"Come sbatterò Hillary in galera": un duello brutale
Dopo il cosiddetto "pussygate", il video-leak che ha inguaiato Donald Trump, il secondo, attesissimo, confronto televisivo tra il candidato repubblicano e Hillary Clinton. Una guerriglia, una battaglia a suon di colpi bassi, astio, accuse e rancori. Le scintille, va da sé, soprattutto sulle accuse di sessismo a Trump e sul mail-gate della Clinton.
Tra i fendenti più duri, quello di The Donald: "Se fossi io a fare le leggi saresti in galera". Una sorta di promessa ad Hillary: se verrò eletto, ti sbatto in cella. Promessa poi esplicitata: "Se dovessi vincere dirò all'attorney general di nominare un magistrato ad hoc per indagare su ciò che ha fatto". Hillary si è messa sulle difensive: la scelta di gestire le email su un server privato ai tempi in cui era segretario di Stato è uno dei temi su cui è più vulnerabile. Da par suo ha negato che ci sia alcuna prova che le mail siano state oggetto di attacchi hacker. Trump la ha provocata, la Clinton ha tentato in tutti i modi il battibecco, apparendo in difficoltà.
Incalzato sul sext-tape, Trump si è difeso affermando che quelli, ripresi fuorionda, erano "discorsi tra uomini". Dunque ha riconosciuto di "non essere fiero" di ciò che ha detto ma ha sostenuto che non è ciò che conta per gli elettori in un'epoca in cui "hai l'Isis, guerre terribili e massacri nel mondo". E ancora, si è scusato, per poi definire "chiacchiere da spogliatoio maschile" quelle della clip incriminata. Dunque, il rilancio: "Bill Clinton fece anche di peggio". E ancora, contro Hillary: "Io sessista? Lei attaccò le donne abusate dal marito". Il tutto poche ore dopo che The Donald aveva ricordato lo "stupro di Bill", un vecchio e controverso caso.
A quel punto, oltre al sesso, la Clinton ha tirato fuori pure Vladimir Putin: "Non c'è mai stata una così grande ingerenza russa sul voto", ha affermato. La candidata repubblicana ha accusato Trump di avere forti legami economici e politici con Mosca e Putin. Il diretto interessato ha negato, salvo poi ammettere che l'alleanza con il Cremlino renderebbe più semplice la guerra all'Isis.
Oltre ai fatti, la mimica: il nervosismo dei corpi, le voci che si sovrapponevano, a indicare una forte e reale sensazione di antipatia tra i due. Per inciso, il dibattito è stato il più twittato nella storia: ha superato il record di 17,1 milioni di tweet del primo duello. Spaccati gli analisti sul "vincitore" del duello: alcuni si schierano con Trump, altri con Hillary. Il primo istant poll della Cnn ha dato la democratica in vantaggio con il 57 per cento.
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