Novara, il sindaco permette a chi non può pagare Imu e Tasi di convertire le tasse in lavoro per il Comune
L'Italia che funziona, che si arrovella e che si rimbocca le maniche per far fronte alla crisi, esiste. E il risultato è da prendere a modello. A Invorio, piccolo comune di provincia di Novara, il sindaco Dario Piola ha tradotto in pratica uno dei provvedimenti dello Sblocca Italia del 2014 che prevede misure di agevolazione della partecipazione delle comunità locali in materia di tutela e valorizzazione del territorio. Ovvero dà la possibilità ai cittadini che non riescono a pagare le tasse comunali di commutarle in lavoro utile per il paese.
Il funzionamento - Raccogliere l'immondizia, potare le piante e tinteggiare le aule delle scuole: solo qualche esempio delle innumerevoli esigenze cui i Comuni riescono sempre meno a far fronte per i continui tagli ai fondi e per i blocchi di assunzioni in tempi di austerità. Parallelamente, sempre più diffusa è la difficoltà per il cittadino di corrispondere con puntualità tasse gravose come Imu e Tasi. La soluzione di barattare i soldi dovuti con ore di lavoro premia la volontà dei cittadini morosi (tante volte non per colpa loro) di non rimanere con le mani in mano e fare della dignità la loro bandiera. La proposta ha già avuto successo: i telefoni del comune squillano continuamente, all'altro capo gente che chiede informazioni su come fare per usufruire dello scambio.
Il primo candidato - Un lavoratore c'è già. Si tratta di un moroso senza colpa delle case popolari, un sessantenne che ha perso quattro anni fa il suo lavoro, e che afferma: "Anche mia moglie è disoccupata e non vogliamo pesare sui nostri figli che hanno già famiglia. Vogliamo sentirci a casa nostra e compensare gli affitti che non riusciamo a pagare". Una sua ora di lavoro equivarrà a 7,5 euro; si comincia lunedì, pulendo le strade per 4 ore al giorno per circa due mesi, per un totale di 1200 euro che andranno a coprire i debiti precedentemente contratti col Comune.
Le regole - Possono farsi avanti volontariamente e chiedere il baratto amministrativo i residenti maggiorenni con indicatore Isee non superiore a 8500 euro con tributi comunali non pagati o che hanno ottenuto contributi come inquilini morosi negli ultimi tre anni. Una soluzione che aiuterebbe i Comuni e i cittadini: i primi nel far fronte alle ristrettezze economiche, i secondi nel riconquistare la loro dignità che la crisi ha spazzato via con i suoi tentacoli.
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