Arriva la pagella del Fisco. Così lo Stato ti fa pagare più tasse
Chi pensava di esultare alla notizia dell'abolizione degli studi di settore farebbe bene a mettere da parte la torta con le candeline e prepararsi al peggio. L'ultima trovata del Fisco italiano prevede l'introduzione di una pagella per valutare i redditi dichiarati dai lavoratori autonomi. E come riporta il Giornale, le differenze tra il vecchio e il nuovo sistema sembrano impercettibili, almeno nella sostanza.
Dal 1993 l'Agenzia delle entrate ha sottoposto i lavoratori autonomi al crudelissimo quanto ottuso filtro degli studi di settore, in base al quale un carrozziere non poteva dichiarare nè meno nè più di quanto lo stesso fisco stimasse corretto. Così poteva succedere che un artigiano poteva anche subire accertamenti maniacali perché nell'ultimo anno fiscale aveva guadagnato più del solito. E invece passava liscio chi pur di restare coerente con le stime del Fisco, sfruttava ogni sotterfugio per evadere le cifre guadagnate in eccesso.
Il nuovo meccanismo della compliance si ammanta solo di fascino esterofilo nel nome, ma nei fatti è la stessa mannaia di prima. Il fisco darà voti alti a chi dichiarerà redditi in linea con le proprie stime, in caso contrario si andrà sotto la sufficienza e saranno dolori. Resta però il dato incontrovertibile che anche negli ultimi anni, i contribuenti più onesti hanno continuato a pagare più di tutti. Stando ai dati del ministero dell'Economia, nei primi sei mesi del 2016 le entrate fiscali sono aumentate del 3,8% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Sono salite anche le imposte dirette del 3,6%, del 4% quelle indirettre, del 7,6% l'Iva e ciliegina sulla torta sono aumentati anche i controlli e gli accertamenti del 2,5%. All'orizzonte di un premio per chi ha sempre pagato onestamente non si intravede neanche l'ombra.
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