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sabato 4 luglio 2015

Ci sono 142 milioni di debiti dell'Unità Indovinate un po' chi dovrà pagarli

Lo Stato dovrà pagare i debiti della vecchia Unità




Lo Stato deve restituire alle banche il vecchio debito de l'Unità. Secondo il Messaggero, lunedì 22 giugno, sarebbe divenuto esecutivo il decreto ingiuntivo presentato a maggio 2004 dagli istituti, relativo a un'esposizione di 176 milioni circa, accollatasi dall'ex Ds per conto del giornale ma sul quale c'è una garanzia primaria e solidale dello Stato. Per entrare in possesso dei crediti, però, le banche dovranno depositare un precetto e, comunque, Palazzo Chigi avrebbe fatto sapere al legale dei creditori (Girolamo Bongiorno) la disponibilità a sedersi attorno al tavolo.

La nuova Unità è tornata in edicola solo da pochi giorni, ma a quanto pare dovrà pagare per i "peccati" del passato. Il debito, nel frattempo, si è ridotto a 142 milioni a seguito di pignoramenti effettuati nel 2010 per un totale di circa 32 milioni su somme reperite alla Camera (25 milioni) e al Senato (7 milioni). Palazzo Chigi ha fatto opposizione, discussa nelle udienze del 16 dicembre 2014, poi in quella del 17 febbraio 2015 che ha prodotto la provvisoria esecutività dell'azione maturata nei giorni scorsi. Va detto che a latere dei tre pool c' è una posizione di 8 milioni del Banco Popolare (ex Efibanca). E comunque un pool è guidato da Intesa Sanpaolo (1988), due da Bnl (1993-94) e, nei tre, partecipano Intesa Sanpaolo (anche per conto di Carisbo e Cassa Firenze) Unicredit (per conto di Mcc), Bnl, Sga (il veicolo al quale il Banco di Napoli trasferì del 1997 le sofferenze). I finanziamenti beneficiavano di contributo pubblico in conto interessi (incassato per intero). Tra gli istituti più determinati ci sarebbe Unicredit.

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