalo delle mazzette: caos in Rai, ecco chi trema

Festival di Sanremo 2013, lo scandalo delle mazzette: ecco chi trema



La maxi-inchiesta della procura di Roma su un giro di corruzione all'interno della tv di Stato, messo in piedi da due imprenditori spregiudicati, i fratelli David e Danilo Biancifiori, si arricchisce di nuovi risvolti. Come riporta Il Messaggero, spuntano mazzette in contanti e buoni benzina per convincere i dirigenti Rai a pilotare gli appalti relativi al Festival di Sanremo.

Due giorni fa le dichiarazioni dei due managar hanno fatto scattare un sequestro eseguito dai finanzieri del Nucleo di polizia tributaria. Tre ex direttori della fotografia e due ex dirigenti Rai, tutti indagati per corruzione dal pm Giorgio Orano e dal procuratore aggiunto Paolo Ielo, si sono visti decurtare dal conto in banca l'ammontare delle mazzette intascate in tre anni.

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Dopo essere finiti in manette nel 2015, insieme al socio Giuliano Palci, i fratelli hanno iniziato a collaborare con gli inquirenti. Hanno vuotato il sacco: pagamenti, regali, hanno descritto il "circuito chiuso di fornitori Rai, dove si resta se si pagano tangenti a funzionari e a uomini politici". Tutto ciò per ottentere l'esclusiva del "service luci" e audio sul palcoscenico dell'Ariston, due commesse del valore di 259mila e 168mila euro.

Per un totale di 105mila euro per l'ex dirigente Stefano Montesi, all'epoca responsabile della struttura Riprese esterne. L'ex direttore di produzione e responsabile dell'Unità grandi eventi, Maurizio Ciarnò, avrebbe intascato almeno 40mila euro. I tre tecnici indagati sono invece Marco Lucarelli, a cui sono stati sequestrati 40mila euro, Fausto Carboni e Massimo Castrichella, che hanno visto scendere il proprio conto di 20mila euro.

Biancifiori dice: "Ho dato buoni benzina a Ciarnò perché sapeva come stavano costruendo il bando, per Sanremo di sicuro... il 2013 mi hanno chiamato, il 2014 mi hanno sospeso... lo pagavo anche per il collaudo".  
Nel 2015 è scattata l'indagine della procura, dopo la denuncia di una dipendente di Biancifiori che lavorava in due aziende del gruppo: la Di and Di Lighting & Truck e la Di.Bi. Technology, che si sarebbero aggiudicate commesse da centinaia di migliaia di euro, compresi gli appalti del Festival. Il 4 dicembre 2015, David Biancifiori e Palci vengono arrestati.

Per il giudice, il comportamento illegale proseguito dal 2010 al 2014 è diventato un "metodo" in virtù del quale tecnici e funzionari scrivono bandi cuciti su misura per le aziende amiche. "Si conoscevano i contenuti del capitolato prima degli inviti formali", si legge sul Messaggero, "si presentavano dirigenti che concordavano l'offerta".

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