Gentiloni, le nomine e i "no" a Boschi: così vuole arginare il suo potere
Paolo Gentiloni, nel suo governo, si è ritrovato Maria Elena Boschi e non lo ha mai gradito. Non lo ha mai detto, ovviamente, ma le cronache e le ricostruzioni di stampa hanno dato conto in tutte le salse del disappunto del premier. E infatti, Gentiloni, nell'ombra sta manovrando da tempo per arginare i poteri della Boschi, e dunque per arginare in un qualche modo l'influenza di Matteo Renzi. Obiettivo, scongiurare il voto anticipato ad ogni costo, tanto che in molti danno per certo che il premier arriverà allo scontro con il segretario Pd proprio sulla data delle elezioni. Ma tant'è, per ora i fari sono puntati sulla Boschi, "promossa" a sottosegretario dopo quel ko al referendum che, si ipotizzava, la avrebbe allontanata dalla politica quantomeno fino al ritorno alle urne.
E su come Gentiloni stia lavorando per arginare la Boschi dà utili coordinate Il Fatto Quotidiano, sul quale si legge che per sottrarre parte del potere all'ex ministro delle Riforme, il premier ha respinto un paio di nomine boschiane. Dunque, i nomi. Si parla di Cristiano Ceresani, che non è stato nominato a responsabile del Dipartimento per gli affari giuridici e legislativi (dove resiste Antonella Manzione, comunque in procinto di andare al Consiglio di Stato). Dunque la seconda non-nomina, quella di Roberto Cerreto a vicesegretario generale: Gentiloni ha detto "no" perché la Boschi può già contare su Paolo Aquilanti, segretario generale.
Ma non è tutto. L'assedio di Gentiloni a Maria Elena continua. Infatti senza interpellarla il premier ha confermato i vicesegretari Luigi Fiorentino e Salvo Nastasi, e nelle prossime settimane indicherà un terzo vicesegretario a lui vicino per riempire lo spazio lasciato da Raffaele Tiscar. E ancora, secondo Il Fatto, Gentiloni avrebbe costruito una sorta di struttura parallela, un gabinetto all'americana da riempire con consulenti strategici, e che fa capo ad Antonio Funcinello, ex collaboratore di Luca Lotti ma anche ex portavoce di Gentiloni al tempo in cui si candidò a sindaco di Roma, perdendo (e di brutto) le primarie.
Queste le mosse del presente. Ma ci sono anche altri progetti che riguardano l'imminente futuro, il secondo mese di governo. Gentiloni infatti sta pianificando il suo primo tour per le capitali europee, interviste in tv e ai giornali. E non solo, stringe i contatti con il Vaticano attraverso il cardinale Pietro Parolin, e lo fa senza coinvolgere la Boschi. Gentiloni, insomma, in silenzio plasma il suo governo e cerca di ottenere le condizioni necessarie affinché il suo stesso governo possa resistere.
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