Riforma del fisco, verso il taglio delle detrazioni: quali rimangono e cosa cambia
La riforma del Fisco slitta a venerdì e potrebbe portare con sé una bruttissima sorpresa: il taglio alle detrazioni. La corsa è contro il tempo, visto che il 27 giugno scade la delega concessa dal Parlamento al governo per mettere a punto i decreti attuativi della riforma. Di sicuro, salta la revisione del catasto perché il rischio era di massacrare alcune categorie di proprietari immobiliari, facendo avvertire il tutto come "un aumento della tassa sulla casa", come ha spiegato lo stesso premier Matteo Renzi.
Il "micidiale corto circuito" - Il rinvio a venerdì, ha aggiunto, è dovuto alla necessità di "limare i testi" per evitare un secondo caso "salva-Berlusconi" (ricordate la legge sulle frodi fiscali depenalizzate sotto al 3% approvata all'insaputa di molti ministri e poi cancellata in fretta e furia?), ma secondo molte fonti giornalistiche dietro al pastrocchio si celerebbe, per dirla con le parole del Messaggero, "un micidiale corto circuito" tra i consulenti economici di Palazzo Chigi e il Ministero dell'Economia, con tanto di incomprensioni fin dentro al Ministero del Tesoro. Progetti distinti di riforma e nessun confronto tra le parti, con il risultato di un drammatico stallo. Tensione alle stelle anche tra il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan e il consigliere economico delegato alle questioni fiscali Vieri Ceriani, a cui Padoan avrebbe imputato una gestione troppo personalistica.
Le novità in arrivo - Tra le novità previste dal testo, salvo modifiche dell'ultim'ora, ci sarebbe una norma che introduce stabilmente nella legge di stabilità il monitoraggio sulle "tax expenditures", gli sconti fiscali concessi ai contribuenti: quelli in vigore da oltre 10 anni, se non espressamente confermati o ridotti dalla legge di Stabilità, saranno automaticamente cancellati. Le uniche detrazioni "salvate" dovrebbero essere quelle sul lavoro dipendente, le pensioni e i mutui per la prima casa. I soldi risparmiati con il taglio delle detrazioni, giurano dal governo, finiranno in un fondo per ridurre le tasse. Di fatto, dunque, le detrazioni dovranno essere riviste ogni anno, con il rischio che in caso di conti ballerini (ipotesi sempre molto, troppo probabile) ogni 12 mesi ne salti qualcuna.
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