Visualizzazioni totali

domenica 3 maggio 2015

Pensioni, come funzionerà il "rimborso" Rischio salasso: altri tagli e incubo Iva

Pensioni, il no al blocco degli adeguamenti sarà un salasso per gli italiani. Come funziona il "rimborso"





La bocciatura dello stop agli adeguamenti delle pensioni all'inflazione per il 2012-13 stabilita dalla Corte costituzionale è una boccata d'ossigeno per molti italiani e una mazzata per i conti dello Stato. E, di conseguenza, una mazzata per le tasche di quegli stessi italiani. La buona notizia rischia di trasformarsi infatti in boomerang. Il Tesoro si troverà a dover erogare, secondo le prime stime, qualcosa tra i 5 e i 10 miliardi di euro, compito non facile visto che l'ultima finanziaria è stata fatta con il bilancino. Secondo Affaritaliani.it, a giugno il governo dovrà correre precipitosamente ai ripari, anche perché la sentenza della Consulta riferita agli anni 2012 e 2013, potrebbe avere gli stessi effetti sugli assegni per il 2014 e il 2015. Quel miliardo e mezzo risparmiato (il tanto famoso, forse fasullo tesoretto) non aiuteranno granché. Come scrive Alberto Maggi, Renzi e Padoan spingeranno per altri tagli agli enti locali, dalle spese sanitarie, alla scuola e la sicurezza. Dal punto di vista dei pagamenti, per non mandare in debito d'ossigeno l'Inps, da via XX Settembre avrebbero accennato a tre soluzioni distinte, la prima in autunno e le altre due nei 6 mesi successivi. E' chiaro come il grosso rischio, in agguato, sia quello delle famigerate clausole di salvaguardia: in caso di sforamento del rapporto deficit-Pil porterà all'aumento delle due aliquote Iva, rispettivamente dal 10 al 12% nel 2016 e al 13% nel 2017 e dal 22 al 24% nel 2016, al 25% nel 2017 e al 25,5% nel 2018.

Nessun commento:

Posta un commento