Lo scandalo a Roma: così i vigili cancellavano le multe ai calciatori
La procura penale e contabile sta conducendo una maxi-indagine sull'operato di cinque dipendenti fra dirigenti e funzionari dell'Ufficio contravvenzioni del Comune di Roma, protagonisti di una truffa milionaria originata dalla cancellazione di contravvenzioni dal 2008 al 2013. L'ammontare del danno erariale è di almeno sei milioni di euro, i protagonisti di questi piaceri sono i più vari: dal ristoratore del centro di Roma e dall'attrice, fino a un magistrato e ad alcuni calciatori del Lazio e della Roma. Infatti dalle indagini della magistratura risulterebbero anche persone e mezzi riconducibili indirettamente al presidente del Lazio, Claudio Lolito (il presidente non è indagato date le misure cautelari grazie alle quali viaggia solo con auto blindate sotto scorta, escluso quindi dalle multe per i passaggi in zona Ztl). La truffa in sè è molto banale: un semplice clic e tutte le infrazione stradali sparivano: passaggio con il semaforo rosso, violazione zona di traffico limitato e divieti di ogni tipo. Dai numerosi accertamenti e dal controllo dei tabulati telefonici degli indagati è emerso come una semplice giustificazione a parole o la richiesta di un semplice favore fosse abbastanza per cancellare totalmente l'infrazione. Spudorato è il caso di un singolo soggetto per cui sono state cancellate multe che ammonterebbero alla modica cifra di 600 mila euro. Per questo "scherzetto" gli indagati del comune di Roma rischiano pene da un abuso di ufficio fino a truffa e falso, per ora esclusa (per assenza di prove) la corruzione.
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