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sabato 17 dicembre 2016

Fedeli: "La laurea? Non ricordo, io..." La ministra si arrampica sugli specchi e modifica il curriculum. Imbarazzante

Fedeli: "La laurea? Non ricordo, io...". La ministra si arrampica sugli specchi e non si dimette. Come la Boschi, imbarazzante


di Gaetano Daniele



"Posso fare la ministra - ministra, ci tengo - dopo una vita così intensa nel sindacato. Sono stata apprezzata, promossa, chiamata a Roma, poi a Bruxelles a guidare il sindacato europeo dei tessili. Ho contribuito a salvare grandi aziende", "sono diventata vicepresidente del Senato e ora sono qui, al ministero dell'Istruzione, e fino a quando questo governo esisterà cercherò di migliorare la scuola, l'università e la ricerca italiana 24 ore al giorno". Valeria Fedeli, dopo lo scandalo della laurea finta in Scienze sociali sul suo curriculum, spiega in una intervista a Repubblica e tenta di minimizzare: "Non ricordo il curriculum con la dicitura laurea, ma quello con su scritto diploma di laurea, rilasciato dopo tre anni dall'Unsas, è stato solo una leggerezza. La laurea è una cosa a cui non ho mai pensato. Ho 40 anni di vita rigorosa nel sindacato, non ho mai usato quel diploma, sono stata sempre una distaccata di settimo livello, maestra d'infanzia distaccata".

Di fatto però la Fedeli ha cambiato il curriculum e ora al posto di laurea si legge diploma: "Io non mi sono laureata perché il sindacato mi ha preso e portata via, è diventata la mia vita. Non una carriera, la vita. Alla laurea non ho mai pensato. Nel 1987 avrei potuto equiparare quei tre anni come assistente sociale al titolo di laurea, ma non l'ho fatto perché era fuori dal mio mondo. Riunioni, incontri con gli operai, viaggi a Bruxelles, e chi l'aveva il tempo per la laurea?".

Quindi dopo tre anni di superiori, ha fatto la maestra d'infanzia e "il fatto che abbia voluto studiare per altri tre anni alla scuola per assistenti sociali senza averne bisogno, avevo già un'occupazione, dimostra che il gusto della conoscenza l'ho sempre avuto". E ancora: "Il mio metodo è l'ascolto e ascolterò con attenzione chi ha competenze straordinarie. Cresceranno le mie. Ascoltare, capire, conoscere. Quarant'anni di applicazione di questo metodo mi aiuteranno anche al ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca". 

Insomma, la Fedeli minimizza e come si dice a Roma la butta in caciara. Una leggerezza. Una cosa da poco. Una semplice bugia. Perchè scandalizzarsi della bugia della Fedeli, quando l'allora ministro della riforma, Maria Elena Boschi, dichiarò che in caso di sconfitta del si, si sarebbe dimessa, ed ora, come premio, viene nominata da Gentiloni addirittura sottosegretario alla presidenza del consiglio? 

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