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sabato 23 gennaio 2016

Cosa devono fare a Fabio Fazio" Filippo Facci azzanna il "giornalista"

"Cosa devono fare a Fabio Fazio": Filippo Facci azzanna il "giornalista"


di Filippo Facci
@Filippo Facci1



Su un piano logico, Fabio Fazio tra qualche giorno non dovrebbe più condurre Che tempo che fa, o perlomeno non dovrebbe più fare interviste. Sì, perché Fabio Fazio è un giornalista (benché pubblicista) ma ha deciso di lasciare l’Ordine dei giornalisti per fare da testimonial pubblicitario di Tim, ciò che l’Ordine proibisce. Pare che la paga sia buona e dunque saluta. E siccome l’Ordine dei giornalisti ha più volte tuonato contro Barbara D’Urso (per esempio) proprio perché non è una giornalista, lei che pure faceva svariate interviste televisive, beh, i due, Fazio e la D’Urso, ora sarebbero pari: entrambi indegni di esercitare la sacra facoltà di porre delle domande suggerite da alcuni autori. Succederà questo? Su un piano logico e formale sì, dovrebbe.

Fazio non è stato cacciato dall’Ordine, e neppure invitato ad andarsene: si è proprio dimesso lui, segno che continua a ritenere incompatibile un cachet pubblicitario e la professione giornalistica: che dunque non eserciterà più. Fazio non ha polemizzato: è stato coerente. Lo ha fatto a suo tempo, semmai, contro la non-giornalista Barbara D’Urso che si ostinava a fare interviste che il giornalista Fazio riteneva illegittime: per tutto il 2012, sul suo profilo twitter, Fazio rilanciò pesanti ironie sugli ospiti di Domenica live (tra questi un certo Berlusconi) aggiungendo peraltro che il suo Che tempo che fa faceva invece uno spettacolo di qualità senza la presenza di ospiti chiacchierati come Berlusconi, Michele Misseri ed Eva Henger. Niente sensazionalismi e nazional-popolare sulla Raitre di Fabio Fazio: il quale, del resto, stava soltanto per condurre l’elitario Festival di Sanremo 2013.

Peccato, per Fazio: come intervistatore - pardon, giornalista - nel suo genere era anche bravo. Ma forse ha ragione lui: occorre aver passato un esame di Stato, bisogna aver studiato per porre delle domande preparate che risultino palatabili al pubblico popolare della tv generalista del weekend. Ecco perché l’Ordine giunse a promuovere una legge che punisse addirittura con la galera (più confische e multe fino a 50mila euro) chi esercitasse abusivamente la professione come faceva la D’Urso e come farebbe d’ora in poi anche Fazio, se osasse.

«La signora», spiegava uno dei tanti esposti dell’Ordine dei giornalisti, «pur non essendo iscritta all’Albo, compie sistematicamente un’attività (l’intervista) individuata come specifica della professione giornalistica... Si chiede di avviare ogni accertamento di competenza, ivi compreso quello per esercizio abusivo di una professione ai sensi dell’articolo 348 del Codice». Una denuncia penale: non è un rischio che Fabio Fazio vorrà certamente correre.

A meno che, ecco, Fazio decida di accompagnarsi con un giornalista di sostegno: nel maggio scorso, infatti, l’ennesimo esposto faceva riferimento a un’intervista che era «stata effettuata dalla signora D’Urso senza la presenza di alcun giornalista», scriveva l’Ordine, lasciando intendere che la presenza di un professionista avrebbe potuto quantomeno mitigare l’atmosfera dilettantesca dell’intervista. Chissà, magari la presenza di Checco Zalone, pardon: di Massimo Gramellini potrebbe bastare.

Non certo quella di un Fabio Volo, che pure tre anni orsono faceva reportage da tutta Europa proprio perché «inviato» dal pubblicista Fabio Fazio. E neppure quella di una Ilaria Cucchi, che pure tempo fa fu annunciata come «inviata» dalla pensosa Raitre: nonostante risultasse amministratrice di condominio.

Chissà, forse il destino incrociato di Fabio Fazio e di Barbara D’Urso potrà sciogliere una matassa che cominciò a intricarsi quando le interviste le faceva ancora Mara Venier, o le proseguì Paola Perego, o ancora Eleonora Daniele: tutte non giornaliste, aiuto, ma l’elenco è ben più lungo.

Senza contare il più complicato mondo della carta stampata, laddove tutto è più sommerso: a una prorompente intervistatrice del Fatto Quotidiano, neanche un me se fa, scappò addirittura di dire: «Quando cito nomi di aziende per colorire un pezzo, le aziende, nel giro di mezza giornata, mi riempiono di regali per ringraziarmi della citazione. Ecco, lì più che delirio di onnipotenza realizzo di avere un gran culo, perché so di essere viziata».

Radiatela subito. Tutti fuori: come la D’Urso, Fazio, Giampiero Mughini, la Venier, la Perego. Tutti fuori: compreso l’Ordine. Dalla realtà.

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