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venerdì 17 marzo 2017

Chi è? Robe che soltanto a Napoli: quanto guadagna (e per far cosa)

Pietro Spirito, il presidente del porto di Napoli che guadagna più di Vladimir Putin: 230mila euro l'anno



Qui Napoli. Lo stipendio del presidente dell’Autorità portuale del Mar Tirreno, Pietro Spirito? Una cifra folle. Già, perché la sua retribuzione è di 230mila euro all’anno, a cui si devono aggiungere le spese sostenute per le “missioni relative all’assolvimento dei compiti istituzionali". È quanto prevede la delibera del comitato di gestione convalidata dal segretario Francesco Messineo e dal presidente della seduta Umberto Masucci. Un uomo che non rappresenta un paese, che non ne amministra l’economia, che non è la massima carica di uno Stato, come sottolinea Il Giornale, è molto più pagato di altri uomini delle Istituzioni europee: riesce a battere la retribuzione di Putin, 145mila euro, della Merkel, 220mila euro, e di Hollande, 200mila euro.

Il compenso inizialmente era più basso, ma lo scorso dicembre Spirito ha deciso, per mezzo di una delibera a propria firma, di aggiungersi al suo salario fisso provvisorio di 170mila euro un bonus di 60mila euro per i risultati da raggiungere, i quali saranno poi appurati da una commissione specifica. Potrebbe non essere l’ultima modifica perché nel provvedimento dell’Autorità portuale ci sono alcuni riferimenti ai decreti ministeriali e alla normativa nazionale che fanno pensare alla possibilità di ulteriore aumento del maxi-bonifico che sarà “oggetto di una nuova e opportuna valutazione e determinazione” degli uffici competenti.

Spirito è un manager di centrosinistra che, dopo tre anni di commissariamento dell’Autorità, è stato nominato lo scorso novembre dal ministro Graziano Delrio in accordo con il governatore della Regione Campania, Vincenzo De Luca. Ai tempi di Ignazio Marino come sindaco, Spirito guadagnava 100mila euro all’anno per un lavoro di dirigente part time dell’Atac: lavorava due giorni alla settimana e conservava anche la poltrona dell’Interporto di Bologna. Questo doppio incarico riuscì a far rabbrividire l’assessore comunale di quel periodo, Stefano Esposito, oggi senatore del Pd: “Spirito è inadeguato e strapagato”. È proprio l’Esposito che, durante il voto della nomina in commissione Trasporti di Palazzo Madama, aveva sparato su Esposito e sulle scelte del suo partito: “Lui presenta un curriculum che viene giudicato qualificato, ma io la ritengo una scelta sbagliata perché oltre al curriculum conta la pratica. Poi però in questo Paese esistono delle logiche di filiera”.

Il porto di Napoli, intanto, si trova in una situazione davvero critica: ci sono indagini della procura e della Corte dei Conti per avvenimenti legati a concessioni e appalti e c’è un’istruttoria della Unione europea per possibili aiuti di Stato a otto aziende della navalmeccanica, che potrebbero portare al fallimento della struttura nel caso dovesse restituire 145 milioni di euro.

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