Matteo Renzi rischia di perdere Palazzo Chigi: verso un governo di emergenza e Pietro Grasso premier
Una voce circola con sempre maggiore insistenza tra le stanze del potere, a Roma: governo tecnico. Prima sembrava una boutade. Oggi, invece, una concreta possibilità: Matteo Renzi va in archivio prima, molto prima del previsto? Possibile. Così come è possibile che in Italia arrivi un "governo di emergenza": i numeri al Senato sono ballerini, le difficoltà del premier sempre maggiori (a anche gli scandali, così come dimostrano le intercettazioni pubblicate oggi da Il Fatto Quotidiano).
Tempistiche - Come da troppo tempo accade, però, all'Italia verrebbero "vietate" le urne: niente elezioni, almeno non subito, con la complicità di una riforma elettorale ad oggi inesistente e dei dubbi sull'effettiva abolizione del Senato. Gioca poi un ruolo l'interesse dei parlamentari: arrivare al 2018, al termine della legislatura, e non perdere dunque un centesimo di euro. Lo scenario più probabile, dunque, è una sorta di compromesso. Un "governicchio" di transizione, magari non in grado di arrivare al 2018, ma in grado di completare le riforme necessarie per il ritorno alle urne. Non è dunque un caso che Diego Della Valle, proprio in questi giorni, abbia sparato su Renzi: Mr Tod's sa che le urne, forse, non sono poi così lontane (e il suo obiettivo è proprio quello di rubare spazio ed elettori a Renzi).
Il "candidato" - A complicare il quadro, il recente - e durissimo - dissidio tra Palazzo Chigi e Pietro Grasso, presidente del Senato. Uno scontro che si è consumato sul ddl scuola: il presidente del Senatori Pd ha scritto a Grasso rimproverandogli la conduzione dei lavori troppo "permissiva". Il punto è che, nei fatti, anche il presidente di Palazzo Madama rema contro l'esecutivo. Inoltre, il dubbio avanzato da Il Giornale è che possa far parte proprio del possibile e nascituro governo di emergenza. Magari andando ad occupare proprio la poltrona più pesante, quella di premier, per la quale - stando alle voci - ci sarebbe in lizza anche l'immarcescibile Giuliano Amato. Per inciso, Grasso, non sarebbe sgradito né a Silvio Berlusconi né alla minoraza del Pd, che più di tutti vorrebbe "liberare" Palazzo Chigi da Renzi.
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