Voce all'informazione Mormile: "Monopoli scenda in piazza tra i problemi reali"
di Gaetano Daniele
Alfonso Mormile Vicedirettore Minformo |
Vicedirettore Mormile, in un suo recente articolo, fotografa in maniera reale l'attuale situazione politica. Monopoli in pieno dissesto finanziario assume un addetto stampa che nonostante si sia dimesso, a tutto oggi, da indiscrezioni, pare dettare ancora linee al primo cittadino. Infatti, sono recenti le sue dichiarazioni di un governo di salute pubblica. Infine, sono di oggi le dichiarazioni pesanti del dott. Vito Coppola, in merito a "Conti che non quadrano da Corte dei Conti". Lei che vive il territorio in maniera incisiva, cosa dice?
Non c’è molto da aggiungere, la situazione è veramente triste, l’elezione di Monopoli è stata una sventura per Caivano. Che i conti fossero gonfiati lo si sapeva da tempo immemore, le riscossioni degli affitti e delle tasse nel rione Parco Verde sono impossibili, spesso a ragione visto che molti abitanti vivono in una situazione di disagio assoluto. Chi si avventurasse all'interno del quartiere toccherebbe con mano la situazione da terzo mondo in cui sono costretti quei cittadini. A questo si può aggiungere una buona dose di negligenza da parte dei Dirigenti che hanno la mano facile con le determine di urgenza. Il nostro paese ormai è in preda alla follia dei politici, di maggioranza e di opposizione, ed è a quest’ultima a cui do la maggior parte delle colpe. Qualcuno sa che esiste una minoranza di opposizione? Vuoto assoluto, questo governo fa quello che gli pare e il Sindaco ha assunto pieni poteri con la giunta di "Alto Profilo" rivelatasi poi davvero imbarazzante, a tratti inconsistente come la stessa opposizione. I conti non tornano perché non c’è stata una visione di insieme da parte della maggioranza.
Vicedirettore Mormile, il leader delle opposizioni in consiglio comunale, Arch. Luigi Sirico, invitò il primo cittadino a dimettersi, lei è d'accordo con la linea del Pd?
In linea di massima sono d’accordo anche se Luigi Sirico ormai dovrebbe dichiarare la sua assoluta estraneità alla faccenda del governo Caivanese. Un leader che ha scelto di dispensare le sue competenze in un comune che non è il suo, forse non tiene a cuore le sorti dei suoi concittadini. A sua discolpa posso dire che ha evitato l’onta di appartenere a un Governo fallimentare in tutto, opposizione compresa, il peggiore che io ricordi dai tempi di Felice Capone.
Vicedirettore Mormile, qual è la sua ricetta. Insomma, come si può salvare questo Paese?
Oltretutto sono un attivista, pluri-querelato per le mie posizioni politiche, quindi sono assolutamente di parte. Non esiste una ricetta, sarebbe pura utopia pensarlo, e sostenerlo darebbe ai politici un puntello per rinfacciare che i problemi si possono affrontare solo stando dentro la casa comunale. Una cosa è certa, la soluzione sta nel non accettare alcun compromesso, ne in fase elettorale ne fingendo di prendere a cuore i problemi dei cittadini per raccattare voti. Se non si fanno promesse non bisogna soddisfarle, il bene deve essere comune, i bisogni dei singoli vanno analizzati caso per caso. L’attuale amministrazione invece, quando si è accorta che non poteva mantenerle, ha dichiarato il dissesto, un bel pretesto che li ha tirati fuori dall'impiccio degli accordi presi, delle parole date, dei patti velati. Il Movimento non promette, cerca di far comprendere la sua visione della gestione della cosa pubblica, a partire dalla raccolta differenziata che farebbe guadagnare al comune e ai cittadini un bel gruzzolo da poter utilizzare, ad esempio, per la mensa scolastica, per i buoni libri e tante altre iniziative di pubblico interesse. Sarebbero centinaia di migliaia di euro, niente male per un comune in dissesto.
Vicedirettore Mormile, si sente di aggiungere altro?
Vorrei fare un appello al Sindaco, invece di perdere tempo a bannare le persone su Facebook, facesse più vita sociale, scendesse dallo scranno per incontrare i cittadini, facesse il consiglio comunale nelle piazze (sempre che ci sarà mai più un consiglio), mettesse la faccia quando ci sono da prendere decisioni impopolari e non solo quando c’è da inaugurare centri scommesse o presenziare a eventi sportivi.
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