Svolta in campionato: "Si può bestemmiare". Via libera dai fedelissimi del Papa
Bestemmiare in campo: da oggi si può, anche nel campionato di calcio cattolico. Il Csi, l’associazione sportiva fondata dall'Azione Cattolica nel 1944, di Torino ha deciso di depenalizzare le le tanto malviste imprecazioni a sfondo religioso. Niente più cartellino rosso, quindi, ma azzurro. Invece di essere espulso, il giocatore che proprio non riesce a trattenersi verrà allontanato temporaneamente dal campo. L’azzurro è una misura introdotta nei campionati Csi già da qualche stagione per punire una serie di infrazioni, tra cui il fallo da ultimo uomo e ora anche la bestemmia. La depenalizzazione, già adottata dal Csi di Bologna nel 2013, è arrivata dopo le richieste dei dirigenti di alcune squadre. "Le nostre sono partite combattute ma pur sempre amatoriali – ha spiegato Stefano Gubernati, allenatore in seconda di una delle squadre, - Lo spirito è far giocare tutti. Una sanzione intermedia è più giusta". "E' vero che smoccolare non è bello, non è educato, non si fa – ha ammesso Gianco Ferreri, dirigente, - Però ogni tanto qualcosa scappa, magari dopo un pestone o un contrasto troppo duro. Dopotutto stiamo giocando a calcio. A tanti l'espulsione sembrava eccessiva: siamo gente che gioca per pura passione”. Poi continua raccontando un aneddoto: “Quando giocavo, una volta me la sono presa con il Creatore: l'arbitro tirò fuori il rosso e furono gli stessi avversari a chiedere clemenza perché eravamo già in dieci per parte dopo solo 10 minuti".
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