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venerdì 17 marzo 2017

Malattia di Crohn e colite ulcerosa Buoni i risultati con ‘vedolizumab’

Malattia di Crohn e colite ulcerosa Buoni i risultati con ‘vedolizumab’


di Martina Bossi



Confrontarsi sulle criticità e valutare i modelli virtuosi di gestione delle due patologie, per individuare il migliore e più appropriato percorso terapeutico. Con questi obiettivi si è tenuto a Roma, presso l’Istituto Giapponese di Cultura, il Convegno ‘Malattia di Crohn e colite ulcerosa: nuove soluzioni terapeutiche per due patologie croniche e invalidanti’ con il contributo non condizionato di Takeda, che ha visto la partecipazione di istituzioni, clinici, economisti sanitari e pazienti. Le Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali (Mici) colpiscono circa 2,2 milioni di persone in Europa e circa 200 mila in Italia, con un rapido e progressivo aumento di casi ad esordio in età pediatrica: infatti, il 25% dei nuovi casi nella popolazione generale ha meno di 20 anni.

“Le malattie infiammatorie croniche intestinali colpiscono prevalentemente la popolazione giovane ed hanno un notevole impatto sulla qualità di vita dei pazienti - ha detto Monica Boirivant, dirigente di ricerca del Centro Nazionale per la Ricerca e la Valutazione preclinica e clinica dei Farmaci dell’Istituto Superiore di Sanità -  L’incidenza della colite ulcerosa e della malattia di Crohn si attesta rispettivamente sugli 8/100 mila e 5 nuovi casi/100 mila abitanti/anno. La prevalenza delle malattie infiammatorie croniche intestinali presenta una notevole variabilità secondo il paese di origine, da meno di 1 a più di 20 casi per 100.000 abitanti. Considerate molto più frequenti nei paesi del Nord rispetto a quelli del Sud Europa, negli ultimi anni si è assistito ad un notevole aumento d'incidenza anche nell’Europa mediterranea”. A livello mondiale il costo annuale per la sanità pubblica per la malattia di Crohn e colite ulcerosa è di oltre 30 miliardi di euro. Si calcola che in Italia vengano spesi tra i 19. mila e i 23 mila euro in costi diretti per singolo paziente/anno, con un impatto dei costi indiretti sul totale della spesa per queste patologie che va dal 54% al 69%, intendendo per costi indiretti la ridotta produttività, i costi previdenziali ed i pensionamenti anticipati.

“E’ stato calcolato che il costo per paziente con malattia di Crohn durante il primo anno di malattia è di circa 6 mila euro - ha spiegato Matteo Ruggeri, docente di Politica Economica dell'Università Cattolica e responsabile dell'Area Health Economics e HTA di ALTEMS-UCSC - mentre quello relativo alla colite ulcerosa è di circa 3 mila euro. È evidente come una diagnosi precoce e una corretta scelta terapeutica, possano condizionare il decorso della patologia e ridurre le spese legate alla necessità di utilizzare terapie più costose, e ad eventuali complicanze che possono diventare in futuro irreversibili”. Proprio il tema della sostenibilità delle nuove terapie, che negli ultimi anni hanno rivoluzionato l’approccio a queste patologie, è stato al centro del dibattito del meeting. L’immissione sul mercato dei farmaci biologici ha consentito una migliore gestione della patologia e dunque del paziente. L’obiettivo del medico, infatti, non è più quello di raggiungere un semplice miglioramento dei sintomi, ma quello di arginare l’infiammazione della mucosa e le complicanze a lungo termine della patologia, così da evitare l’utilizzo cronico di steroidi, ridurre le ospedalizzazioni e prevenire gli interventi chirurgici legati alle complicanze, senza contare le mancate assenze dal posto di lavoro. Da alcuni mesi, i medici hanno a disposizione una nuova opzione terapeutica, vedolizumab, anticorpo monoclonale anti-Integrina ad azione selettiva a livello intestinale, indicato nella colite ulcerosa e nella malattia di Chron, nelle forme moderato-gravi, non responsive ai trattamenti farmacologici convenzionali. 

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