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lunedì 27 febbraio 2017

I numeri premiano la ricerca della Fondazione Santa Lucia

I numeri premiano la ricerca  della Fondazione Santa Lucia



di Eugenia Sermonti



Primi nelle scienze mediche, secondi nel settore delle scienze biologiche e di nuovo secondi nelle scienze psicologiche. Sono questi i risultati dell’attività di ricerca della Fondazione Santa Lucia Irccs fotografati, numeri alla mano, dal Rapporto ANVUR 2011-2014 appena pubblicato. Nella sezione degli enti di ricerca che si sono sottoposti su base volontaria al giudizio dell’Agenzia Nazionale della Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca, i risultati prodotti dai Laboratori della Fondazione Santa Lucia IRCCS parlano chiaramente di un soggetto protagonista della ricerca italiana nel settore delle neuroscienze, che riesce con i propri risultati a superare anche grandi istituzioni. “Ringrazio tutti i responsabili di laboratorio e tutti i ricercatori che ogni giorno rendono possibile con il proprio lavoro questo successo: quello che viene riconosciuto è il nostro metodo di lavoro e il nostro modello di ricerca. Valorizzazione e responsabilizzazione diretta per i ricercatori, strategia di innovazione per la ricerca e deciso orientamento alla ricerca traslazionale” ha dichiarato Carlo Caltagirone, direttore scientifico dell’Irccs che a Roma rappresenta un punto di riferimento ogni anno per migliaia di pazienti, provenienti anche da altre Regioni italiane, sottoposti a programmi di neuro-riabilitazione ad alta specializzazione.

Con sessanta laboratori distribuiti a Roma, tra l’ospedale e il vicino Centro Europeo di Ricerca sul Cervello (Cerc), la Fondazione produce un’attività di ricerca valutata, secondo gli standard internazionali, con una media annuale di oltre 2.000 punti di impact factor normalizzato. E nonostante i finanziamenti pubblici all’attività di ricerca della Fondazione si siano ridotti negli ultimi otto anni del 30 per cento, la produttività dei ricercatori della Fondazione è cresciuta del 45 per cento. “I numeri non sono opinioni e dimostrano che la Fondazione Santa Lucia è un centro di eccellenza che merita di essere supportato nell’interesse dei cittadini e del mondo scientifico. Ci auguriamo che la Regione Lazio possa trovare insieme a noi una soluzione per i problemi che da anni non favoriscono un lavorare sereno al servizio della collettività”. Così Luigi Amadio, direttore generale della Fondazione Santa Lucia IRCCS, ha commentato i risultati del nuovo Rapporto Anvur. Un rapporto che arriva a poche settimane dai risultati ufficiali pubblicati dal Ministero della Salute sull’attività di ricerca degli Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (Irccs) italiani, nel quale di nuovo la Fondazione Santa Lucia risulta tra i tredici Irccs che insieme realizzano oltre la metà dell’attività di ricerca dei complessivi 49 Irccs registrati in Italia.


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E l’attività di ricerca della Fondazione non è premiata soltanto dalle statistiche nazionali. Nel mese di febbraio anche i rappresentanti dell’Unione Europea hanno fatto tappa a Roma per prendere visione direttamente delle tecnologie robotiche e dei sistemi d’interfaccia cervello-computer (Bci) sviluppati dai ricercatori della Fondazione e che ora fanno parte dei percorsi di riabilitazione per pazienti con lesioni del midollo spinale e pazienti post-ictus. “Ho visto qui oggi la ricerca applicata in una maniera utile ai pazienti e i pazienti che possono dare ai vostri ricercatori un ritorno per migliorare ancora. Complimenti. Ho visto cose bellissime” è stato il commento di Roberto Viola, direttore generale di DG Connect, responsabile presso la Commissione Europea per lo sviluppo di Comunicazione Digitale e Tecnologie.

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