I Tre Tenorini sono cresciuti: la Notte Magica del Volo sulle orme del Maestro Pavarotti
di Alessandra Menzani
All'inizio erano i «Tre Tenorini». Quando vinsero Ti lascio una canzone erano dei quindicenni pieni di sogni e brufoletti. Per statura anagrafica e fisica, il diminutivo era inevitabile, come quel paragone con Placido Domingo, Luciano Pavarotti e José Carreras. Il leggendario concerto di Caracalla dei «Tre Tenori», nel 1990, sarebbe stato nel loro destino: all'epoca loro non erano ancora nati, ma quell'evento avrebbe condizionato le loro vite.
Ignazio Boschetto, Piero Barone e Gianluca Ginoble, i tre de Il Volo, sono cresciuti e hanno fatto grandi cose: scalato le classifiche Billboard e ITunes, volato in Usa, cantato con Quincy Jones e Barbra Straisand, urlato nei tempi della musica come il Radio City Music Hall e Madison Square Garden, conquistato l'America latina, sono stati ospitati da Ellen DeGeneres e, recentemente, alla finale di America's got talent. Si sono esibiti davanti a Bill Clinton e al Papa, hanno vinto Sanremo e rappresentato l'Italia all' Eurovision. Hanno macinato successi e simpatia, ma anche gossip ai confini dell' horror, come quello della camera d' albergo in Svizzera trasformata in un porcile.
I vocioni che poco c'azzeccano con la loro età, il Belcanto italico, lo stile tradizionale: questi tre giovani-vecchi adesso fanno il passo che mancava. Quando Michele Torpedine, il manager, ha proposto loro di rifare quella la notte dei Tre Tenori in una serata evento a Firenze, e poi i Cd e i Dvd, sono quasi caduti dai loro lettini mentre prendevano il sole a Taormina, la scorsa estate.
Anche se l' 80% di questi brani già faceva parte del loro repertorio, cantare Nessun Dorma, O' sole mio, Ave Maria, Tosca, La Traviata in stile operistico non era un' ambizione da poco, il rischio di imitazione era concreto. Ma il progetto (commercialmente perfetto) era irrinunciabile, hanno detto sì e hanno chiamato come testimonial lo stesso Placido Domingo, che ha cantato con loro. Il risultato, Notte Magica, benedetto anche da Nicoletta Mantovani, vedova di Pavarotti, è in vendita da ieri con l' etichetta Sony.
Li guardi, i tre del Volo, e ti convinci che muoiano dalla voglia di cantare pezzi più pop e adatti ai loro dati anagrafici: hanno vent' anni, dopotutto, sono carini e vestono alla moda, le qualità per misurarsi con uno stile di questo millennio le hanno tutte. Ma loro fanno quello che piace alla gente: quel canto armonioso e urlato che ha fatto conoscere e amare la musica italiana nel mondo.
Fanno quello che la gente cerca, inteneriscono, sono patriottici ed entusiasti, te ne innamori. Dopotutto, al momento, sono gli unici connazionali ad essere delle vere star all' estero. «Questo progetto ci fa fare il salto», ammette Gianluca, il bello dei tre, «non vogliamo assolutamente imitare quelli che per noi sono stati dei miti, ma abbiamo l' intenzione di avvicinare le giovani generazioni a questo genere». Annuisce Ignazio, la voce più pop. «Quel concerto di Caracalla è sempre stata la nostra ispirazione», prosegue Piero Barone, l' occhialuto, il più tenorile del trio, «ci abbiamo lavorato due mesi ed è nato Notte Magica, per noi è come un figlio». Nell'album anche una versione di My Way di Frank Sinatra.
Piero spiega: «Non vogliamo andare alla Scala o ai teatro dell'opera, ma in tour andremo nelle arene». Prima delle tappe in Italia, il tour sarà anticipato da una lunghissima cavalcata mondiale che avrà inizio il 4 marzo 2017 dal Radio City Music Hall di New York. Raddoppiano gli appuntamenti all'Arena di Verona: si aggiunge sabato 20 maggio al concerto già previsto venerdì 19. Saranno 3 i live al Teatro Antico di Taormina il prossimo giugno (1, 3 e 4). Il Volo annuncia anche che accompagnerà in tour Mariah Carey. «Il pop lo fanno tutti, noi facciamo questo genere diverso dagli altri e siamo unici», chiariscono. E comunque hanno 20 anni: c' è sempre tempo per diventare giovani.
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