Il dramma privato di Tiberio Timperi: "I giudici danno sempre ragione alle mamme"
Tiberio Timperi è uno dei tanti papà separati ed è anche diventato uno dei leader della battaglia per la difesa dei loro diritti. Parla della situazione italiana, spiega in un'intervista a Il Giorno come in Italia ci sia un problema culturale per cui "la mamma è sempre buona, mentre il padre è colpevole a prescindere. La paternità è rilevante solo a livello finanziario, il padre è il socio di maggioranza senza diritto di voto. Le decisioni dei giudici spesso escludono la figura paterna, che però è importantissima nel delineare le regole educative. Se si cancellano i padri non meravigliamoci della società malata che abbiamo oggi". Giudica, sulla base della sua esperienza personale, un "fallimento" la legge sull'affido condiviso. E fa un esempio: "Io volevo che mio figlio andasse in una scuola pubblica, la madre in una privata, alla fine il giudice ha deciso per una terza. Per denunciare queste e altre disfunzioni ho intenzione di chiedere un incontro al ministro della giustizia Andrea Orlando".
La richieste - E ancora: "Chiederei al governo Renzi oltre che i patti prematrimoniali anche l'obbligo di rendicontazione. Io do 2500 euro al mese per il mantenimento di mio figlio, ma non so come vengono spesi". Parla ancora della sua triste vicenda personale: "Io sono stato accusato di ingiurie e percosse a terzi, e maltrattamenti nei confronti di mio figlio, ma le denunce sono state archiviate. Però il giudice non ha agito contro chi mi aveva falsamente accusato". Poi l'ultima richiesta: "Vorrei chiedere che i giudici che si occupano di diritto di famiglia fossero specializzati, preferibilmente non divorziati e non tutte donne. Ogni tanto nelle aule di giustizia vorrei incontrare anche qualche uomo. In tribunale mi sento, in quanto maschio, ontologicamente colpevole. Ogni mese un figlio trascorre 23 giorni con la madre e 8 col padre: che possibilità c' è per un uomo di stabilire un rapporto profondo con il figlio? Vorrei una più equa ripartizione dei tempi».
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