Immigrazione, la beffa (enorme): l'Europa confessa la verità sui clandestini
Chiusura della procedura di infrazione per Italia e Grecia sulla raccolta delle impronte digitali Eurodac per i migranti. Completare entro settembre 2017 i ricollocamenti dei richedenti asilo. Graduale ripresa del trasferimento di migranti in Grecia da altri Stati membri dell’Ue a partire dal 15 marzo. La Commissione europea oggi ha fatto il punto sulla situazione della crisi migratoria, e in particolare sui progressi effettuati nel piano di ricollocamento deciso l’anno scorso da Bruxelles e criticato da molti Stati membri soprattutto dell’Est.
CHIUSURA PROCEDURA SU IMPRONTE DIGITALI
"Sia l’Italia sia la Grecia hanno compiuto sforzi da Ercole negli ultimi mesi nella gestione della crisi dei rifugiati. Il fatto che oggi si chiuda la procedura di infrazione per la raccolta delle impronte digitali ne è la prova", ha annunciato il commissario Ue alla Migrazione e Affari interni Dimitris Avramopoulos durante una conferenza stampa a Bruxelles. "In entrambi gli Stati il tasso di rilevamento delle impronte digitali è ora vicino al 100%", ha aggiunto Avramopoulos. Eurodac è una banca dati dell’Ue per le impronte digitali dei richiedenti asilo per agevolare l’applicazione del regolamento di Dublino, che determina lo Stato membro competente per l’esame di una domanda di asilo presentata nell’Ue.
L’80% DEGLI ARRIVI IN ITALIA SONO DI IRREGOLARI
"Se confrontiamo Italia e Grecia - ha spiegato Avramopoulos - vediamo che fino all’80% dei migranti che attraversano il Mar Egeo sono profughi, mentre la maggioranza di quelli che arrivano in Italia dal Mediterraneo centrale, anche in questo caso l’80%, sono irregolari. Non intendiamo cambiare i criteri" delle nazionalità da ricollocare.
ACCELERARE SU RICOLLOCAMENTI
Gli Stati membri devono costruire intensificare ulteriormente i trasferimenti accogliendo almeno 3mila rifugiati al mese da Italia (un migliaio) e Grecia (2mila), che dovranno aumentare a 4.500 (3mila dalla Grecia e 1.500 dall’Italia) a partire da aprile. Secondo Avramopoulos, obiettivo dell’Ue "è quello di spostare tutti coloro le cui richieste sono ammissibili da Italia e Grecia entro il prossimo anno". In una nota della Commissione europea si precisa infatti che a a novembre vi sono state circa 1.406 delocalizzazioni, il più alto numero mensile fino ad ora, a conferma di un trend positivo che sta continuando, precisa Bruxelles, con il trasferimento dalla Grecia di circa mille persone al mese e un incremento significativo dall’Italia. In totale, 8.162 persone sono state trasferite finora, 6.212 dalla Grecia e 1.950 dall’Italia. La Commissione ritiene di dover trasferire tutti i richiedenti le cui domande siano ammissibili da Grecia e Italia in altri Stati membri entro settembre 2017. Per raggiungere questo obiettivo, gli Stati dovrebbero d’ora in poi effettuare almeno 2mila delocalizzazioni al mese dalla Grecia e mille dall’Italia. A partire dall’aprile 2017, il numero mensile di trasferimenti dalla Grecia deve essere di almeno 3mila e 1.500 dall’Italia.
RIPRESA TRASFERIMENTI IN GRECIA
La Commissione europea ha proposto una graduale ripresa del trasferimento di migranti in Grecia da altri Stati membri dell’Ue a partire dal 15 marzo, alla luce dei progressi compiuto da Atene nella gestione del fenomeno dei richiedenti asilo. Lo ha annunciato il commissario europeo per l’Immigrazione, Dmitris Avramopoulos, durante una conferenza stampa, ammettendo che la Grecia continua a sopportare un’alta pressione migratoria e che persistono ancora alcune carenze nel sistema di asilo. Nello specifico la Grecia ha "notevolmente aumentato" la propria capacità complessiva di accoglienza sia per i migranti irregolari sua per coloro che possono chiedere protezione internazionale. La Grecia ha anche aumentato gli alloggi per i migranti vulnerabili, come i minori non accompagnati, ha accresciuto la capacità del servizio di asilo greco e "sono stati notati anche miglioramenti sostanziali per quanto riguarda la costituzione degli Uffici regionali di asilo". Ma molte azioni restano ancora da fare. Per questo, i trasferimenti potranno riprendere dal 15 marzo solo "in condizioni precisa" e per "alcune categorie di migranti", ha precisato Avrampolous.
L’ACCORDO CON TURCHIA
L’attuazione dell’accordo UE-Turchia per la gestione dei flussi migratori ha confermato il trend positivo. Dal mese di marzo, da quando è stata chiusa la rotta balcanica, gli arrivi in Europa sono stati in media 90 al giorno, rispetto ai 10mila in un solo giorno nel mese di ottobre dello scorso anno, prima che fosse siglato l’accordo. Le operazioni di rimpatrio hanno continuato a essere effettuate portando il numero totale di persone a 1.187. Tuttavia, "permangono carenze notevoli, in particolare per quanto riguarda il ritmo ancora troppo lento dei ritorni dalla Grecia alla Turchia", uno degli elementi dell’accordo. La situazione, secondo la Commissione, merita non solo un attento monitoraggio ma, cosa ancora più importante, ulteriori sforzi per migliorare la situazione nelle isole greche.
Nessun commento:
Posta un commento