Pd, il bersaniano Miguel Gotor: "Senato elettivo irrinunciabile. Ma niente scissione"
Niente inciuci sul Senato, niente scissione nel Pd. Uno dei dissidenti dem di spicco, il bersaniano di ferro Miguel Gotor, ribadisce sul Fatto quotidiano la linea dura della minoranza democratica e in un colpo rispedisce al mittente sia le proposte di mediazione del ministro Maurizio Martina (un Senato "semi-elettivo") sia le minacce di Rosy Bindi, che annunciava un Pd sulla strada della divisione. "Con quell'Italicum, per noi il tema che il Senato sia elettivo è irrinunciabile", spiega Gotor. A chi critica la minoranza sottolineando che con il suo atteggiamento rischia di favorire M5S e Lega Nord, Gotor risponde secco: "Noi lavoriamo per un Senato più equilibrato proprio per evitare che con l'Italicum Grillo e Salvini, o chiunque altro, con un solo voto in più si porti via tutto, giudici della Corte e Quirinale compresi".
"Io resto nel Pd" - Tutto questo a costo, dunque, di rompere con Matteo Renzi e il partito? "La Bindi esprime il disagio profondo di molti iscritti ed elettori del Pd e del mondo più legato ai fermenti del cattolicesimo democratico - mette le mani avanti Gotor -. Ma per me rimane utile dare rappresentanza a quelle istanze dentro il Pd. Perché è un progetto storico-politico più importante delle vicende e degli avvicendamenti dei suoi segretari". Dunque, niente scissione: "Voglio rafforzare il riformismo di centrosinistra dentro il Partito democratico. Voglio un Pd saldamente ancorato alle radici uliviste, proprio come la Bindi. Detto questo, l'orizzonte continuo a vederlo in questo partito".
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