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giovedì 18 giugno 2015

Alleanza Nazionale, a volte ritornano: chi non la vuole (e quanti soldi vale)

Ritorno di An, il 17 luglio si decide. Contrari Gasparri e Meloni, tesoretto da 200 milioni




Anche i partiti hanno una data di scadenza. E nel caso di Alleanza Nazionale è il 17 luglio. In questa data, infatti, si terrà l’assemblea della Fondazione che stabilirà il destino dell’ente. Come riporta Il Tempo, le strade sono due. Rimanere ancorati ai vecchi fasti ormai passati e morire del dimenticatoio, oppure innovarsi e tornare ad essere un partito diverso e unito. Quelli ad avere voce in capitolo saranno i membri del Cda, in prima fila La Russa, Menia, Meloni e Gianni Alemanno.

Favorevoli - Proprio l’ex sindaco di Roma è fra i primi promotori di una réunion del vecchio partito, in cui tutti i dispersi possano tornare uniti sotto un’unica bandiera. E un unico simbolo, quello di An. Non a caso due anni fa Alemanno si impegnò per riportare il simbolo di Fiuggi in Fratelli d’Italia, ma l’operazione non ebbe il successo elettorale sperato. È quindi necessario fare u passo in più, le apparenze non portano più voti e serve la sostanza.

Questione di soldi - Altro nodo da risolvere, forse quello più grande in realtà, è quello sui 200 milioni di euro di proprietà della Fondazione. Fra immobili e liquidità questo patrimonio permetterebbe a qualsiasi partito di stare sereno e di poter condurre una campagna elettorale senza nessun problema. Consci di quanto la situazione sia a un bivio, molte associazioni di destra stanno puntando verso il raggruppamento, da Forum destra a Prima l’Italia, dalla Lista Musumeci ai Comitati tricolore.

I contrari - Il ruolo di memoria storica della Fondazione, tuttavia, per alcuni veterani del partito deve essere mantenuto. Ad esempio per Maurizio Gasparri e Altero Matteoli, ora iscritti a Forza Italia. Museo della destra, pubblicazioni e convegni, nient’altro. Anche Giorgia Meloni, tuttavia, in un’intervista a Il Tempo aveva sostenuto: “il piano della politica e quello della Fondazione devono restare ben distinti”. A rivelarsi decisivi potrebbero quindi essere i tanti “cani sciolti”, ma qualunque sarà l’esito finale, si trascinerà dietro una coda di polemiche e nodi legali.

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