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mercoledì 26 aprile 2017

Il Po si sta spostando, terremoti, dighe e piene Analisi horror: "40 km in un giorno", fin dove arriverà

Il fiume Po si sta spostando verso Nord: nel 1570 si spostò di 40 chilometri



Da secoli il fiume Po ha cominciato la sua marcia inesorabile verso nord. Il percorso visibile oggi dalla via d'acqua più lunga d'Italia è frutto di diversi terremoti, oltre che dell'intervento dell'uomo, che lo hanno fatto slittare per diversi chilometri. Un giorno lo spostamento è stato addirittura di 40 km, era l'11 novembre 1570 quando la foce del fiume si spostò ai confini di Chioggia e del veneziano. Come ricorda il Giornale, un terremoto di magnitudo 5.4 sconvolse il ferrarese, causando un innanzalmento dei 15 centimetri del livello del terreno. Così come cinque anni fa, quando tra il 20 e il 29 maggio in Emilia il suolo si è abbassato di un paio di centimetri vicino la zona di Finale Emilia.

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I segni dei vecchi percorsi sono ancora ben visibili, come quelli evidenti del paleoalveo dei Barchessoni, a Mirandola, in provincia di Modena. Sorvolando quelle zone è possibile notare delle spianate più scure, il letto del vecchio fiume, affiancate da tratti più chiari, cioè i vecchi argini.

Gli studi che si sono spinti in epoche ben più remote, come l'ultimo periodo glaciale, il wurmiano fra 100mila e 10mila anni fa, dimostrano che il Po percorreva un tratto ben più lungo: da Piacenza verso Mirandola e Molinello, andando a sfociare vicino Cervia. I vari interventi dell'uomo hanno influenzato il corso del fiume, con la costruzione di argini più forti e più alti, anche di diversi metri.

E il futuro del Po è segnato da un incessante movimento verso il Settentrione. Un fenomeno legato alle diverse zone sismiche che attraversa il fiume, strette dall'innalzamento degli Appennini fino alla pressione che continua a esercitare la placca africana su quella europea. Un processo di "subduzione", dicono gli esperti, che continua a far scivolare il Vecchio continente sotto quello africano.

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