Matteo Renzi intercettato: "Enrico Letta è un incapace e Silvio Berlusconi è d'accordo con me"
E' la mattina dell'11 gennaio 2014. Matteo Renzi è già segretario del Pd, ma a Palazzo Chigi (ancora per un mese) c'è Enrico Letta. Siamo a pochi giorni dal "#enricostaisereno" che sarebbe stato il preludio al cambio della guardia al governo. Renzi risponde al telefono al comandante interregionale della Guardia di Finanza Michele Adinolfi. Renzi parla, scrive Il Fatto quotidiano, sul suo cellulare personale. E viene intercettato, perchè il comandante delle Fiamme Gialle è indagato per una sospetta fuga di notizie, caso che poi sarebbe stato archiviato.
Dopo i convenevoli di rito (Signor generale!", "Come stai, amico mio?"), i due passano al sodo. Cioè, parlano di politica. E già la cosa dovrebbe fare specie, visto che ai due lati della linea ci sono il segretario del maggior partito politico italiano e un alto esponente delle forze armate. Roba da Paese sudamericano. "Allora, rimpastino?" chiede il comandante. "Sì sì, rimpastino sicuro. Rimpastone, no rimpastino" (e vedremo che razza di rimpastone sarà di lì a qualche settimana). (...). Il comandante: "Significa arrivare al 2015...". E Renzi: "Sai a questo punto c'è prima l'Italia (come no, ndr), non c'è niente da fare. Mettersi a discutere per buttare all'aria tutto, secondo me alla lunga sarebbe meglio per il Paese perché lui è proprio incapace, il nostro amico (che è il premier Enrico Letta, ndr).". E il comandante è d'accordo "E' niente (Letta, ndr), Matteo, non c'è niente, dai, siamo onesti".
Renzi rincara: "Lui non è capace. Non è cattivo. Non è proprio capace e quindi... Però l'alternativa sarebbe governarlo da fuori...". Adinolfi: "Secondo me ha il taglio del presidente della Repubblica". Renzi: "Lui sarebbe perfetto, glielo ho anche detto ieri. L'unico problema è che bisognerebbe aspettare agosto del 2016 (perchè Letta abbia 50 anni e diventi così eleggibile al Quirinale, ndr) e quell'altro (che sarebbe l'allor
a Capo dello Stato Giorgio Napolitano, ndr) non ci arriva, capito? Me l'ha già detto".
Però, sulla via di un rimpastino o di un rimpastone, quell'11 gennaio 2014 Matteo Renzi sa già di avere un possibile e inusuale alleato, cinque giorni prima che il Patto del Nazareno venga annunciato e sette giorni prima che i due si vedano per la prima volta nella sede del Pd. E' Silvio Berlusconi. Ad Adinolfi, Renzi racconta infatti che "il numero uno ce l'ha a morte con Berlusconi per cui... e Berlusconi invece sarebbe più sensibile a fare un ragionamento diverso". Letta aveva le ore contate.
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