Renzi Il piano inverosimile: come vuole cambiare il referendum
Dopo la sonora sconfitta alle elezioni amministrative Matteo Renzi si è chiuso con i suoi a Palazzo Chigi per trovare "l'idea giusta", per rilanciare il Pd - e se stesso - in vista del referendum. Appuntamento che Renzi per primo ha definito come un plebiscito sulla sua leadership. Ora però, riporta La Stampa in un retroscena, il premier sembra pentito e in un estremo conto alla rovescia deve riuscire entro autunno a riconvertire il partito, o meglio, quello che ne resta.
Tanto che Renzi sembra voglia posticipare la data del referendum per avere più tempo per convincere a votare sì. Solo poco tempo fa aveva pensato al 2 ottobre. Poi, qualche giorno fa, come nulla fosse, ha invece buttato lì altre date "il 9 o il 16 ottobre". Ora invece sta seriamente valutando l'ipotesi di far slittare il referendum fino al 23 o addirittura al 30 ottobre. Così avrebbe tre, quattro settimane in più di campagna elettorale.
Le grane del premier però non finiscono qui: Angelino Alfano ha detto chiaramente a Renzi che Ncd appoggerà il governo fino al referendum di autunno, dopodiché "finirà la natura istituzionale del governo" e dunque si porrà il problema della permanenza del partito nell'esecutivo, nel caso in cui Renzi non intenda rivedere l'Italicum, consentendo la possibilità ai partiti di coalizzarsi. Renzi non gli ha risposto.
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