Visualizzazioni totali

lunedì 31 ottobre 2016

Il vigile miracolato due volte dal sisma: "Perché devo la mia vita all'orologio"

La storia del Vigile del Fuoco: l'orologio gli ha salvato la vita


di Francesco Pellegrino



Se l'ultima terribile scossa che ha colpito il Centro Italia fosse accaduta sabato e non domenica 30 ottobre, molti vigili del fuoco avrebbero rischiato di restare sotto le macerie. Lo confessa con un filo di sorriso sulle labbra Danilo Vannini, soccorritore dei Vigili del Fuoco di Terni intervistato dal Corriere della sera dopo essere letteralmente scampato all'ultimo sisma. A salvarlo è stato di fatto il cambio dall'ora legale a quella solare. L'inizio degli interventi è stato anticipato di un'ora e quando è arrivata la scossa delle 7.40, tutti i vigili del fuoco erano impegnati nelle prime riunioni o si preparavano per le uscite. "Da due giorni io e un gruppo di colleghi stavamo lavorando sul tetto della basilica di San Benedetto, a Norcia" ha raccontato il vigile che fa parte della squadra speleo-alpino-fluviale. Della basilica è rimasta appena la facciata, ma almeno la squadra di Danilo può ringraziare Santa Barbara, la protettrice del suo Corpo: "È la seconda volta, in questi giorni, che la sorte ci sorride. L'altro giorno siamo scesi dalla piattaforma e dopo dieci minuti è arrivato uno scossone di 4.5 Richter. Come dicevamo con uno dei colleghi poco fa - ha raccontato Danilo - ci siamo giocati due jolly. È andata bene a noi e, per quel che ne so, anche a tanti altri colleghi sparsi ovunque in paesi e paesini dell'Italia centrale. Ad Amatrice, per esempio".

La paura non passa mai, anche se il lavoro dei Vigili del Fuoco si svolge con attrezzature e preparazione che riducono il rischio al minimo possibile. Danilo però ammette: "anche se siamo imbragati, anche se lavoriamo con una soglia di rischio accettabile, con una scossa importante può sempre esserci un imprevisto. È sempre meglio non trovarsi in quel posto".

Nessun commento:

Posta un commento