Il Governo approva tre provvedimenti della legge sul fisco: ecco le novità
Il nuovo che avanza. Ieri, 17 luglio, il Consiglio dei ministri ha approvato la riforma del fisco, con l'inserimento di alcuni dettagli suggeriti dal Parlamento. Le grandi novità di questa legge stanno negli "sconti fiscali" per i cervelli fuggiti all'estero che decidono di tornare a lavorare in Italia, le conseguenze dell'autodenuncia in caso di detenzione di capitali all'estero, e la pianificazione fiscale.
I cervelli - Per i primi cinque anni, ci sarà uno sconto del 30% sull'imponibile fiscale dei lavoratori laureati con alta specializzazione che decidessero di tornare a lavorare in Italia, dopo almeno cinque anni di professione all'estero. Significa che un giovane laureato che abbia deciso negli anni passati (almeno un quinquennio) di trasferirsi all'estero e abbia trovato lavoro e operato nel suo campo di specializzazione in un altro stato, decidendo di tornare in Italia a esercitare la sua professione godrebbe di uno sconto del 30% sulle tasse sul suo reddito, per i primi cinque anni dal suo trasferimento. Questo ovviamente per favorire il rientro dei cervelli. Negli anni passati ci sono state altre leggi che cercavano di favorire il ritorno in patria dei talenti italiani. Nel 2011 fu approvata (e rimarrà in vigore fino al 2017) la Legge controesodo, che prevedeva esenzioni del 70-80% del reddito per i primi tre anni dal rientro e solo dopo due anni di lavoro o studio all'estero. Nel 2009 ce n'era un'altra ancora: 90% di sconto sull'imponibile per tre anni per docenti e ricercatori che avessero deciso di tornare in Italia. Si nota una parabola discendente, sempre meno sconti più ci si avvicina al futuro.
Voluntary disclosure - Si tratta dell'autodenuncia in caso di capitali detenuti illecitamente all'estero. Se si fa il mea culpa con l'Agenzia delle entrate, dichiarando di aver detenuto illegalmente un capitale all'estero, si può godere di una riduzione delle sanzioni amministrative e della non punibilità penale. Significa che si pagano multe meno salate e che non si finisce in carcere. L'autodenuncia, con le agevolazioni che ne derivano, può essere esercitata anche in merito ad attività e imposte riferite ad annualità per cui siano scaduti i termini di accertamento. Significa che è possibile autodenunciarsi anche dopo la scadenza dei quattro anni per dichiarazione infedele e dei cinque per dichiarazione omessa. Il contribuente dovrà pagare in ogni caso anche le annualità precedenti alle ultime verificabili dal fisco.
Il fisco - Novità in merito alle modalità di agire dell'Agenzia delle entrate e alla pianificazione fiscale. In caso di reati penali del contribuente, il fisco può ottenere il raddoppio delle annualità che ancora possono essere sottoposte ad accertamenti fiscali. Ma può farlo solo nel caso in cui la denuncia all'autorità giudiziaria sia stata fatta dall'amministrazione fiscale entro i termini ordinari previsti dall'accertamento. Non incluse le conseguenze degli avvisi e dei provvedimenti sanzionatori già emessi, e degli inviti a comparire in tribunale e dei processi verbali che saranno notificati entro fine anno. Si inserisce poi un nuovo meccanismo di imposizione fiscale per le imprese. Si chiama interpello, e consiste nella possibilità per le aziende che investono almeno trenta milioni di euro in Italia di concordare preventivamente con l'Agenzia delle entrate le imposizioni fiscali sulla nuova attività. Entra in vigore anche il cosiddetto ruling internazionale (dal verbo inglese to rule, regolamentare) che prevede che le aziende estere che investono in Italia possano concordare con il fisco le imposizioni per un quinquennio sulle operazioni transfrontaliere (che avvengono attraverso le frontiere, quindi fra i vari stati) infragruppo (trasferimenti di beni, merci, servizi e risorse tra le diverse unità che compongono un gruppo aziendale). Infine la novità della fattura elettronica permetterà una notevole semplificazione delle procedure per il versamento delle imposte e dei controlli. Queste tre provvedimenti attendono ora l'ultimo voto del Parlamento, dopo il quale saranno effettivamente legge.
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