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mercoledì 11 novembre 2015

C'È UN SECONDO SOSPETTATO L'uomo che può salvare Bossetti

Yara, nell'indagine spunta un secondo uomo




Spunta un secondo uomo nell'indagine sulla scomparsa e la morte di Yara Gambirasio. A dirlo è il settimanale Oggi in edicola, che sottolinea come la ragazzina, quella sera del 26 novembre 2010, non fu rapita né fu trascinata a forza su un automezzo. Scrive il settimanale che "oltre a quello di Massimo Bossetti, c’è un nome che è comparso marginalmente nelle indagini. A Brembate è sulla bocca di molti. E basta dare un’occhiata più attenta ai filmati delle telecamere di sicurezza distribuiti a giornali e televisioni dai carabinieri per notare che nelle stesse ore in cui hanno inquadrato il camioncino di Bossetti si scorge un furgone che incrocia quello del muratore di Mapello facendo lo stesso percorso attorno alla palestra". Gli avvocati di Bossetti starebbero lavorando anche su queste immagini, con indagini difensive per ora segretissime.

L'uomo, scrive sempre Oggi, "vivrebbe a poca distanza dalla palestra, spesso si lascerebbe andare ad apprezzamenti sconci verso le ragazze e pare si fosse invaghito di una donna molto vicina a Yara. In realtà l’uomo, sentito dagli inquirenti, ha dimostrato di avere un alibi ed è subito uscito dalle indagini. Ma il suo Dna è stato confrontato con quello emerso dai peli e capelli trovati sul corpo di Yara rimasto finora di un ignoto? È stato analizzato il furgone che guidava fra le 18.30 e le 19.35 del 26 novembre 2010, quando un testimone lo ha visto tornare a casa?".

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