BOLKESTEIN La delusione dal DDL Governo Imprenditori balneari in rivolta
a cura di Angela Bechis
“E’ da circa sette anni che il Governo avrebbe dovuto emanare una normativa per risolvere il problema delle concessioni demaniali a uso demaniale-marittimo: prendiamo atto che il Governo approva una legge delega che non prende alcuna decisione e si limita a rimbalzare sul tema, delegando il Parlamento. Per questo riteniamo sottolineare l'importanza di quanto stanno portando avanti gli imprenditori marittimi provenienti da tutta Italia, presente anche una folta delegazione di Maratea". Così l'amministratore del blog il Notiziario, Gaetano Daniele. "Deluso dal DDL, perché non è stato fatto nessun passo avanti rispetto a pochi mesi fa e inoltre non sono state nemmeno preavvisate le regioni”. Nota Daniele.
Difatti, il 15 marzo scorso, i Balneari lucani, insieme a migliaia di Balneari provenienti da tutta Italia si sono riuniti a Roma in Piazza Montecitorio per manifestare il proprio dissenso contro la direttiva Bolkestein e contro il DDL definito "ammazza Balneari", che manda all'asta tutti con un tempo di transizione troppo corto per veder rispettati i propri diritti.
Questo disegno di legge è estremamente negativo e ne va della sopravvivenza di 30.000 aziende con 300.000 posti di lavoro. Dalla piazza un'unica voce, il governo dovrebbe andare a Bruxelles a ridiscutere la Bolkestein e tutelare le 30.000 imprese balneari.
La posizione dei manifestanti è chiara, chiedono con forza una proroga di 30 anni, evitare le aste e sostenere il legittimo affidamento, ossia la tutela del diritto al proprio lavoro. La presenza è stata massiccia nonostante le principali sigle sindacali (sib e fiba) non hanno aderito alla protesta (chissà perché, visto che si tratta di tutelare lavoro a imprese e lavoratori).
La direttiva Balkestein, inoltre, è stata approvata dalla commissione europea nel 2006 e recepita nell'ordinamento italiano nel 2010, prende il nome da Frits Bolkestein, allora commissario europeo per la concorrenza e il mercato interno. L'obiettivo della direttiva e favorire la libera circolazione dei servizi e abbattere le barriere tra i vari paesi dell'Unione Europea, una direttiva che sta per inginocchiare economicamente numerose imprese balneari e ambulanti del nostro territorio in quanto prevede che chiunque da ovunque con società di capitale può avvenire in Italia e portare via le licenze di chi da anni ha investito in questo settore.
I punti fondamentali che chiedono i Balneari sono:
1) No al disegno di legge che prevede evidenze pubbliche per le attuali imprese.
2) Si a una legge che tuteli, tramite il legittimo affidamento, il lavoro delle attuali 30.000 imprese balneari e che eviti per esse - senza se e senza ma - le evidenze pubbliche.
3) No all'inerenza della direttiva servizi "Bolkestein" con l'attuale sistema balneare italiano: 30.000 famiglie hanno realizzato aziende confidando nel rinnovo automatico. Non potrebbero esistere altrove se non dove sono nate e dove hanno speso sudore e sacrifici. Lì c'è la loro storia e tutta la loro vita. Se fossero messe all'asta, nessun indennizzo può ripagarle di un simile danno.
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