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mercoledì 26 aprile 2017

Corea, l'allarme dell'ex super-generale a Trump "Vuoi attaccare? Ecco perchè sarà una carneficina"

L'ex generale David Petraeus: "In Corea del Nord rischio carneficina"



Era uno degli uomini più potenti del mondo; capo delle truppe americane in Afghanistan e Medio Oriente, poi capo delle forze armate Usa, infine direttore della Cia. Poi, però, David Petraeus, è caduto da un giorno con l'altro. Aveva un'amante, alla quale aveva imprudentemente rivelato alcuni segreti della sicurezza nazionale. Fu costretto a dimettersi e per un soffio evitò il carcere.

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Oggi, a 64 anni, "il generale" fa il consulente in una prestigiosa società di investitori privati e istituzionali di Manhattan, la Kkr. E in una intervista a "Repubblica" spiega il suo punto di vista su questi primi tre mesi di politica estera e militare targati Donald Trump. Ovvio che, al di là della Siria (i 59 missili lanciati qualche settimana fa) e l'Afghanistan (sganciata la "madre di tutte le bombe"), il teatro più importante e pericoloso sia quello della Corea del Nord: "L'opzione dell'attacco militare resta sul tavolo - spiega Petraeus - ma se si pensa a che tipo di intervento servirebbe per eliminare il programma nucleare, le possibili difese aeree e i missili di Pyongyang, si ha il senso delle potenziali perdite di vite umane. E' una prospettiva triste, ma lo è altrettanto quella di un uomo instabile che sarà con ogni probabilità in grado di colpire Los Angeles o San Francisco con una testata nucleare entro la fine di questo mandato presidenziale. Per questo - prosegue il generale - io ritengo che la mossa decisiva sia quella di convincere la Cina a tagliare il cordone ombelicale con la Corea del Nord".

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