La balla di Renzi sull'Imu: ecco perchè non potrà toglierla a settembre
Certo, alle amministrative del 2016, che vedranno andare al voto città-chiave come Milano, Torino, Genova, Bologna e Napoli, mancano ancora dieci mesi. Ma la "sconfitta" subita alle ultime regionali, a Matteo Renzi, brucia ancora. Aver perso una regione a trazione rossa come la Liguria, e per mano del consulente politico di Berlusconi, gli ha fatto male. E anche in Campania e in Umbria ce l'ha fatta per un soffio.
Quindi, non c'è tempo da perdere. A gennaio, in pratica, parte la campagna elettorale e per allora bisogna farsi trovare pronti. Ecco perchè ieri il premier ha annunciato che per il prossimo autunno intende abolire l'Imu, l'odiata tassa sulla casa. Una mossa che fa pensare agli 80 euro che spinsero il Pd al 41% alle Europee 2014. E che Renzi intende completare per tempo, per non ritrovarsi nelle condizioni delle ultime amministrative, quando misure tipo il Jobs Act e la decontribuzione per le imprese sui nuovi assunti sono state approvate troppo tardi per produrre un effetto "elettorale".
Ma anche l'Imu, come altre, rischia di rimanere una promessa urlata al vento. A scriverlo, oggi, è sul Corriere della Sera Maria Teresa Meli, notista politica peraltro di note simpatie renziane. "Gli elettori faticano ancora a vedere la luce fuori dal tunnel. E allora ci vuole un'idea, una mossa che spiazzi e che attragga" scrive la Meli. "Per questa ragione il premier ha messo al lavoro i suoi esperti a Palazzo chigi. Ma l'Europa non ci farà mai cancellare l'Imu". La tassa, infatti, è considerata a Bruxelles tra quelle "riforme" che sono alla base della fiducia concessaci dall'Europa dal 2012, quando Monti reintrodusse l'odiata gabella sulla casa.
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