Tari, Ministeri, banche ed Agenzia delle entrate evadono 28 milioni di euro
Tra gli evasori della Tari ci sono anche Presidenza del Consiglio, Ministeri vari, sedi di banche e pure dell'Agenzia delle Entrate, per un totale di 28 milioni di euro non pagati all'Ama (la partecipata che gestisce i rifiuti a Roma) e dunque allo Stato (l'evasione totale secondo l'Ama sale a circa 100 milioni). E' il risvolto imbarazzante della tassa sui rifiuti. Nella lista delle utenze non domestiche non in regola con il versamento è del 30 aprile e comprende il Ministero dell'Interno (3,459 milioni non pagati), quello delle Infrastrutture (2,2 milioni), la presidenza del Consiglio (616mila euro), il Tribunale amministrativo regionale del Lazio (244mila euro) e anche chi le tasse le riscuote, l'Agenzia delle Entrate (416mila euro).
Chi ha sollevato il caso - Lo scandalo è scoppiato grazie all'interrogazione parlamentare del senatore di Ncd Andrea Augello: "Emerge l'incredibile cifra di 28.660.301 milioni di euro non pagati da tutti i ministeri, dal dipartimento della Pubblica Sicurezza, dal Comando generale dei Carabinieri, dal Tar del Lazio, dall'Archivio di Stato, dalla Camera dei Deputati e persino dall'Agenzia delle Entrate, che ha oltre 418.000 euro di arretrati; il problema non è nuovo ed è già emerso alcuni anni fa, senza che le varie amministrazioni vi abbiano posto rimedio". Secondo Augello "il Comune (di Roma, ndr) non ha finora assunto alcuna seria iniziativa per risolvere il problema, salvo procedere agli adempimenti di rito per l'iscrizione a ruolo degli importi dovuti; non sorprende l'indifferenza dell'amministrazione comunale, che non riesce a riscuotere il tributo neppure dal 40% degli inquilini del patrimonio capitolino e consente persino a banche ed istituti finanziari di accumulare morosità per oltre 5 milioni di euro". Nell'elenco dell'Ama ci sono anche molte banche (alcune con quasi un milioni di euro evaso), bar e ristoranti (secondo l'Ama almeno il 30% degli esercizi evade la Tari).
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