Mutande verdi? Non sono mai esistite. Roberto Cota assolto dopo essere stato distrutto
Le mutande verdi? Non sono mai esistite. L’ex governatore Roberto Cota è stato assolto nel processo "rimborsopoli" sulle spese pazze della Regione Piemonte che vedeva imputate 25 persone, 24 consiglieri regionali e una dipendente di un gruppo consiliare. Una farsa, dunque, con cui hanno distrutto parte della carriera politica del leghista, calunniato per anni per la celeberrima vicenda delle "mutande verdi", appunto, emblema di un malaffare che semplicemente non c'era. Per Cota i pm avevano chiesto 2 anni e 4 mesi. Il processo si è chiuso con 10 condanne e 15 assoluzioni. Le pene che erano state chieste dalla procura, a vario titolo per i diversi imputati, andavano da 16 mesi a 4 anni e 4 mesi.
Insieme a Cota sono stati assolti, tutti perché il fatto non sussiste, altri 13 consiglieri regionali e una dipendente di un gruppo. Altri dieci ex consiglieri piemontesi sono stati invece condannati a pene comprese tra i 4 mesi e i 3 anni e 10 mesi: Michele Giovine, Andrea Stara, Michele Formagnana, Mastrullo Angiolino, Roberto Tentoni, Rosanna Costa, Daniele Cantore, Alberto Cortopassi, Giovanni Negro e Augusta Montaruli. Per Giovine la condanna più alta a3 anni e 10 mesi, per Montaruli la più bassa, 4 mesi.
"Sono contento, fin dall’inizio sapevo di essere innocente". Così Cota dopo l'assoluzione. L'ex governatore ha aggiunto: "Questa sentenza dimostra che è giusto avere fiducia e che una parte del sistema funziona". A chi gli faceva notare come il suo coinvolgimento e in particolare la vicenda della "mutande verdi" sia diventata emblema del malaffare politico, citata anche poche ore fa dal premier Matteo Renzi a Torino, Cota ha detto: "Oggi c’è stata la risposta. Renzi farebbe bene a stare zitto e ad interpretare con dignità il ruolo di premier".
Dunque il commento di Guido Carlo Alleva, avvocato di Cota: "Sono molto soddisfatto, è una sentenza accurata, dettagliata e molto meditata che fa giustizia non solo dal punto di vista dei fatti contestati ma anche dal punto di vista giuridico e, in un certo senso, anche mediatico".
Nessun commento:
Posta un commento