Rapimento Moro e strage alla stazione di Bologna, un documento rivela l'esistenza di un accordo coi terroristi palestinesi
Il Lodo Moro è esistito, lo rivela un documento da poco desecretato. L'accordo, stipulato negli anni '70, prevedeva che i palestinesi potessero trasportare armi nel nostro Paese in cambio dell'immunità dagli attentati. Il Giorno rivela l'esistenza di un messaggio cifrato inviato dal colonnello Stefano Giovannone il 17 febbraio 1978 dal Libano ai suoi superiori in Italia. Al termine di un incontro con George Habbash, leader del Fronte popolare per la liberazione della Palestina, Giovannone parla di un'imminente "operazione terroristica di notevole portata programmata asseritamente da terroristi europei, che potrebbe coinvolgere il nostro Paese - continua il colonnello - a mie reiterate insistenze per avere maggiori dettagli, Habbash mi ha assicurato che l'Fplp opererà in attuazione confermati impegni miranti escludere nostro Paese da piani terroristici". Questi "confermati impegni" per "escludere il nostro Paese da piani terroristici". È un caso se un mese dopo Aldo Moro verrà rapito e successivamente ucciso?
La scoperta, effettuata da Enzo Raisi, ex deputato bolognese di An-Fli, riapre l'ipotesi della pista palestinese per la strage alla stazione di Bologna, per la quale sono già stati condannati in via definitiva tre neofascisti. Ora però sembra meno improbabile leggere l'attentato come una ritorsione contro l'Italia, che poco prima aveva arrestato Abu Saleh, uno dei capi del fronte.
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